Comunicato della società rossazzurra sulle indiscrezioni relative al presunto illecito sportivo, in virtù del quale il Catania rischia di rimanere escluso dalla possibilità di ripescaggio in B
Un comunicato del Catania replica e precisa quanto circolato ieri sulla possibilità che il club siciliano non possa essere ripescato in Serie B a seguito di una sanzione per "illecito sportivo" comminata al club di Pulvirenti nella stagione 2016/2017. Cosa che impedirebbe al Catania di essere inserito nella lista delle squadre ripescabili. Di seguito riportiamo integralmente la nota della società:
"Alcuni autorevoli quotidiani riportano la 'clamorosa indiscrezione' secondo la quale il Catania rischia di rimanere escluso dalla possibilità di ripescaggio in serie B per un presunto illecito sportivo sanzionato nella stagione 2016/2017. Il contenuto di tale indiscrezione, seppure privo di alcun pregio giuridico, conferma tuttavia un laborioso lavoro di poteri, apparentemente occulti, finalizzato esclusivamente ad arrecare nocumento al Calcio Catania. Lascia perplessi, per usare un eufemismo, il contenuto di un articolo apparso su un quotidiano sportivo secondo il quale "il Collegio di Garanzia dello Sport sarebbe orientato a bocciare gli etnei dopo il duro dibattimento”. Il Catania, si legge ancora, avrebbe “alzato il livello di scontro presentando, nella giornata precedente, una denuncia contro il Commissario Straordinario”. La naturale punizione per la grave azione di lesa Maestà compiuta dal Catania, quindi, è quella di escluderlo dai ripescaggi! Per dovere di informazione, tuttavia, non ci si può esimere dal rilevare che la sanzione comminata al Calcio Catania nella stagione sportiva 2016/2017 non attiene ad un illecito sportivo, così come tra l’altro confermato dalle sezioni unite della Corte Federale di Appello, e, comunque, si riferisce a fatti occorsi nell’anno 2015. Non possono sfuggire al riguardo i principi sanciti dai Giudici del TFN e poi confermati dalla CFA, nelle sentenze emesse nel giudizio promosso dal Novara Calcio, secondo i quali occorre avere riguardo al momento della commissione del presunto illecito e non già al momento della comminazione della sanzione ed inoltre non risulta possibile la configurazione di sanzioni retroattive. Ferma restando, dunque, l’assoluta infondatezza di quanto contenuto nella 'clamorosa indiscrezione', ci si pone alcuni interrogativi che siamo certi non sfuggiranno ad un’attenta Autorità Giudiziaria alla quale la Società sta valutando di rivolgersi, depositando una integrazione della denuncia presentata nei confronti del signor Fabbricini: a chi e perché interessa così tanto danneggiare il Catania? Qual è la fonte di tale 'clamorosa indiscrezione', che addirittura riferirebbe di un orientamento di Giudici riuniti in Camera di Consiglio e, quindi, tenuti all’osservanza di un rigoroso silenzio? In ogni caso si deve rilevare, a questo riguardo, che nessuna delle parti del giudizio ha prospettato tale questione a giudici del Collegio di Garanzia, sicché la questione è del tutto estranea al thema decidendum".