Napoli, la storia di Mazzarri: dalla vittoria di Torino alla Coppa Italia del 2012
La vittoria in casa della Juve dopo ventuno anni, il primo trofeo dopo ventidue, il ritorno in Champions, il girone superato contro Bayern, City e Villarreal e la quasi impresa col Chelsea. Il secondo posto e i tre tenori. Mazzarri torna a Napoli, dieci anni dopo averla lasciata
- Quattro anni insieme, ricordando la coppa che mancava da tantissimo, la Champions ripresa dopo anni di assenza, da quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni. È il 6 ottobre del 2009 quando il Napoli cambia in panchina: via Donadoni, arriva Mazzarri. Walter il mago, l'uomo della salvezza dei miracoli con la Reggina. Dopo gli anni alla Samp.
- Non era una primissima volta, perché Mazzarri tornava su quella panchina quasi dieci anni dopo (il numero che torna) essere stato vice allenatore nel 1998-99 di Renzo Ulivieri. Plasma subito una squadra combattiva, che non molla: all'esordio vince in casa contro il Bologna al 91', a Firenze lo fa all’88' e contro il Milan recupera da 0-2 a 2-2 con due gol tra 90' e 93'.
- Quella di Torino, quella contro i grandi nemici della Juventus. Contro un napoletano doc, Ciro Ferrara, e alla sua quarta panchina assoluta col Napoli. La partita è un film: dal 2-0 bianconero a 2-3 con Hamsik, Datolo e ancora Hamsik, che alza la cresta. A Torino il Napoli non batteva la Juventus dal 20 novembre 1988: giocava Maradona e Careca fece tripletta.
- Il Napoli c'è e, dalle zone basse della classifica, risale. Alto come la cresta di Hamsik, destinato a diventare un simbolo. La serie di risultati utili arriva a quota quindici (8 vittorie e 7 pareggi), seconda solo ai sedici risultati utili consecutivi ottenuti nel 1989-1990, anno del secondo scudetto. Mazzarri chiude sesto e fa la valigia per l'Europa.
- Perché a Marek Hamsik e al Pocho Lavezzi si aggiunge un Matador dall'Uruguay. Arriva via Palermo, è forte e sa far bene soprattutto una cosa: gol. Ne farà tanti. Hamsik-Lavezzi-Cavani. Nascono i tre tenori.
- Che non arriverà. Ma il Napoli continua a migliorare e a migliorarsi. Batte 3-0 la Juve in casa con tripletta di Cavani. Nella terra delle scaramanzie nasce la scaramanzia della giacca: nei finali di partita, col caldo e col gelo, Mazzarri la toglie. Porta bene, ma non basta per cullare un sogno tricolore che arriverà soltanto molti anni dopo. Il ko di febbraio a San Siro col Milan (poi scudettato) lascia gli azzurri più indietro in classifica.
- Ma alla fine, comunque, è terzo posto. Il 15 maggio del 2011, grazie al pareggio 1-1 con l'Inter in campionato, il Napoli ottiene il pass Champions League ventuno anni dopo l'ultima volta. Quando ancora si chiamava ancora Coppa dei Campioni.
- E lì, nel giardino dei sogni di coppa, dove il San Paolo ruggisce, il Napoli ci sta bene. Finisce nel girone con Bayern, Manchester City (che proprio in quella stagione vincerà la sua prima storica Premier 44 anni dopo l'ultimo titolo) e Villarreal. E il Napoli passa. Volando agli ottavi contro il Chelsea.
- Ed è una notte speciale, quella notte. È il 21 febbraio del 2012, sono gli ottavi di andata contro una corazzata del calcio europeo. Al San Paolo cantano i tenori. Lavezzi ne fa due, Cavani uno. 3-1 al Chelsea allenato dall'erede designato di Mourinho, André Villas-Boas. Non sarà un nuovo Special One, e infatti Abramovich per il ritorno affida la panchina a Roberto Di Matteo. Al Bridge segnano ancora i senatori, ma sono quelli blues: Drogba, Lampard, Terry e Ivanovic nei supplementari. Il sogno Napoli si spegne contro la futura regina d'Europa.
- Il Napoli chiude sesto in campionato, tornando dunque in Europa League. Ma la gioia è lì, dietro l'angolo. Si chiama 20 maggio 2012: il Napoli batte in finale di Coppa Italia la Juventus per 2-0. Rigore del solito Cavani, gol di Hamsik.
- È il primo trofeo dopo 22 anni. Il primo dai tempi di Maradona. È il primo titolo di Mazzarri come allenatore.
- Il 2012-13 sarà anche l'ultima stagione di Mazzarri a Napoli. La Supercoppa italiana a Pechino va alla Juventus. Mentre Lavezzi lascia un pezzo di cuore firmando col Psg. Cavani segna gol su gol (famoso il poker col Dnipro), mentre Mazzarri riporta il Napoli addirittura al secondo posto in campionato (pur lontano da una super Juve di Conte). È la seconda qualificazione diretta in Champions, migliorando record di punti e piazzamento di due annate prima. Cavani capocannoniere con 29 gol (38 totali). Sono cose che non succedevano dai tempi di Maradona.
- Tanto altro, prima e dopo il Napoli. Una scalata: l'Acireale in C2, la Pistoiese in C1 e il Livorno in B. La prima esperienza in A è a Reggio Calabria. Nel 2006-07 firma il miracolo sportivo della salvezza della Reggina pur con 11 punti di penalizzazione, chiudendo a +1 sulla B. L'anno dopo chiude sesto con la Sampdoria, firma col Napoli e viaggia verso Milano, sponda Inter, dopo i quattro anni accanto al Vesuvio.
- In nerazzurro la storia è diversa, un quinto posto negli anni bui del calcio a Milano. A novembre del 2014 viene esonerato, ripartirà con l'unica esperienza estera della carriera, al Watford con cui raggiunge la salvezza in Premier. Torino (gennaio 2018-febbraio 2020) e Cagliari 2021-22 sono le sue ultime tappe.