Paradossale quanto accaduto in Serie B al "Marulla", stadio del Cosenza dal manto erboso rizollato a 48 ore dalla sfida contro l'Hellas Verona. Nemmeno la corsa contro il tempo degli addetti ai lavori ha scongiurato l'annullamento del match: terreno di gioco non praticabile in alcune zone come riscontrato dall'arbitro Piscopo. Si va verso lo 0-3 a tavolino ai danni della neopromossa calabrese
L’ufficialità è arrivata ben oltre le 18.00, orario nel quale era previsto il fischio d'inizio della sfida di Serie B tra Cosenza e Hellas Verona valida per la seconda giornata di campionato. Ebbene, come annunciato nel comunicato ufficiale dal club calabrese, l’incontro "non sarà disputato a causa della decisione assunta dal direttore di gara che non ha ritenuto praticabile il terreno di gioco in alcune zone del manto erboso". L’oggetto d’interesse è proprio il campo dello stadio "San Vito-Gigi Marulla", casa dei rossoblù tornati in categoria a distanza di 15 anni. Se all’esordio la squadra di Braglia era stata beffata al 95’ dall’1-1 dell’Ascoli, la prima uscita casalinga non è nemmeno andata in atto nel caos preannunciato già dalla mattinata.
"Campo non praticabile"
Circa 6mila i biglietti venduti per l’esordio casalingo del Cosenza, club che aveva alimentato un’autentica corsa contro il tempo per predisporre il campo all’impegno contro l’Hellas. Nella serata di venerdì era arrivata la certezza che il match non venisse spostato altrove, sicurezza solo di facciata considerando la rizollatura del manto erboso risalente a giovedì notte. Un tipo di erba, Bermuda, che è stata adottata per volontà della Lega Serie B e già utilizzata sui campi di Napoli e Sassuolo, Spal, Lecce e Benevento. Nemmeno il lavoro a tempo di record è stato sufficiente per scongiurare l’annullamento dell’incontro, decisione decretata dall’arbitro Fabio Piscopo. Basti pensare che il verdetto negativo è arrivato oltre le ore 18.00 ovvero l’inizio stimato dell’incontro in contemporanea con altre tre partite in programma. Già in mattinata i dirigenti del Verona avevano rilevato la presenza di sabbia in superficie e che in alcune zone vi fossero diversi avvallamenti: la dirigenza ospite aveva quindi affermato come il terreno avrebbe messo a rischio l’incolumità dei giocatori. Da qui l’impegno del Cosenza a richiedere qualche ora per sistemare il campo ottenendo una deroga da parte della Lega.
Alle 15.30 è andato in scena un nuovo sopralluogo degli ispettori della Lega e dei dirigenti delle due società, analisi della situazione seguita due ore più tardi dal direttore di gara a riscontrare le condizioni del campo ai limiti dell’agibilità: una circostanza affrontata con i capitani delle due formazioni Corsi e Caracciolo. Eppure al sopralluogo era seguito il riscaldamento delle due squadre, classica routine prima del fischio d’inizio che lasciava ipotizzare il regolare svolgimento del match con il favore dei commissari del torneo. Impressioni positive accantonate prima ancora di definire l’effettivo orario d’inizio della partita, posticipo d’obbligo complice l’assenza di linee sul terreno di gioco. E nemmeno il tentativo d’iniziare la partita per sincerarsi della fattibilità della stessa ha convinto l’arbitro Piscopo, che ha richiamato le squadre negli spogliatoi e annunciato il 'no' alla disputa del match. In tutto ciò i tifosi hanno atteso all’esterno dello stadio in attesa di novità, pazienza vanificata dall’annuncio della società che ha invitato i presenti "ad allontanarsi dall’impianto". Ciò che doveva essere una festa, quindi, si è rivelata una paradossale delusione.
Cosa rischia il Cosenza?
Tardivamente posizionato nell’ambito dei lavori allo stadio dopo la promozione in B, l’inadeguato manto erboso è stato quindi il motivo dell’annullamento dell’incontro tra Cosenza e Verona. Una circostanza che ha impedito il regolare svolgimento della partita e che suggerisce provvedimenti severi: risultato di 3-0 a favore degli uomini di Grosso, sconfitta a tavolino per i padroni di casa che verrà decretata nei prossimi giorni dal Giudice Sportivo. Non si è fatta attendere la replica di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza: "È vergognoso ciò che è accaduto, c’era già l’idea di non voler disputare la partita. Evidentemente si temeva questa presenza massiccia dei nostri tifosi. Abbiamo ottemperato a tutte le richieste della Lega con decine di ispezioni e tutte concluse con parere positivo: oggi l’arbitro ha dichiarato che il terreno non è idoneo contro il parere di tecnici e dell’ispettore della Lega. Temo che ci sia un piano sotto per arrivare a questo risultato". Comprensibile il dispiacere dei tifosi rossoblù, decisamente meno la gestione della situazione da parte della società con un colpevole ritardo in prossimità della prima gara casalinga in campionato. Nell’estate caotica che ha preceduto l’inizio della nuova Serie B, va purtroppo ad aggiungersi un nuovo capitolo del quale tutti avrebbero fatto volentieri a meno. A partire dalla neopromossa Cosenza e dalla sua gente.