Dal Perugia al Parma, quali sorprese in Serie B?

Serie B

Luca Cassia

Di Carmine (Perugia), Litteri (Cittadella), Mazzeo (Foggia) e Calaiò (Parma), goleador a caccia della ribalta (Foto LaPresse)
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Tutto è pronto per l'inizio del nuovo campionato, torneo votato a rivelazioni e realtà inattese. Se in pole position si piazzano Palermo, Pescara e Frosinone, le outsiders promettono battaglia: attenzione anche a Cittadella e Cesena, le neopromosse sognano gli exploit di Spal e Benevento

Partiamo da un presupposto: sono vietati pronostici, gerarchie ufficiali e favorite d’obbligo. Lo insegna la storia recente della Serie B, campionato dove sorprese e stravolgimenti rappresentano una costante nel torneo più imprevedibile, addirittura appassionante per contenuti e realtà destinate alla storia in pochi mesi. Prendete Spal e Benevento ammesse in A insieme al Verona, due neopromosse che hanno ribaltato ogni calcolo scrivendo pagine memorabili. A distanza di dodici mesi persino l'ultima griglia dei playoff, eccezion fatta per lo Spezia, ha ammesso 7 candidate diverse agli spareggi verso la massima serie. Ecco perché scommettere sulle nuove outsiders in grado di ritagliarsi un ruolo da protagoniste riserva un compito tutt’altro che agevole. Impresa proibitiva, certo, ma senz’altro stuzzicante.

Dal Grifone al 'Citta'

Iniziamo dalle certezze: 22 squadre al via dal prossimo 25 agosto, primo atto che inaugurerà la regular season da archiviare venerdì 18 maggio 2018. Quattro turni infrasettimanali e 472 partite complessive in agenda con una piccola rivoluzione verso i playoff, appuntamento finale della stagione 2017/18. La recente bocciatura dalla Serie A non può che collocare in pole position Palermo, Pescara ed Empoli, big dove il solo allenatore superstite è Zdenek Zeman già esaltante in B in Abruzzo nel 2012. Promette scintille anche il Frosinone targato Moreno Longo, discorso differente per il Carpi deluso dall’epilogo playoff e dal nuovo ciclo dopo gli "Immortali" guidati da Fabrizio Castori. Troppe novità, forse, per spingere da subito ai vertici della classifica. E se fosse l’anno del Perugia? Sulle orme di Bucchi passato al Sassuolo, un altro tecnico emergente a Macerata come Federico Giunti può affermarsi in categoria, lui che è perugino doc e dispone di un organico ormai collaudato. Buone indicazioni anche dalle altre qualificate agli spareggi promozione: mix di esperienza e gioventù per lo Spezia da quattro anni vincolato alla post season, salto di qualità per il sorprendente Cittadella dagli interventi sottotraccia sul mercato. Non erano forse insospettabili i "Visionari" di Venturato dai tanti applausi nell’ultimo campionato?

Baby Cesena, rivoluzione a Terni

Dando uno sguardo alla classifica appena archiviata, la prima esclusa ai playoff andrà valutata sul campo tuttavia non è la tradizione a mancare al Novara di Eugenio Corini. Qualche malumore in casa Salernitana complici le partenze di Coda e Donnarumma, coppia d’oro che Bollini dovrà colmare non senza fatica. Lo stop forzato di Catellani complica i piani dell’Entella, certo è che il tandem Caputo-De Luca può regalare traguardi inattesi per Castorina. Magari il profilo da rivelazione stona con il blasone del Bari di Fabio Grosso, gruppo dalle pedine affermate in rosa, ecco perché possiamo indicare il Cesena dall’ottimo rush finale nell’ultima stagione. Giovani al potere in Romagna, risorsa che Camplone ha già dimostrato di valorizzare eccome in carriera.

E se invece volasse ai piani alti chi ha tagliato l’obiettivo della salvezza solo in extremis? Le 12 new entry dell’Avellino ipotizzano una creatura intrigante a disposizione di Novellino, allenatore confermato a differenza del ritrovato Boscaglia a Brescia votato alla linea verde. Da valutare ad Ascoli il futuro di Cacia, 2° miglior goleador di sempre della Serie B (131 reti) a -4 dal leader Schwoch, attaccante senza tempo come Bianchi chiamato ad alimentare le velleità della Pro Vercelli di Grassadonia. Possiamo addirittura parlare di rivoluzione tra le fila della Ternana: l’avvento del gruppo Unicusano, nuova proprietà umbra in luogo della famiglia Longarini, segna una nuova era dove i soli superstiti restano gli intoccabili Defendi, Meccariello e Valjent. Spirito rinnovato e scommessa appetibile, perché quindi non puntare sulle Fere di Pochesci?

Occhio alle neopromosse

Detto delle recenti imprese di Spal e Benevento, meritano un capitolo a parte le quattro realtà appena emerse dalla Lega Pro. In rigoroso ordine di festeggiamenti iniziamo dal Venezia di Pippo Inzaghi, squadra risorta dai fallimenti e dalla Serie D attraverso l’era presidenziale di Joe Tacopina: le due promozioni consecutive richiamano proprio gli exploit delle ultime rivelazioni della Serie B. Veneti che ritrovano la categoria a distanza di 12 anni, digiuno che durava invece dal 1998 per il Foggia. Da non perdere l’incrocio con il Pescara dell’ex Zeman indimenticato allo Zaccheria nonché artefice delle fortune sul campo di Stroppa, allenatore rossonero e uomo della svolta con trionfi in campionato e Supercoppa di Lega Pro. Non è l’entusiasmo a mancare in città, sicuramente un valore aggiunto per i pugliesi a caccia della A lontana 22 anni.

Altro club di storia e tradizione, la Cremonese si riaffaccia alla B dopo 11 anni d’assenza confermando in panchina un mostro sacro come Attilio Tesser. Già 9 i rinforzi di spessore nel roster grigiorosso, chissà che non possano brindare al salto di categoria per il secondo anno di fila. Sogna piuttosto la terza promozione in altrettante stagioni il Parma di D’Aversa, società encomiabile per orgoglio e risorse a dispetto del drammatico crac societario del 2015. Dalla Serie D alle porte della massima serie il passo è breve, ecco perché il passaggio di proprietà ai cinesi di Desport ha propiziato acquisti del calibro di Dezi, Siligardi e Insigne jr a rinforzare un organico attrezzato per la categoria con Calaiò, Scaglia e Scozzarella su tutti. Quanto basta per ambire all’ennesima festa di una piazza tornata ai gradi di sua competenza, forse la prima rivelazione indiziata alla Serie A.