I buoni propositi del nuovo Torino di Baroni

Un Filadelfia pieno di buoni propositi. Sole e vento hanno accolto il nuovo Torino di Baroni che si è presentato sorridente fuori dai cancelli dell’impianto, davanti a un gruppetto di tifosi e giornalisti. “Siamo pronti e felici” ha detto dopo aver abbassato il finestrino ed alzato il pollice. L’allenatore sarebbe ancora più felice se potesse lavorare tra le montagne di Prato allo Stelvio in Trentino con “Il 90% della rosa a disposizione” come da propositi ambiziosi di Cairo che proverà nell’impresa al limite…del tempo. L’attenzione si concentrerà sugli esterni offensivi per favorire il 4-2-3-1 o il 4-3-3 di Baroni, l’uomo chiamato a rilanciare le speranze della piazza granata. Tocca a lui dare consistenza alla voglia di protagonismo della piazza, anche se le ambizioni dipenderanno dagli acquisti e dalla costruzione di un gruppo funzionale che sappia diventare squadra, seguendo le indicazioni di chi lo guida. In questo senso, si ricomincia daccapo dopo il triennio Juric e la stagione con Vanoli finita con la delusione del presidente e uno strascico amaro per i rapporti surriscaldati con lo spogliatoio a causa dell’atteggiamento giudicato indolente della squadra negli ultimi mesi. Baroni porta innanzitutto serenità, poi inizierà a lavorare sul campo. Si volta pagina anche se ad oggi la squadra è molto simile a quella di pochi mesi fa. Squadra da costruire In attesa che si completi il mercato, a centrocampo il dopo Ricci è il 23enne inglese Anjorin, preso dall’Empoli per 5 milioni. Cresciuto nel Chelsea ha fisico e tecnica. Può giocare anche sulla trequarti. Un punto fermo del reparto è Casadei: di fatto un acquisto estivo anticipato a gennaio, così come Biraghi, arrivato in prestito dalla Fiorentina e riscattato. In pochi mesi grazie al suo carattere e alla sua esperienza l’ex capitano viola è diventato un leader dello spogliatoio. Il riferimento tecnico e morale della squadra però resta Duvan Zapata. Il futuro del Torino dipenderà molto dalle condizioni del capitano che punta a rientrare a settembre dopo il crack al ginocchio sinistro nove mesi fa. Ha 34 anni e andrà dosato con cautela. Baroni lo aspetta e lo valuterà con molta attenzione alla prova del campo già in Trentino ma non verrà corso alcun rischio. Un’ipotesi è che Zapata alterni partite giocate dall’inizio ad altre dove possa diventare l’uomo dell’ultima mezz’ora, per fare la differenza mentre i difensori avversari sono meno lucidi. Soltanto il campo darà il responso definitivo e suggerirà la linea da seguire. Davanti le sicurezze sono Vlasic e Adams, mentre il 20enne svedese Njie è un’alternativa interessante: si era rotto il malleolo destro a febbraio e torna a disposizione. La cessione di Milinkovic-Savic su cui si muove il Leeds porterebbe una ricca plusvalenza, mentre Coco si è presentato di buonumore al Fila e con poca voglia di accettare l’offerta dal Qatar dell’Al-Duhail. In difesa - dove i tempi di recupero per Schuurs sono ancora lunghi - arriva il centrale 28enne Ismajli, 5 stagioni in Italia. L’albanese svincolato dall’Empoli garantisce esperienza ed è il secondo colpo di Vagnati. Il mercato Toro è partito. Baroni ha fiducia che metta il turbo.

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Paolo Aghemo