Il direttore generale bianconero ha fatto il punto sul mercato della Juventus dopo la partita in famiglia contro la primavera a Villar Perosa: "Keita? Lotito ha rifiutato la nostra offerta, noi ci siamo ritirati"
Calciomercato L'Originale, dalle 23 su Sky Sport 1
"Keita? Un'opportunità che, per condizioni contrattuali ed età, tutte le società devono tentare di cogliere, nel rispetto del presidente Lotito e della Lazio". Così Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, si è espresso sulla trattativa che coinvolge l'attaccante senegalese di proprietà dei biancocelesti: "Emre Can e Rabiot sono giocatori il cui contratto scade nel 2018, come Keita, ma che giocano titolari nelle loro squadre senza alcun dramma - ha aggiunto Marotta, a margine dell'amichevole in famiglia a Villar Perosa -. Noi abbiamo fatto un'offerta a Lotito che riteniamo congrua, lui è padrone di decidere le strategie in casa propria e noi ci siamo ritirati".
"Juve favoritissima per la vittoria dello scudetto"
"La Juventus è favoritissima per la vittoria dello scudetto, altrettanto il Milan per la campagna acquisti dispendiosa che ha fatto". Questa la griglia di partenza della Serie A secondo l'amministratore delegato della Juventus, Beppe Marotta: "Tra le favorite ci sono anche l'Inter, che ha trovato stabilità - ha proseguito Marotta - e il Napoli, per continuità e processo di crescita che sta dando risultati". Assente nel vernissage di Villar Perosa il centrocampista francese Matuidi, ma non c'è nessun giallo: "Abbiamo un accordo verbale col Psg - ha spiegato Marotta -, ha sostenuto le visite mediche, non ha avuto tempo di venire qui ma a breve sarà ufficiale il suo trasferimento". Il dg bianconero blinda Alex Sandro. "Vuole rimanere qui, abbiamo respinto al mittente le richieste. Non tratteniamo gli scontenti, non c'è nessun caso, ma ci sono ancora 15 giorni per gestire eventuali richieste di altre società".
"Mercato logorante, andrebbe accorciato"
L'amministratore delegato Juventus, intervistato anche nel pre partita dell'amichevole in famiglia ai microfoni di Jtv - canale telematico del club - ha fatto un bilancio sulla finestra di mercato in corso: "Chiuderei il mercato quando inizia il primo campionato di una delle cinque leghe più importanti d'Europa".- ha proposto il dg della Juventus: "Bisogna trovare un punto comune, a livello europeo, per un accordo di questo genere: il mercato è diventato logorante, va accorciato - ha detto il manager bianconero -. Non si può trasformare il calcio in un Barnum con spettacoli che hanno poco a fare con il valore del gioco e con giocatori che alla prima esclusione, non si allenano e disertano gli allenamenti perché vogliono cambiare casacca. - ha dichiarato.
"Altri affari in entrata? Può succedere di tutto"
"Restano 15 giorni di mercato e può succedere ancora di tutto. Ma la nostra rosa già oggi è a posto, sicuramente non si realizzerà nulla di stravolgente", ha dunque poi aggiunto sul mercato bianconero, chiarendo la politica di mercato che i bianconeri stanno adottando in questa ultima parte di sessione estiva. Tutti gli anni si dice che può essere finito un ciclo - ha spiegato -. È normale quando una squadra vince tanto. Abbiamo dimostrato, negli ultimi 6 anni, di essere un modello vincente e vogliamo andare avanti su questa strada. Se non abbiamo fatto grandi rivoluzioni è perché questo è un gruppo molto molto forte, l'anno scorso ci è mancata solo la ciliegina sulla torta. Ma ripartiamo - ha concluso il dg bianconero -, puntando a vincere tutte le competizioni in cui siamo in corsa".