Palermo, il saluto di Zamparini: "Mi sento vedovo. Rientrare nel calcio? Mai dire mai"

Serie B
Maurizio Zamparini, ex presidente del Palermo

L'ex presidente rosanero saluta dopo la cessione del club alla Futures Sports & Entertainment: "Il ricordo più bello? Uno striscione esposto nel primo Milan-Palermo di Serie A. Era scritto in siciliano e diceva: Sono qui, mi sembra impossibile".

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La cessione a un prezzo simbolico, 10 euro, alla società londinese, la Global Futures Sports & Entertainment di Clive Richardson, azienda a conduzione tecnologica fondata nel 2002, è già storia. Maurizio Zamparini ha lasciato la presidenza del Palermo dopo 16 anni, fatti di 13 campionati di Serie A, tre stagioni in Serie B e alcune apparizioni in Coppa UEFA ed Europa League. A dare il saluto alla piazza siciliana, attraverso i microfoni di Pop Economy TV, piattaforma multicanale del gruppo Alma Media, è lo stesso imprenditore friulano: “Ci si sente come un vedovo: io Palermo l'ho sposata per tanti anni, per cui non può capire come ci si sente – sono le sue parole - la piazza di Palermo non solo è affascinante, è anche una delle poche piazze dove si potrà fare calcio a livello mondiale. Ci sono cinque o dieci milioni all'estero che tifano Palermo”. Con il club rosanero, è stata ceduta anche la società Mepal, proprietaria del marchio, che dovrà rispettare l'impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di 22,8 milioni di euro. Nella video-intervista, accanto a Zamparini, c'è anche il CEO della società acquirente Clive Richardson, per il quale l'ex presidente del club siciliano ha espresso parole al miele: “Sono persone che mi hanno aiutato a uscire bene dal Palermo, mi hanno permesso di fare l'ultimo regalo alla città, dare il Palermo in mano a persone sicure, serie, con le possibilità economiche di fare un grande progetto – è la certezza di Zamparini - ringrazio Clive che fa parte del gruppo acquirente che è a capo di un grosso gruppo inglese. Consigli per loro? Il calcio inglese è primo nel mondo, è diventato migliore di quello italiano perché è più organizzato. Che consigli posso dare?”.

Palermo, Zamparini saluta dopo 16 anni ma non chiude le porte al calcio

Il tempo dei saluti è anche quello dei ricordi: “L'immagine alla quale sono più affezionato – spiega Zamparini – è lo striscione esposto dai nostri tifosi durante un Milan-Palermo al primo anno di Serie A (stagione 2004-2005, ndr). C'era scritto: Qui sono? Sembra impossibile. Ma in siciliano, non sono in grado di ripeterlo con la pronuncia corretta”. Toni, Pastore, Cavani, Dybala, Barzagli: sono solo alcuni dei campioni passati per Palermo nella gestione Zamparini. Alla base dell'addio ci sono un rapporto deteriorato con la piazza e anche la stanchezza: “Io cercavo acquirenti perché sono stanco, ho 77 anni e la piazza è stanca di me. Ci si stanca di una moglie dopo sette anni, figurarsi di una gestione societaria nel calcio – ha scherzato Zamparini - probabilmente erano stanchi anche di me. Di opzioni serie non se ne sono presentate tante”. Un'abitudine resisterà però nel tempo: non assisterà alle partite del Palermo allo stadio. “Non ci andavo prima e non ci andrò neanche adesso. Non riesco a sopportare la partita fisicamente ed emotivamente. Sarò sempre tifoso del Palermo, ma le partite le vedrò sempre registrate. Se poi qualche giornalista vuole divertirsi a sentire il mio parere, glielo dirò”. Occhio, però, a pensare che per l'imprenditore originario di Sevegliano l'esperienza nel calcio, avviata con il Pordenone nel 1987 e passata per il Venezia prima di approdare in Sicilia, possa dirsi definitivamente conclusa: “Una delle cose che Palermo e questo sport mi hanno regalato è di sentirmi ancora molto giovane – sorride - se mi stufo di stare fuori dal mondo del calcio, chi sa mai, posso anche rientrarci..."