
Malessere, polemiche e contestazioni: potrebbe calare il sipario della famiglia Della Valle alla Fiorentina, club messo in vendita dalla proprietà approdata nel 2002 dopo Cecchi Gori. Un'era che ha riportato i viola dalla C alla massima serie tra talenti e ottime stagioni, avventure in Europa e una finale di Coppa Italia

L'era Della Valle a Firenze potrebbe chiudersi dopo 15 anni di presidenza. Un periodo in cui i viola, reduci dal fallimento con Cecchi Gori, hanno ritrovato lo splendore. Solo un mese fa si registrava il passo indietro di Andrea, numero uno onorario ma stanco delle contestazioni della piazza: la mancanza di equilibrio tra società e città resta alla base della sua insofferenza fino alla messa in vendita della Fiorentina. Ripercorriamo la storia dei fratelli Diego e Andrea al timone del club -
Calciomercato, Fiorentina in vendita: l’annuncio della proprietà
Imprenditore italiano classe 1953, Diego Della Valle è presidente, direttore amministratore delegato e azionista di maggioranza dei brand Hogan e Tod’s nonché ex patron viola. Gà membro del consiglio di amministrazione dell’Inter preteso da Moratti nel 1995, ricopre l’incarico fino al 2001. L’anno seguente interviene per rilevare la Fiorentina, fallita e ripartita dalla C2, divenendone proprietario e presidente onorario. Abbandonerà la carica il 30 marzo 2010 -
Calciomercato, Fiorentina in vendita: l’annuncio della proprietà
Fratello di Diego e imprenditore 51enne, Andrea Della Valle mantiene la carica di presidente esecutivo della Fiorentina fino al 24 settembre 2009 quando gli subentra Mario Cognigni. Tornerà numero uno onorario nel luglio 2011 fino al recente colpo di scena con l’annuncio della vendita della società. Nei 15 anni di presidenza viola non sono mancate tappe memorabili a giustificare la loro passione per il club -
Calciomercato, Fiorentina in vendita: l’annuncio della proprietà
Retrocessa in B e ulteriormente declassata in C2 per inadempienze finanziarie, la nuova società assume la denominazione di Florentia Viola con l’intervento del sindaco Leonardo Domenici e Diego Della Valle divenuto proprietario del club. Dal fallimento dell’era Cecchi Gori all’avvento della nuova presidenza la missione è quella di riportare la squadra ai vertici del calcio italiano -
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L’allenatore Pietro Vierchwood viene presto sostituito in panchina da Alberto Cavasin, tecnico della promozione in C1. La Florentia Viola vince la concorrenza del Rimini grazie ai 30 gol dello scatenato Christian Riganò e alla leadership di Angelo Di Livio, capitano e superstite del gruppo precedente. La rinascita dei viola è appena iniziata -
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Complice il caso Catania oltre ai meriti sportivi e al bacino d’utenza, il club viene ammesso in Serie B solo in seguito al ritorno alle origini: nel maggio 2003, infatti, Della Valle acquistò il marchio e i colori dell’allora A.C. Fiorentina ripristinando la denominazione attuale ACF Fiorentina. Mondonico rimpiazza Cavasin nel girone di ritorno e chiude la stagione al 6° posto con l’eccellente Riganò (23 gol). Lo spareggio contro il Perugia, 15° in A, è vinto dai viola (1-0; 1-1): la Fiorentina ritrova così la massima serie -
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Nella stagione 2004/05, quella dell’assestamento in Serie A, si alternano in panchina Mondonico, Buso e Zoff fino ad una sofferta salvezza a quota 42 punti. L’estate 2005 produce così l’avvento di Cesare Prandelli, allenatore della Fiorentina per 5 anni che segna la svolta: si aggiudica due volte la Panchina d’Oro e ottiene subito un 4° posto (declassato al 9° dopo le sentenze di Calciopoli). Il campionato successivo vedrà i viola chiudere in 6.a posizione nonostante una penalizzazione di 15 punti -
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Si affaccia in gruppo un giovane Montolivo, poi divenuto capitano, mentre convincono punti fermi come Fiore, Jorgensen e Bojinov. A prendersi la scena tuttavia è Luca Toni, 31 gol in campionato a superare il record di gol in una sola stagione raggiunto da Hamrin e Batistuta. Si aggiudica così la Scarpa d’Oro, primo italiano a riuscirvi. Nella stagione seguente accumulerà 16 reti nonostante i guai fisici e si trasferirà al Bayern Monaco -
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Il 6° posto dell’annata 2006/07 e la migliore difesa del torneo (31 gol al passivo) spalancano le porte della Coppa Uefa, competizione dove la Fiorentina si arrende solo in semifinale ai calci di rigore contro i Glasgow Rangers. Sono 6 i centri di Mutu, exploit che non basta ai viola per disputare la finale di Manchester vinta poi dallo Zenit San Pietroburgo -
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In campionato piuttosto la Fiorentina chiude al 4° posto, piazzamento strappato al Milan all’ultima giornata che vale il ritorno in Champions League dopo 8 anni. La festa non può che coinvolgere in primis Cesare Prandelli, artefice della rinascita viola dopo la caduta recente -
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Oltre al già citato Mutu, la Fiorentina di Prandelli vanta attaccanti eccezionali come Stevan Jovetic e Alberto Gilardino entrambi a Firenze dal 2008, rispettivamente a quota 40 e 59 gol complessivi nella loro permanenza in viola. Si affermano in gruppo anche i vari Montolivo, Felipe Melo e il capitano di lungo corso Pasqual -
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Se Prandelli chiuderà la Champions nella fase a gironi pur ritrovandola l’annata successiva complice un altro 4° posto in campionato, la Fiorentina incassa la beffa del Bayern Monaco nell’edizione 2009/10: chiuso in vetta il gruppo E, i viola cadono 2-1 in Baviera (errore dell’arbitro Ovrebo) e vincono 3-2 al Franchi con doppietta di Jovetic. Solo sfiorata quindi l’impresa contro i tedeschi battuti in finale dall’Inter del Triplete -
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L’eliminazione bruciante dalla Champions e l’11.a posizione in campionato archiviano l’era Prandelli accogliendo Sinisa Mihajlovic: 9° posto in Serie A al battesimo in viola tormentato dagli infortuni, poi saluterà Firenze in luogo di Delio Rossi. Il 3 maggio 2012, a seguito della lite con Ljajic, l’allenatore verrà allontanato dalla società prima di un mediocre 13° posto. Arriva così l’occasione per Vincenzo Montella -
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Mario Cognigni diventa presidente mentre Andrea Della Valle ricopre la carica di numero uno onorario, avvicendamento che precede il lavoro di Montella: si vola con l’Aeroplanino, protagonista in panchina con 3 quarti posti consecutivi in campionato. Un calcio divertente impreziosito da pedine d’eccezione come Rodriguez e Savic, Pizarro e Borja Valero fino a Cuadrado e Jovetic oltre al ritrovato Toni -
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Archiviato il 4° posto e le partenze di Jovetic e Ljajic determinanti nell’accesso all’Europa League, la Fiorentina accoglie Ambrosini e soprattutto Mario Gomez, tedesco da 21 milioni di euro. Un biennio sfortunato quello del tedesco tra infortuni e ricadute, bomber smarrito ma rimpiazzato dal ritrovato Pepito Rossi, altro protagonista dal conto aperto con la malasorte -
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Nel segno di Pepito resta una delle cartoline più belle dell’era Della Valle, ovvero il 4-2 maturato al Franchi contro la rivale Juventus il 20 ottobre 2013: sotto 2-0 dopo i primi 45’, i viola ribaltano il punteggio con Joaquin e soprattutto il tris dello scatenato Rossi. L’attaccante originario del New Jersey si infortunerà a gennaio nel derby contro il Livorno mentre la Fiorentina abbandonerà l’Europa League per mano proprio della Juve. A fine stagione sarà ancora 4° posto -
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In realtà la stagione 2013/14 accosta i viola anche ad un trofeo ambito, la Coppa Italia raggiunta eliminando Chievo, Siena e Udinese. All’Olimpico la spunterà tuttavia il Napoli per 3-1 (doppio Insigne e Mertens) nonostante il gol della speranza di Vargas -
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L’ennesima quarta posizione in campionato raggiunta da Montella non è propiziata da un bomber principe ma da cannonieri part-time come Ilicic e Babacar, Rodriguez e Salah fino a Cuadrado e al ritrovato Gomez. La stagione 2014/15 produce pure due semifinali in Coppa Italia (eliminazione per mano della Juve) ed Europa League: i viola si sbarazzano di Tottenham, Roma e Dinamo Kiev prima di crollare contro il Siviglia -
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L’addio di Montella comporta l’ultimo biennio della gestione Della Valle con l’investitura di Paulo Sousa, allenatore che cavalca il gioco di Montella ampliandone gli orizzonti. Ceduto Salah alla Roma e acquistato Kalinic, la Fiorentina accarezza addirittura il primo posto in campionato seppure chiudendo in quinta posizione al traguardo. Poca fortuna nelle coppe: fuori ai sedicesimi in Europa League e agli ottavi in Coppa Italia -
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Arriviamo così alla stagione appena archiviata, l’ultima di Paulo Sousa in viola che chiude all’8° posto rinunciando all’accesso all’Europa League raggiunta in precedenza per 5 edizioni di fila. Proprio l’eliminazione dalla competizione, maturata in malo modo al Franchi, vanifica l’1-0 ottenuto sul campo del Borussia Monchengladbach grazie alla prodezza di Bernardeschi, esploso con 14 gol totali in stagione -
Calciomercato, Fiorentina in vendita: l’annuncio della proprietà
A giugno diventa ufficiale l’accordo con Stefano Pioli, nuovo allenatore della Fiorentina per la prossima stagione, accolto nell’era Della Valle prima del comunicato della proprietà che annuncia la cessione della società. Cala quindi il sipario sui 15 anni dei viola tornati ai vertici in Italia e protagonisti in Europa -
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All’orizzonte si profilano le trattative che riguardano Bernardeschi, Kalinic e Borja Valero, tre punti fermi della squadra destinata alla rivoluzione: si ipotizza l’ingresso di una realtà straniera pronta ad intervenire nella Cittadella Viola, chance che contempla la costruzione di un nuovo stadio, di un centro commerciale e di un albergo. In attesa di novità il lavoro resta così nelle mani di Mario Cognigni e Pantaleo Corvino -
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