Stefano Pioli nuovo allenatore del Milan. Dopo la sua avventura all'Inter, sarebbe un doppio ex già visto in passato. In totale con lui diventano 8. Ecco chi sono e le loro storie
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Per lui solo una parentesi sulla panchina di San Siro, ereditata da Frank de Boer anche quella volta durante la pausa nazionali: era il novembre del 2016. L'esordio, oggi forse un segno del destino, è proprio in un derby contro il Milan, pareggiato 2-2 all'ultimo minuto da Perisic. Poi un paio di ko, ma anche nove vittorie consecutive tra campionato e coppe. Lo tradirà il finale di stagione deludente, dove conquista due punti nelle sue ultime sette giornate in carica. Verrà esonerato alla quartultima di campionato con la squadra al settimo posto. In nerazzurro 27 panchine con 14 vittorie, 3 pari e 10 ko. Una media punti 1.67 a incontro. Poi la Fiorentina. Ora il Milan.
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LEONARDO - Il caso più recente è il suo. L'incipit della storia nel 2010: il brasiliano, già ex giocatore e dirigente rossonero, eredita la carica di Ancelotti. Leo parte con una vittoria a Siena, ma poi l'Inter di Mourinho (che a fine anno farà il triplete) rifila quattro gol ai rossoneri nel derby. La riscossa in una partita interna con la Roma dove lancia il sistema "4-2-fantasia", con un poker di giocatori offensivi (quella volta furono Ronaldinho, Borriello, Pato e Seedorf) lasciati liberi negli ultimi trenta metri.
4/20
Nella sua unica stagione rossonera sarà terzo posto in campionato, col sogno, soltanto cullato, di poter strappare lo scudetto all'Inter (e infrantosi nel derby di ritorno vinto 2-0 dai nerazzurri). Nell'ultima partita dell'anno sarà addio, causa turbolenta rottura con Berlusconi, con lo stadio intero a schierarsi a favore del brasiliano.
5/20
La stagione dopo il Milan riparte con Allegri, più i colpi estivi di Ibra e Robinho. L'Inter, post triplete, con Rafa Benitez, che risolve il suo contratto coi nerazzurri dopo aver vinto il Mondiale per club a dicembre. Il nuovo nome è proprio Leonardo, che ben presto recupera punti in campionato fino allo scontro diretto del derby, dove il clima del tifo milanista è completamente cambiato.
6/20
Quella partita scudetto la vincerà il Milan 3-0, e a fine anno sarà tricolore. Sul fronte opposto, invece, Leo conquisterà la Coppa Italia, il suo unico trofeo da allenatore e l'ultimo vinto dall'Inter nella sua storia.
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ALBERTO ZACCHERONI - Anche per lui (e quasi per tutti i doppi ex come vedremo) prima l'avventura rossonera, dunque quella all'Inter. Al Milan vince il tricolore nell'anno del centenario 1998-99. L'"eresia" (secondo Berlusconi) della difesa a tre, ma anche i gol di Bierhoff, la classe di Boban e di Leonardo, le magie di Weah e le parate di un giovane Abbiati.
8/20
A fine anno, nell'ultima partita di Perugia, sarà scudetto, vinto in rimonta sulla Lazio con sette vittorie nelle ultime sette giornate. L'avventura, e il poco "feeling calcistico" con Berlusconi, porterà comunque all'esonero due anni dopo, nel marzo del 2001, dopo un terzo e sesto posto in campionato.
9/20
Poi ecco l'Inter per Zac. L'ex di turno siede sulla panchina nerazzurra nell'ottobre del 2003, dopo l'esonero di Cuper. Pronti e via arrivano subito sei vittorie consecutive in campionato, compresa quella a Torino sulla Juve che mancava da ben dieci anni. In Champions è però clamoroso il ko 5-1 incassato dall'Arsenal, che "retrocede" la squadra in Coppa Uefa.
10/20
Una nuova crisi di risultati si apre nel girone di ritorno, dove l'Inter mette a repentaglio la qualificazione alla Champions successiva, che diventa nuovo obiettivo minimo della stagione. Zaccheroni, con un altro super finale di stagione, riuscirà a centrarla, salvo poi venire comunque esonerato. Al suo posto ci sarà Roberto Mancini.
11/20
GIOVANNI TRAPATTONI - Dopo la carriera da calciatore in rossonero (quattordici stagioni con due campionati e altrettante Coppe dei Campioni in bacheca), inizia la sua lunghissima avventura in panchina, proprio col Milan, ad appena trentaquattro anni.
12/20
Il Trap subentra l'8 aprile 1974 a Cesare Maldini come traghettatore, sfiorando una Coppa delle Coppe e lasciando la panchina a fine stagione. L'anno dopo verrà ancora richiamato, chiudendo il campionato al terzo posto.
13/20
Immediata, nonostante i risultati fin lì non esaltanti, è la chiamata della Juve, dove Trapattoni inizierà a vincere tutto, in Italia, in Europa e nel mondo. Nel 1986 si concretizza il passaggio all'Inter, dove il Trap guida i nerazzurri alla vittoria del tredicesimo scudetto: a nove anni dall'ultimo titolo, con cinque giornate di anticipo e ottenendo 58 dei 68 punti disponibili. In tre parole: l'Inter dei record.
14/20
Prima della sua avventura bis in bianconero, arriverà anche l'affermazione europea con la Coppa Uefa del 1991.
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ILARIO CASTAGNER - Il primo a passare direttamente da una panchina all'altra di San Siro, anche in questo caso dal Milan all'Inter. Coi rossoneri la stagione di debutto è quella dell'inferno della Serie B, nel 1982. È subito risalita in A con la vittoria del campionato, subendo solo tre sconfitte (tra cui lo storico Milan-Cavese 1-2), e crescendo giovani e futuri campioni come Evani e Tassotti. La stagione seguente si chiuderà con l'esonero a sei giornate dal termine del campionato.
16/20
Il passo successivo è l'Inter, nella stagione 1984-85, quella dello scudetto del Verona di Bagnoli e del debutto di Maradona a Napoli. A fine anno Castagner raccoglierà un terzo posto e una semifinale di Coppa Uefa. Sarà esonerato la stagione seguente.
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GIGI RADICE - Arriva in rossonero dopo l'avventura a Torino dove vinse lo storico scudetto di Pulici e Graziani. I rossoneri sono appena risaliti in A dopo la retrocessione dovuta allo scandalo del Totonero. Radice, già campione d'Europa nel Milan da giocatore, dura poco sulla panchina di San Siro. Un girone, l'esonero, e a fine stagione la nuova retrocessione in B (a cui seguirà la definitiva risalita guidata da Castagner).
18/20
Due anni più tardi arriva all'Inter, dopo una parentesi a Bari. Inizio choc con tre ko nelle prime quattro giornate. Poi una super difesa (la migliore del campionato) vale il quarto posto finale con qualificazione in Europa. Sarà lui a lanciare come titolare un giovane portiere, Walter Zenga.
19/20
GIUSEPPE BIGOGNO - Siamo nell'immediato dopoguerra. Anno 1946. Dopo la prima panchina di sempre a Firenze, Bigogno approda al Milan. Tre anni per lui, rispettivamente chiusi, senza titoli, al quarto, secondo e terzo posto. Continuerà la sua carriera all'Inter molto più avanti, nel 1958. Un solo anno, dove verrà esonerato a metà campionato.
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JOZSEF VIOLA - Tra i pionieri del gioco. Anni Trenta. Dopo aver iniziato la carriera da calciatore cent'anni esatti fa, nel 1919, l'ungherese italianizzato Giovanni Viola fu allenatore-giocatore dell'Ambrosiana nella stagione 1928-29, prima di vincere uno scudetto (l'unico della sua carriera) nella stessa veste alla Juve. È l'unico precedente di tecnico ad aver allenato prima l'Inter e poi il Milan. In rossonero allenerà soltanto (senza giocare) dal 1933 al 1934.