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Tudor alla Juventus: come giocherà, sistemi di gioco e probabile formazione

JUVENTUS
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Introduzione

Al via la terza parentesi bianconera di Igor Tudor, allenatore pronto a rivoluzionare la squadra ereditata da Thiago Motta. Sarà una Juventus verticale, aggressiva e votata alla marcatura uomo contro uomo con diverse novità tattiche: dalla difesa a tre (che diventa una linea a quattro in fase di non possesso palla) all'attacco più pesante, dove Vlahovic tornerà protagonista con coppie di trequartisti assortiti tra qualità e gamba. Una gestione necessaria anche sugli esterni dove non mancano i laterali offensivi. Tantissime le possibilità per una formazione tutta da scoprire: proviamoci insieme
 

TUDOR, LA CONFERENZA LIVE

Quello che devi sapere

Con Tudor si torna alla difesa a tre

  • Una filosofia diversa: meno palleggio, più verticalità e aggressione. Tatticamente, rispetto alla Juve di Motta, la prima differenza è legata alla difesa che diventa a tre (ma solo in fase di possesso, come vedremo) nel 3-4-2-1 giù adottato recentemente in Italia da Tudor con Lazio e Verona. Non c'è Bremer infortunato di lungo corso, le tre maglie se le giocheranno inizialmente Kalulu, Gatti, Veiga e Kelly.
  • Interessante il tema degli esterni con pochi laterali 'a tutta fascia' e molti esterni offensivi da 'adattare' per non sacrificarli. L'abbondanza sulle fasce necessita di una gestione tra equilibrio e qualità: scopriremo come.
  • In mezzo si riparte da Locatelli e Thuram, ma anche da un Koopmeiners alla ricerca della collocazione tattica preferita: potrebbe trovarla sia a centrocampo che qualche metro più avanti.
  • Discorso da affrontare anche sulla trequarti, dove le soluzioni non mancano per accompagnare Vlahovic pronto al rilancio.

Con Tudor si torna alla difesa a tre

Il 'problema' degli esterni e la 'soluzione' Zaccagni

  • La Juve ha in rosa due laterali a tutta fascia ideali per il gioco di Tudor: Weah e Cambiaso (più esterni difensivi come Savona e Alberto Costa). 
  • Il discorso si amplia coinvolgendo ali offensive che non troverebbero naturale posto nel 3-4-2-1. È il caso di Nico Gonzalez così come Conceição e Mbangula.
  • Da allenatore della Lazio per 11 partite nel finale della scorsa stagione, Tudor debuttò proprio contro la Juventus schierando Zaccagni non come trequartista ma da esterno sinistro a tutta fascia (alternandolo successivamente nei due ruoli). 
  • Il 'caso Zaccagni' alla Lazio dimostrava come, grazie alle rotazioni di Marusic (da esterno destro del 3-4-2-1 a terzino nella difesa a quattro) e Gila (pronto a scalare come terzino sinistro), la presenza di un laterale offensivo diventasse sostenibile se accompagnata sull'altra fascia da un giocatore più difensivo

Il 'problema' degli esterni e la 'soluzione' Zaccagni

Con la palla o senza: come cambia la difesa

  • Ritroviamo la 'classica' formazione di Tudor quando è in gestione del pallone. E quindi difesa a tre, doppio trequartista e un unico riferimento offensivo. C'è anche la possibilità di inserire un esterno offensivo insieme a uno difensivo: prendiamo Nico Gonzalez, profilo simile a Conceição e Mbangula, schierato sulla destra al posto di Weah con Cambiaso sulla fascia opposta.
  • Perché non sarebbe un problema avere Gonzalez oppure Weah? La difesa a tre non è 'pura', ma varia immediatamente il numero degli interpreti quando il possesso è degli avversari. E quindi passa da tre a quattro, dove a scalare all'indietro in questo caso è l'esterno sinistro (Cambiaso, che diventa terzino come Kalulu) insieme a uno dei due trequartisti (Yildiz) a centrocampo. Ecco perché la convivenza sulla fasce di Gonzalez e Cambiaso garantisce comunque equilibrio quando si difende.
  • E se l'esterno offensivo fosse sulla sinistra? Nessun problema: come Kalulu è in grado di giocare da terzino, anche Veiga (oppure Kelly) possono farlo a sinistra nel 4-4-1-1 vietando corse a tutta fascia a un giocatore dalla vocazione offensiva. Specularmente, quindi, Weah a destra e Mbangula a sinistra potrebbero occupare le fasce del centrocampo a quattro.

Con la palla o senza: come cambia la difesa

Il rilancio di Koop, ma dove?

  • Motta lo ha schierato in quattro posizioni diverse: centrocampista centrale, trequartista, ala destra e addirittura attaccante. Dove può rendere al meglio l'ex Atalanta? E in quale posizione potrebbe vederlo Tudor?
  • Possiamo fare nuovamente riferimento alla Lazio targata Tudor, che al suo arrivo arretrò un trequartista come Kamada sulla linea dei centrocampisti. Non fu una decisione definitiva: il giapponese tornò dietro la punta nel derby e nel finale di campionato, ma giocò accanto a un mediano la maggior parte delle partite.
  • Una veste tattica che è nelle corde di Koopmeiners, trequartista all'Atalanta ma anche centrocampista centrale per Gasperini a seconda delle necessità. E proprio sul tema dei trequartisti possiamo aprire un'altra analisi

Il rilancio di Koop, ma dove?

Vlahovic-Kolo-Yildiz insieme? Difficile...

  • Come abbiamo visto, il ruolo del trequartista apre diverse soluzioni tattiche ma con compiti obbligatori: la marcatura uomo su uomo in fase di non possesso e la riaggressione del regista avversario. E Yildiz e Kolo Muani (se schierati contemporaneamente sulla trequarti) potrebbero soffrire nell'interpretare il ruolo come vuole Tudor. 
  • Ecco quindi che, insieme a uno dei due trequartista di qualità, potrebbe entrare in gioco un centrocampista di gamba e inserimento: dicevamo Koopmeiners, ma anche un jolly come McKennie.
  • Il discorso in teoria si applicherebbe anche a Thuram, avanzato 'alla Guendouzi' come nella Lazio di Tudor. E perché non un altro giocatore da rilanciare come Douglas Luiz? Gol e inserimenti erano nelle sue corde all'Aston Villa. Tante le possibilità da scoprire nel finale di stagione della nuova Juventus

Vlahovic-Kolo-Yildiz insieme? Difficile...