Pirlo allenatore della Juve U23 di Serie C: "La mia idea di calcio? Dominare il gioco"
Inizia dai bianconeri U23 la carriera da allenatore di Andrea Pirlo. Le sue parole nella conferenza stampa di presentazione: "La mia squadra dovrà dominare il gioco. Ho capito di voler fare l'allenatore dopo qualche settimana di corso: ho sempre le stesse grandi ambizioni di prima. Per la Juve ho rifiutato offerte da A e Premier. Sarri? Ci confronteremo per seguire al meglio le nostre esigenze"
"C'era la passione di giocare a calcio, una generazione diversa da quella che c'è adesso. Ci sono tanti allenatori tra noi: non so cosa c'era in noi, eravamo persone per bene che avevano voglia di gioire attraverso sacrifici"
"L'auspicio è questo. È un percorso che ci si deve meritare e la prima tappa è questa"
"In materie come psicologia che erano più lontane da nozioni legate al 'terreno di gioco'. La scintilla mi è venuta quando di notte iniziavo a pensare al movimento dei giocatori, alle posizioni in campo. Lì ho capito che era quello che volevo fare"
"Fortunamente le responsabilità le ho da quando ho 14 anni. Mi piace averle, altrimenti non sto bene. A tutti piacerebbe fare il percorso che hanno fatto Zidane e Guardiola, ma bisogna meritarselo col tempo e con l'esperienza. Ho avuto anche proposte di allenare squadre di Serie A e Premier League, ma alla fine la scelta più giusta mi sembrava quella di intraprendere questo percorso"
"I moduli secondo me non sono fondamentali. Dipende dai giocatori e poi li devi far rendere al massimo. La cosa più importante è l'occupazione degli spazi, con i giocatori giusti nelle posizioni giuste. E poi avere dei principi di gioco ben chiari da attuare"
"Sì li conosco, sono due terzini bravi. LI seguirò con attenzione"
"Quelle le dirò ai ragazzi. A loro spiegherò cosa vuol dire giocare per la Juventus, quali sacrifici bisogna fare per arrivare in prima squadra. Tutti quelli che ci troveremo di fronte vorranno vincere e noi dovremo essere pronti a calarci in questa realtà con le giuste motivazioni"
"No, ci ho pensato ma a me piace stare sul campo: vivere la partita, essere protagonista. Ho dei sogni da raggiungere e li voglio centrare non da esterno. Il ruolo perfetto per me è l'allenatore"
"Perché dopo 10 anni ho conosciuto questa nuova famiglia dove mi sono trovato benissimo. Anche quando sono stato via da Torino successivamente, ho sempre mantenuto i rapporti. Ci vedevamo in giro per la città e la stima e l'amicizia è sempre rimasta. Al Milan invece non c'è più nessuno dei giocatori e dei dirigenti che c'erano quando giocavo io"
"I giocatori li ho seguiti perché mi interessava il progetto. Con Sarri hanno avuto la possibilità di migliorare. Dovrò coltivare un rapporto quotidiano con l'allenatore per esigenze sia mie che sue. È giusto festeggiare lo Scudetto, ma c'è già un altro traguardo da conquistare: sarà un impegno difficile perché loro si saranno preparati fino in fondo per affrontare questa partita. La Juve sarà più stanca perché reduce da più gare giocate, ma arriverà con la giusta mentalità"
"Mi sarebbe piaciuto giocare nella Juve di adesso, magari un po' più giovane. Quindi giocare con questo gruppo di giocatori. Il gioco di Sarri mi piace, il play gioca tantissimi palloni e sarebbe stato adatto alle mie caratteristiche"
"Ho iniziato a fare i corsi quando ho smesso di giocare. Prendo il patentino, poi magari mi capiterà l'occasione di fare allenatore. Poi man mano mi è venuta la voglia di saperne di più e poi ho detto: questo sarà il mio lavoro. Mi sono concentrato al 100% e non vedevo l'ora di finire per iniziare. Ho avuto tanti allenatori bravi nella mia carriera, ma ognuno deve fare la sua strada. Io ho il mio modello di gioco, da un po' di tempo. La mia squadra dovrà giocare bene, avere la padronanza del gioco e puntare sempre a vincere. Odiavo tante cose da giocatore e non le farò ora dalla panchina"
"Facciamo tanti investimenti per il nostro settore giovanile ed è anche giusto che alcuni ragazzi vengono valorizzati e quindi ceduti. Ciò che mi ha colpito nel colloquio con Andrea è l'umità con la quale si è approcciato a questo nuovo percorso, la conoscenza di tutti i nostri calciatori. Ha seguito il nostro campionato come tutto quello di Lega Pro. Ha iniziato con il modo giusto"
"Il nostro obiettivo di medio periodo è quello di portare 2-3 calciatori in prima squadra. Passiamo dalle competizioni e abbiamo anche l'ambizione di ottenere risultati, come successo già quest'anno, e magari crescere di categoria. Anni fa ci rendevamo conto che la gestione dei prestiti fosse lunga e onerosa, quindi ci siamo reso conto di quanto fosse importante sviluppare questo progetto"