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McTominay: "Scudetto Napoli? Ci credo, mai avuto un allenatore come Conte"

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Il centrocampista scozzese parla alla Gazzetta: "Sogno lo scudetto col Napoli e ci credo, dobbiamo andare avanti senza rimpianti cercando di vincere tutte le partite che restano - racconta -. Manna venne a Manchester spiegarmi tutto del club e il progetto, io volevo sperimentare una vita all'estero. Conte? Simile a me, crede nel lavoro duro"

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Dal sogno scudetto al rapporto con il suo allenatore. Scott McTominay si racconta in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, aggiungendo anche dettagli sulla trattativa che lo hanno portato in Serie A. "A scuola lo misi per iscritto: sogno di vincere il campionato. All’inizio era la Premier League, oggi è il campionato italiano - spiega -. Se ci credo allo scudetto? Certo che ci credo. Dobbiamo pensare che possiamo vincere ogni partita, abbiamo lavorato duramente per essere dove ci troviamo ora e credo che possa succedere ancora qualcosa di spettacolare. Non dobbiamo farci prendere dal panico, andiamo avanti senza rimpianti". E sulla scelta di arrivare in Italia aggiunge: "Volevo sperimentare una vita diversa all’estero, imparando una nuova lingua, incontrando nuovi giocatori e un nuovo staff. Finora ho amato ogni singolo minuto di questa avventura e voglio continuare a fare del mio meglio. Quando è arrivata l'occasione del Napoli l’ho presa seriamente in considerazione. Volevo essere sicuro che fosse la decisione giusta in quel periodo e per il futuro, così mi sono informato bene sul progetto, sulla squadra e sull’allenatore. E il ds Giovanni Manna ha avuto una grande influenza su di me: è venuto a casa mia a Manchester e mi ha spiegato la cultura, la storia del club, della maglia e di Napoli, del suo stadio meraviglioso. La passione dei tifosi, il mito di Maradona, il cibo che è incredibile. E ovviamente l’opportunità di poter vincere trofei importanti che avrebbero fatto crescere la mia carriera. Credo fermamente di poter dare molto di più di quello che ho dato finora. In alcune gare sono rimasto deluso perché avrei potuto fare più gol, non ho sfruttato appieno alcune occasioni, ma posso crescere e voglio dimostrarlo".

"Io simile a Conte. L'avversario più forte? Leao"

"Conte era molto simile da giocatore come lo ora è da allenatore - dice, poi, a proposito del suo mister -. Ha una energia pazzesca, non è mai calmo o lento, ed è una cosa buona perché trasmette sempre molta carica. Per noi calciatori è molto importante perché anche in campo ci dà la forza di credere in noi stessi così tanto da poterci far fare qualsiasi cosa senza limiti. È molto bravo, preciso e meticoloso. Anche a livello tattico, e credo che le persone all’esterno non realizzino veramente quanto lui sia eccezionale. Mai conosciute persone come lui. I suoi allenamenti sono molto duri, anche mentalmente. Ma nel calcio e nella vita non raggiungi nulla senza lavorare duramente, io provengo da una famiglia di lavoratori e per me il lavorare duro rappresenta la base dei miei valori. Mourinho? Lui vedeva nei miei occhi che quello era il mio sogno: giocare a calcio. Lavorare con lui è stato eccezionale, ho grande rispetto nei suoi confronti". Infine sull'avversario che lo ha più impressionato: "In Serie A dico Leao. È un grande giocatore, molto dinamico, veloce. Può cambiare una partita in ogni istante con un’azione. In campionato ci sono tanti campioni come Lautaro, i fratelli Thuram, Reijnders: sono rimasto impressionato del livello altissimo. Poi in carriera ho giocato anche contro Messi e Ronaldo che sono fenomenali".

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