Vialli e Mancini, dalla Samp all'Euro-abbraccio: "gemelli del gol" e amici per sempre
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Negli anni della grande Sampdoria erano per tutti i "gemelli del gol", ma quella tra Vialli e Mancini è stata soprattutto la storia di un'amicizia fraterna, suggellata dal commovente abbraccio di Wembley dopo la vittoria dell'Italia agli Europei
di Alfredo Corallo
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GENOVA PER NOI
- La favola di Gianluca e Roberto cominciò nell'estate del 1984, quando Vialli raggiunse Mancini nella Sampdoria del presidente Paolo Mantovani, acquistato dalla Cremonese dopo una stagione da protagonista con i grigiorossi, promossi in Serie A. Fu un 'colpo di fulmine', una storia di pallone e amicizia destinata a durare per sempre.
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- La primissima figurina nell'album Panini di Mancio & Luca, nella stagione 1984-85, quando la Samp del 'Sergente' Eugenio Bersellini si aggiudicò la prima Coppa Italia della sua storia. Nella finale di ritorno contro il Milan - vinta 2-1 dai genovesi a Marassi - segnarono entrambi e si iniziò a parlare di "Gemelli del gol", come Pulici e Graziani al Toro, una definizione che li accompagnerà per tutto il ciclo in maglia blucerchiata.
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- Una sintonia perfetta tra i due classe '64 (Mancini è più giovane di quattro mesi), in campo e fuori: assist di Roberto, gol di Gianluca. "Chi era più bravo? Tra me e lui non c'era paragone, io ero troppo più forte, ero il suo idolo", ha sempre scherzato (?) l'attuale ct della Nazionale.
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©LaPresse
- "Grande giocatore vede autostrade dove altri solo sentiero". Nei primi anni in coppia, Mancini viene impiegato più centralmente, mentre Vialli agiva sull'esterno; con l'arrivo di Vujadin Boškov, nel 1986, la svolta: l'allenatore serbo li inverte - sulla linea adottata da Azeglio Vicini nell'Under 21 - e la Sampdoria decolla, forte anche dell'intesa tra i due e il tecnico, che sta al gioco...
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- La Samp ora è fortissima, Mantovani e il direttore sportivo Paolo Borea 'regalano' a Boskov elementi del calibro di Gianluca Pagliuca, Pietro Vierchowod, Attilio Lombardo, Srecko Katanec, Giuseppe Dossena e soprattutto il brasiliano Tonino Cerezo, terzo dei 'Re Magi' - con Mancini e Vialli - su una delle cover più cult del Guerin Sportivo dell'epoca.
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Instagram @lucavialli
- Con Mancio a inventare alle sue spalle, Vialli si trasforma in 'Stradivialli', come fu soprannominato da Gianni Brera in omaggio al suo illustre concittadino cremonese Antonio Stradivari. Fondamentale per la conquista di altre due Coppe Italia, miglior marcatore nell'edizione del 1988-1989 con 13 reti (record tuttora imbattuto), a segno in entrambe le finali.
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Instagram @lucavialli
- Vialli e Mancini sono inarrestabili, mettono a referto - tra tutte le competizioni - 47 gol in due nel 1988-89 (33+14) e 34 (19+15) nel 1989-1990. E l'attaccante di Cremona è decisivo con una doppietta nella finale di Coppa delle Coppe contro l'Anderlecht, primo trofeo internazionale nella bacheca dei blucerchiati.
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- L'assist per la seconda rete contro i belgi è del Mancio, tanto per cambiare. "Lui buttava la palla avanti - scherzava Gianluca in un'intervista alla Gazzetta dello Sport di qualche anno fa - e io la prendevo, la mettevo giù, stop impossibile, controllo surreale, ne scartavo due o tre, segnavo e il giorno dopo leggevo sui giornali: gol di Vialli, ma che passaggio di Mancini!".
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Instagram @mrmancini10
- Vialli e Mancini sono anche la coppia titolare di Vicini agli Europei del 1988 e sono proprio loro a trascinare l'Italia alla semifinale, poi eliminata dall'Unione Sovietica. Roberto a segno nel pareggio con i padroni di casa della Germania, Luca firma il gol della vittoria con la Spagna. Ma entrambi - in futuro - vivranno una 'relazione complicata' con la Nazionale, fino alla magica estate del 2021...
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- Il 9 maggio del 1991 i blucerchiati liquidano 3-0 il Lecce al Ferraris e si laureano campioni d'Italia per la prima volta - e unica, finora - dalla loro fondazione. "Andavamo a letto con il pigiama della Sampdoria, ma per davvero!". La battuta di Vialli - capocannoniere del campionato con 19 gol - rende perfettamente l'idea dello spirito che animava quella squadra, capace di imporsi sull'Inter dei tedeschi (Matthaus, Brehme e Klinsmann), il Milan degli olandesi (Van Basten, Gullit e Rijkaard) e il Napoli di Maradona.
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- A trent'anni di distanza, quel 'miracolo' è stato rievocato in un libro, La Bella Stagione, descritta dai diretti protagonisti. "Lo abbiamo fatto tutti insieme, scritto a 30 mani", spiegò Vialli alla presentazione del volume, con il ricavato destinato alla onlus del 'Gaslini' di Genova. "Un romanzo che parla di rispetto, altruismo, amicizia, condivisione, lealtà e fedeltà, i valori che ci hanno permesso di compiere quell'impresa epica".
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©IPA/Fotogramma
- Nella stagione successiva la Samp si ferma a un passo dalla vetta dell'Olimpo, sconfitta a Wembley dal Barcellona nella finale di Coppa dei Campioni, colpita da una 'fucilata' di Ronald Koeman all'ultimo minuto dei tempi supplementari. Come se non bastasse, qualche settimana più tardi Vialli si trasferirà alla Juventus, separandosi dall'amico fraterno. Uno 'shock' per Mancini e per tutta la squadra. "Ci mettemmo a piangere tutti, anche Luca...".
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©LaPresse
- La fine di un'era, ma non delle 'rimpatriate' e del loro legame, più forte di tutto. "In realtà litigavamo spesso - confessò Vialli alcuni anni fa - ma sempre per cavolate. Una volta, in allenamento, lo chiamai per cognome (invece di Mancio, ndr) e non mi parlò per una settimana...". Ma ci pensò Roby a rimettere le cose a posto: "La domenica successiva gli tirai il pallone sulla testa - la versione di Mancini - e rimbalzò in porta. Tutto risolto con un semplice gol...".
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- Dopo la carriera di giocatore e allenatore, Vialli entra a far parte della famiglia di Sky Sport, ma le occasioni per rivederli insieme non mancano. Pure in campo, per delle amichevoli a sfondo benefico e dal sapore nostalgico, in nome dei vecchi tempi.
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- Il 22 febbraio del 2016 entrano nella Hall of Fame del calcio italiano, premiati a Firenze insieme a Ronaldo. Vialli come calciatore, Mancini in veste di allenatore. "Avrei voluto entrarci da giocatore - ammette l'allora tecnico dell'Inter - ma Luca mi ha anticipato...".
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- Nel 2017 il mondo del calcio si stringe intorno a Vialli, cui viene diagnosticato un tumore al pancreas. Roby - scelto nel frattempo per guidare l'Italia - lo sostiene e supporta la candidatura dell'amico a capo delegazione della Nazionale. "Lo ringrazio - la risposta di Luca - sarebbe fantastico prendermi cura ancora una volta di Roberto...".
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- Eccoli nel febbraio del 2019 a Milano per il premio intitolato a Giacinto Facchetti, ancora una volta da "gemelli del gol".
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- Nel novembre del 2019 Vialli accetta la sfida, per la felicità del Mancio. "Luca è anche un po' anziano ormai - scherza il commissario tecnico - quindi ascolteremo sempre volentieri i suoi consigli...".
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- Nell'estate del 2021 Vialli è in prima linea al fianco di Mancini per l'avventura europea. Agli ottavi, l'Italia batte l'Austria ai supplementari e dopo il gol di Pessina esplode a Wembley la gioia della panchina azzurra e dei due ex sampdoriani che nel 'tempio' londinese avevano perso la finale di Coppa dei Campioni. "Ci siamo ripresi qualcosa in questo stadio? No, è ancora lunga - frena il ct jesino - ne mancano tre per rifarci di quella notte".
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- Quella notte arriva, l'11 luglio: Gigio Donnarumma para il rigore a Saka e l'Italia è campione d'Europa per la seconda volta nella sua storia. Per Mancini e Vialli è la chiusura di un cerchio, da Wembley '92 a Wembley 2021. E il loro abbraccio commuove il Paese, diventando una delle immagini simbolo del trionfo azzurro.
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TUTTO IN UNA NOTTE
- "In quell'abbraccio c'era il ricordo di Wembley - ha confidato Vialli a Che Tempo Che Fa - la gioia per aver raggiunto un traguardo inaspettato, la paura per le mie condizioni di salute. Tanti sentimenti in un colpo solo, è venuto tutto fuori. Un abbraccio più bello dei passaggi che servivo a Mancini per fare gol...".
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- Il 27 dicembre del 2021 un altro momento da ricordare del loro 'viaggio' insieme: con Leonardo Bonucci e il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, sul palco del Globe Soccer Awards di Dubai, dove l'Italia fa incetta di premi.
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- E poi i social, tra affetto e la solita, immancabile presa per i fondelli reciproca, anche su Instagram...
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Instagram @lucavialli
- "Credo di conoscere questo bel ragazzo! L'altro è Roberto Mancini", che risponde per le rime a Vialli: "Luca, tu sei stato sempre più carino di me, con quel tuo adorato nasino alla francese... e poi per la simpatia, fratello".
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AMICI PER SEMPRE
- L'ultimo scatto pubblico insieme lo scorso 26 novembre per la 40^ edizione del 'Torino Film festival', ospiti alla prima de La bella stagione, la pellicola del regista Marco Ponti tratta dal loro romanzo. La storia di un'amicizia senza tempo, immortale.