Vieira torna in Italia: è uno degli 11 che hanno giocato con Juventus, Inter e Milan
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Quello al Genoa è il terzo ritorno di Patrick Vieira nel calcio italiano: molti lo ricordano bene come calciatore con la maglia della Juventus e con quella dell'Inter; al tempo era già una superstar affermata del centrocampo dopo gli anni nell'Arsenal degli invincibles, di cui era una delle colonne portanti. Meno noto è il suo passato nel Milan da giovanissimo, chiuso da un reparto di campioni. Questo fa di lui uno degli 11 "tripli ex" delle tre grandi del calcio italiano. L'ultimo è stato Pirlo, Ibrahimovic è un altro nome ben noto. Ma gli altri chi sono?
Quello che devi sapere
Vieira e quelle cinque partite col Milan
Milan che sarà anche la prima big che affronterà col suo nuovo Genoa (a metà dicembre alla 16^ giornata). Se il suo passato bianconerazzurro è molto noto, meno lo è il suo passaggio (è il caso di dirlo) al Milan nel lontano 1995/96. Patrick è giovanissimo, ma qualcuno vede lungo e lo compra dal Cannes per 7 miliardi di lire. La concorrenza, però, è spietata: quel Milan vince il quarto scudetto in cinque anni con Capello e, a centrocampo, ci sono gente come Desailly (qui in foto accanto a lui), Albertini, Eranio, Donadoni, Savicevic, Boban, Lentini e pure un giovanissimo Massimo Ambrosini. Vieira gioca in totale cinque partite, due di Serie A, per un totale di 350 minuti. Saluta per andare all'Arsenal e diventare leggenda.
Con Juve e Inter
Che in calendario Vieira affronterà rispettivamente a febbraio (Inter) e marzo (Juve). Sono i bianconeri a riportarlo in Italia nel 2005 per circa venti milioni. Poi, nella turbolenta estate del 2006, passa all'Inter per la metà. Con la Juve 42 partite, con cinque gol e otto assist. Con l'Inter 91 partite con nove gol e altrettanti assist. Ci resta fino alla stagione del triplete, ma saluta a gennaio per firmare col City. Il francese è uno degli 11 calciatori ad aver vestito le maglie delle tre storiche big italiane…
Leonardo Bonucci
Storia simile a quella di Vieira, ma mescolando le carte. Il suo status di pilastro della difesa degli scudetti consecutivi della Juve è conclamato. Come noto è stato il suo passaggio (a vuoto) al Milan, con dietrofront nello spazio di trecentosessantacinque giorni. Nel suo curriculum c'è però anche una sola presenza in A (e quattro totali) con la maglia dell'Inter, da giovanissimo, nell'ultima giornata del campionato 2005/06, mandato in campo da Mancini al posto di Santiago Solari. In nerazzurro Bonucci aveva fatto il percorso delle giovanili.
Andrea Pirlo
Istituzione del calcio italiano. Le sue prestazioni col Milan restano leggendarie, è in rossonero che diventa uno dei migliori centrocampisti della storia: prelevato proprio dall'Inter (1998/99 e 2000/01) che non ne coglie a pieno il potenziale. Nel 2011, dopo uno scudetto rossonero vissuto da infortunato, arriva la nuova sfida: Conte lo mette al centro del suo progetto Juve e lui è ancora, straordinariamente, decisivo.
Zlatan Ibrahimovic
26 gol con la Juve, 66 con l'Inter e 93 col Milan, lasciato e poi riabbracciato anche nel suo presente da dirigente. Dominatore dell'area: dopo l'Ajax è la Juve a puntare forte su di lui, poi l'estate del 2006 e il passaggio in nerazzurro insieme proprio a Vieira. La sua storia recente è tutta rossonera.
Christian Vieri
Gol su gol, anche per lui. All'Inter la sua grande storia: 123 reti in 190 partite, praticamente inarrestabile. È però la Juve la sua prima big: dopo le parentesi in provincia, i bianconeri se lo assicurano per poco più di sette miliardi di lire nel 1996; a Torino vince lo scudetto segnando 14 volte, ma lascia subito in direzione Madrid, sponda Atletico. Dal 1999 al 2005 è nerazzurro, poi passa al Milan ma senza riuscire a brillare (due gol in quattordici presenze).
Edgar Davids
Altra storia già vista: croce in una big, delizia in altre. Al Milan la storia non funziona: firma nel 1996, preso dopo aver vinto in faccia ai rossoneri la finale di Champions del 1995 insieme ad altri tre olandesi che sbarcano a Milano (la meteora Ratzinger che viene presentata con lui e, l'anno dopo, Kluivert+Bogarde). Un solo anno, non convince e la Juve fa l'affare: 9 miliardi al Milan e anni su anni di centrocampo blindato. 235 partite e tre scudetti. Va all'Inter nel 2004, di nuovo senza brillare come in bianconero.
Roberto Baggio
Il calciatore di tutti, amato da tutti. Con ordine: prima viene la Juventus, in quello storico (e complicato) passaggio da una rivale all'altra, da Firenze a Torino. Dal 1990 al 1995 vince uno scudetto, una Coppa Uefa e il Pallone d'Oro da giocatore della Juve, poi passa al Milan. Due stagioni in rossonero e un tricolore, nel 1995/96 dove c'era anche il giovane Vieira. Quindi una tappa a Bologna e l'Inter dal 1998 al 2000.
Aldo Serena
Storici i suoi passaggi sull'asse milanese. All'Inter in quattro riprese, in due al Milan. Nel 1988/89 è il mattatore dello scudetto "dei record" dell'Inter di Trapattoni con 22 gol in campionato. Col Milan aveva giocato in B (1982/83) e a inizio anni Novanta: lì due scudetti, ma poche presenze e zero gol. In mezzo c'è anche la Juventus con cui vince un altro tricolore nel 1986 (e con venti gol stagionali a referto).
Enrico Candiani
Il nastro si riavvolge al calcio a cavallo della Seconda guerra mondiale. Candiani gioca per anni nell'Inter con cui vince anche uno scudetto nel 1940. Completa la sua tripletta di big con una sola stagione alla Juventus (1946/47) e quindi al Milan (1949/50).
Giuseppe Meazza
Lo storico bomber che dà il nome allo stadio di Milan e Inter è, in realtà, un ex anche della Juventus. Note soprattutto le sue gesta in nerazzurro, con cui passa una vita, segna gol su gol, incanta il pubblico coi capelli lucidi di brillantina e vince tre scudetti (insieme ai Mondiali del '34 e del '38 in azzurro). Gioca anche con Milan e Juve tra 1940 e 1943, prima di tornare all'Inter per chiudere la carriera.
Luigi Cevenini
In ordine: Milan, Inter, Milan, Inter, un passaggio alla Novese, poi ancora Inter e quindi la Juventus. Noto anche come Cevenini III, in quanto terzo di cinque fratelli (gli altri furono Aldo, Mario, Cesare e Carlo) che costituirono una delle maggiori dinastie calcistiche italiane. E' stato il primo calciatore della storia del massimo campionato italiano di calcio a vestire le maglie di Milan (pur con una sola presenza in campionato), Inter e Juventus. Un solo scudetto nel suo palmares: coi nerazzurri nel 1920.