Quello della Roma è un problema di qualità

Alla fine è sempre una questione di qualità. La bella Roma di Gasperini può arrivare fino a un certo punto con la sua attitudine al pressing e con un eccellente organizzazione difensiva. Poi però ci vuole altro nelle sfide di altissima classifica. E l’altro non c’è. Non c’è per esempio uno come Neres, una riserva fino a qualche settimana fa. Imprendibile sullo stretto e a campo aperto. E il gol in questo senso è molto rappresentativo. In mezzo al traffico lavora il pallone uscito dal contrasto Rrahmani-Kone, con qualità e tempi rapidissimi lo scambia con Hojlund per diventare poi imprendibile nella corsa palla al piede verso Svilar. La Roma non ce l’ha una ‘riserva’ di questo livello e le partite di alta classifica non fanno che confermare l’insufficiente cifra di qualità a disposizione dell’allenatore. Il progetto tecnico è valido ma i contenuti tecnici del reparto offensivo non bastano a preoccupare Inter, Milan e Napoli. Era l’analisi estiva di fine mercato. I gol chi li fa? Nessuno negli scontri d’alta classifica. Pochi in generale. Quindici in campionato. Nono attacco della Serie A. I secondi tempi negli scontri diretti sono peraltro fotografie ad alta definizione di una situazione di difficilissima soluzione. Inter, Milan e Napoli hanno costruito le loro vittorie su un episodio e poi hanno lasciato il pallone a Cristante & Co limitandosi a controllare la partita nella propria metà campo. Il forcing della Roma ha prodotto davvero troppo poco. In tutte e tre quelle mezze partite, compreso l’evento più fresco, il secondo tempo contro il Napoli. Un’unica occasione creata da un tocco illuminato di Dybala per Baldanzi con discreta conclusione ribattuta da Milnikovic Savic, inoperoso in tutto il resto della partita. Soltanto Pellegrini ha mostrato personalità d’alta classifica nella metà campo avversaria. Ha chiamato il pallone e ha provato la giocata. I risultati non sono stati eccezionali ma soltanto lui ha mandato segnali interessanti. Male Soulé, troppo prevedile nel suo movimento da destra a stringere verso il centro. I raddoppi puntuali non gli hanno lasciato mai spazio. Quasi inesistente Ferguson, certamente poco aiutato dalla manovra collettiva ma comunque mai in grado di diventare protagonista di suo. Dybala e Baldanzi subentrati nella ripresa e protagonisti di un singolo episodio. Troppo poco. La formula dell’attacco leggero che buone soddisfazioni aveva dato contro l’Udinese diventa inefficace contro le grandi. Il Napoli ha controllato senza sofferenza sia il sistema col vero centravanti, Ferguson, che quella con il finto nove, Baldanzi. Gasperini nel passato è sempre stato molto capace nel valorizzare i suoi attaccanti ma questo può avvenire quando esiste un potenziale da tirare fuori. Questa volta, nella Roma, la questione sembra essere più strutturale. I limiti evidenti, definitivi andrebbero superati col mercato, ma nella sessione invernale Gasperini non ripone fiducia. La direzione sportiva tiene alta l’attenzione su Zirkzee, in gol domenica nella sfida tra United e Crystal Palace. Sarebbe l’uomo perfetto. Non un bomber ma un eccellente centravanti di qualità bravo a fare reparto. Senza uno come lui vincere le sfide d’alta classifica rimarrà una questione molto difficile da risolvere.

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Quello della Roma è un problema di qualità

Paolo Assogna