1990-2023: come è cambiato il mondo fra 2 scudetti
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Era il 29 aprile 1990 quando il Napoli conquistava il secondo scudetto e da allora è cambiato quasi tutto. Nessuno dei protagonisti in campo era ancora nato, Spalletti giocava in Serie C e De Laurentiis produceva "Vacanze di Natale '90". L'Italia dominava nel calcio e non solo. Ecco com'è cambiato il mondo in 33 anni...
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- Sono passati esattamente 12058 giorni, 1722 settimane, 396 mesi, adesso il sogno di tutti i tifosi del Napoli è finalmente realtà. Gli azzurri sono nuovamente campioni d'Italia, 33 anni dopo l'ultima volta!
- Era il 29 aprile 1990 quando la squadra all'epoca allenata da Bigon e trascinata da Maradona conquistava il secondo titolo della sua storia. Ora, nel segno di Spalletti e con Osimhen e Kvaratskhelia protagonisti, il terzo titolo
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Twitter/Getty
- Partiamo dalla fine: l'annuncio dello scudetto. Oggi il Napoli l'ha fatto così: con un post sui social network
- Nel 1990 non c'erano social, per la verità nemmeno l'internet che conosciamo oggi. Ma quali pay tv (sarebbero arrivate qualche anno dopo), l'unico modo per rimanere aggiornati sulle partite erano le mitiche radioline, strumento salvifico per milioni di tifosi
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I SELFIE DELLA VITTORIA
- E proprio sui social è nata la moda dei selfie. In campo, nello spogliatoio, in pullman o in aereo e in qualsiasi altro posto, grazie agli smartphone i giocatori del Napoli hanno celebrato i successi di quest'anno con tantissime immagini: quella della festa dopo la vittoria sul campo della Juventus è subito diventata iconica
- Nel 1990, gli spogliatoi erano luoghi sacri e i primi telefoni mobili non scattavano foto. Pensate che quello di Maradona che vedete era uno dei più avveniristici...
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- Nel 1990 si chiamava 'San Paolo', da poco ristrutturato per i Mondiali con una nuovissima copertura. Lì, nello stadio che portava il nome di un Santo, Maradona regalava spettacolo e sogni
- Oggi lo stadio dove il Napoli realizza il "miracolo" del terzo scudetto porta proprio il nome di Maradona.
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ph. IPA/Fotogramma e Lapresse
- Dopo averlo prelevato nel 2004 e fatto ripartire dalla Serie C, il presidente Aurelio De Laurentiis è stato il "produttore" dello scudetto del Napoli, costruendo una squadra che negli anni si è imposta tra le big fino a raggiungere il sogno tricolore
- Nel 1990, ADL non era ancora nel calcio, ma era già un imprenditore in ambito cinematografico. Produceva 'Vacanze di Natale '90', il cinepanettone di quell'anno, e con la sua Filmauro distribuiva 'Cuore selvaggio' di David Lynch
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- Se De Laurentiis ha prodotto il Napoli dei sogni, il "regista" di questo terzo storico scudetto è senza dubbio Luciano Spalletti, che a 64 anni diventa l'allenatore più anziano a vincere il titolo in Serie A
- Nel 1990, a 31 anni, Spalletti "dirigeva" il centrocampo dello Spezia, in Serie C, e dopo pochi anni avrebbe terminato la sua carriera da calciatore, trascorsa tutta nelle serie minori
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©LaPresse
- Nella stagione 1989/90, quella del secondo scudetto del Napoli, era consentito schierare un massimo di tre calciatori stranieri. Così gli azzurri conquistavano il titolo con Maradona, Careca e Alemao, stelle di una formazione per il resto tutto italiana
- Adesso è tutto diverso. Non ci sono più limitazioni e, curiosamente, nella formazione base del Napoli campione si è passati da tre stranieri a tre italiani: il portiere Meret e il capitano Di Lorenzo - inamovibili -, insieme a Politano, spesso in ballottaggio con Lozano
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©IPA/Fotogramma
- Insieme a Osimhen, la stella di questo Napoli è Kvaratskhelia. Indiscutibile l'importanza di Lobotka a centrocampo e fondamentale la solidità di Rrahmani in difesa. Spesso decisivo come jolly anche Elmas
- Nel 1990 nessuno di loro era nato, ma se avessero giocato in quell'epoca, in una situazione socio-politica completamente diversa, avrebbero vestito le maglie di altre Nazionali. Così Kvara (Georgia) avrebbe giocato per l'URSS, Elmas (Macedonia) e Rrahmani (Kosovo) per la Jugoslavia, Lobotka (Slovacchia) per la Cecoslovacchia
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©Ansa
DAL 10 DI DIEGO AL 77 DI KVARA
- Il secondo Napoli scudettato, quello del 1990, scendeva in campo con i giocatori che ovviamente indossavano le maglie con i numeri dall'1 all'11. I proprietari potevano variare, ma il 10 era sempre di Maradona
- Adesso, invece, i protagonisti del terzo scudetto hanno sulle spalle anche altri numeri. Così Kvaratskhelia fa magie indossando il 77, Anguissa recupera palloni in mezzo al campo con il 99, Lobotka detta i tempi con il 68 e Raspadori entra e segna allo Stadium con l'81: nel 1990 era qualcosa di decisamente impensabile
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ph. Ansa e IPA/Fotogramma
- Nel 1990 l'Italia è in estasi per il Mondiale giocato in casa da favorita. Finisce con la delusione proprio a Napoli, contro l'Argentina di Maradona in semifinale, ma le esultanze con gli occhi spiritati di Totò Schillaci, capocannoniere e protagonista a sorpresa, restano nella storia
- L'Italia di oggi non gioca il Mondiale da due edizioni e in attacco c'è un altro siciliano, ma solo d'origine: si chiama Mateo Retegui e parla... argentino
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- Il Mondiale si chiude con la vittoria finale della Germania. L'Italia è terza, ma quelle del '90 resteranno sempre le "Notti magiche", le stesse cantate da Gianna Nannini e Edoardo Bennato "inseguendo un gol" sotto tutti i cieli di 'Un'estate italiana', inno della manifestazione e brano in cima alla hit parade alla fine dell'anno
- La canzone è tornata particolarmente in voga nell'estate 2021, quando i giocatori dell'Italia di Mancini hanno ripresa a cantarla durante il cammino che ci ha portato a vincere Euro 2020
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©LaPresse
- Non solo perché da noi si giocano i Mondiali. Nel '90 in Serie A ci sono tutti i campioni più forti dell'epoca. Maradona trascina il Napoli, Van Basten del Milan è il capocannoniere oltre che il Pallone d'Oro in carica, Matthaus dell'Inter vincerà il Pallone d'Oro a fine anno dopo il trionfo mondiale con la Germania
- Oggi i grandissimi campioni sono soprattutto in Premier e da tempo non si vede un Pallone d'Oro in carica in uno dei nostri club: l'ultimo a vincerlo giocando in Italia è stato Kakà, addirittura nel 2007
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TRIS DI COPPE
- Nel 1990 l'Italia fa en plein: il Milan vince la Coppa dei Campioni, la Juve conquista la Coppa Uefa superando la Fiorentina in una finale tutta italiana, la Sampdoria completa il tris conquistando la Coppa delle Coppe.
- Anche oggi sognamo il tris: c'è l'euroderby di Milano in semifinale di Champions, Juve e Roma sono in semifinale di Europa League e la Fiorentina in quella di Conference League. Che i trionfi del '90 siano di buon auspicio!
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©IPA/Fotogramma
- Negli USA termina il mandato di Ronald Reagan e inizia la presidenza di George Bush Senior, che ordina l'operazione Desert Storm dopo l'invasione del Kuwait da parte di Saddam Hussein. Da lì a poco sarà l'inizio della Prima Guerra del Golfo
- 33 anni dopo ci troviamo ad assistere a un altro conflitto che dura ormai da più di un anno dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
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©Ansa
- Nel 1990 il Presidente del Consiglio è Giulio Andreotti, alla guida del suo sesto governo. Una sola donna fa parte del Consiglio dei Ministri: è Rosa Russo Iervolino, alla quale viene affidato il dicastero degli Affari sociali. Il presidente della Repubblica è Francesco Cossiga
- Oggi a capo del governo c'è Giorgia Meloni, la prima donna premier nella storia della Repubblica Italiana. Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella, nel 1990 Ministro della Pubblica Istruzione (fino al 27 luglio)
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©LaPresse
- "Dio delle cittaaà e delle immensitaaà!". Avete cantato, eh? 'Uomini soli' è il brano dei Pooh che trionfa al 40° Festival di Sanremo. Tra le nuove proposte si afferma un giovane che canta il proprio malessere, il 'Disperato' Marco Masini: il brano a fine anno si piazza in Top 10 nella Hit parade
- Oggi, dopo la reunion, i Pooh sono tornati protagonisti anche a Sanremo. Nella formazione è tornato Riccardo Fogli, mentre Stefano D'Orazio non c'è più. Marco Masini, invece, è in tour con l'amico Giorgio Panariello
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©IPA/Fotogramma
- Così come nel calcio, anche nella musica è dominio italiano in Europa. L'Eurovision se lo aggiudica Toto Cutugno. Non con il suo brano più celebre, 'L'Italiano', ma con una canzone dedicata all'unità europea intitolata 'Insieme 1992'
- Quest'anno parteciperà Marco Mengoni, dopo il successo a Sanremo con 'Due Vite'. Ma c'è stato un cambio di rotta tra gli artisti che rappresentano il nostro Paese: gli ultimi a vincere (2021) sono stati i Maneskin, ventenni famosi nel mondo cantando soprattutto in inglese
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ph. IPA/Fotogramma e Instagram @naliannalisa
- Ma il vero tormentone del 1990 è un altro. Amedeo Minghi e Mietta arrivano terzi a Sanremo, ma tutti gli innamorati chiamano i propri partner "Trottolino amoroso, dudù dadadà" e 'Vattene amore' rimane nella storia
- Oggi c'è "lei che bacia lui, che bacia lei, che bacia me". E tutti ballano con 'Mon Amour' di Annalisa
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©IPA/Fotogramma
- Dopo essere uscita negli Stati Uniti a fine anni '80, nel 1990 arriva in Italia una soap opera destinata a diventare la più seguita in tutto il mondo: è 'Beautiful'
- A distanza di 33 anni, 'Beautiful' va ancora in onda. Sono cambiati quasi tutti gli interpreti, ad eccezione di Katherine Kelly Lang, che è ancora Brooke Logan, e John McCook, che continua a interpretare Eric Forrester
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©IPA/Fotogramma
- Nel 1990 esce 'Home Alone', in Italia 'Mamma ho perso l'aereo', e il successo è clamoroso. È un anno di grandi film: 'Quei bravi ragazzi', 'Ghost', 'L'attimo fuggente', 'Pretty Woman'. E Fellini fa uscire la sua ultima opera, 'La voce della Luna'
- Dopo più di 30 anni sono tutti ancora grandi successi. 'Mamma ho perso l'aereo' è uno dei film natalizi per antonomasia, 'Ghost' e 'Pretty Woman' continuano a far sognare e il compianto Robin Williams, quando sale sui banchi, ci fa sempre pensare quanto sia importante cogliere l'attimo
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©Ansa
- L'Italia trionfa anche nel cinema. Il capolavoro di Giuseppe Tornatore, 'Nuovo Cinema Paradiso', vince il premio Oscar al miglior film straniero
- Da allora, ancora oggi, non esiste persona al mondo in grado di non emozionarsi quando Alfredo raccomanda a Totò di non farsi "fottere dalla nostalgia" e soprattutto non è possibile rimanere indifferenti in occasione della scena finale, con la poesia del Maestro Morricone in sottofondo