Diego Costa dal Brasile ha attaccato il Chelsea e lanciato un chiaro messaggio all'Atletico che ancora non ha trovato l'accordo con i Blues: "Stanco di essere fuori squadra, l'Atletico dovrà sforzarsi o cercherò altrove"
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"Il mio agente mi ha detto che il Chelsea vuole qualcosa a cui l'Atletico non può avvicinarsi". Lo ha detto Diego Costa, intervistato ai microfoni di Espn Brasil a proposito della trattativa fra Chelsea e Atletico Madrid: "Ho già fatto capire che il mio desiderio è quello di tornare all'Atletico - ha spiegato l'attaccante -, ora sta a loro fare un ulteriore sforzo economico per far sì che la trattativa possa andare in porto".
L'Atletico Madrid deve fare uno sforzo
"Il Chelsea mi ha offerto a diversi club, però sono stato chiaro con loro. Se non sono nei piani dell'allenatore devo essere libero di decidere per il mio destino. Quello che so è che il Chelsea vuole molto di più di quello che hanno pagato - ha ribadito Diego Costa, che i Blues hanno acquistato nel 2014 per 38 milioni -. L'Atletico è una squadra che cresce ogni anno, una grande squadra, ma non possono pagare cifre straordinarie. Dovrebbero prendere in considerazione tutto quello che ho fatto. Non è colpa mia se non sono in squadra. Se fosse per me, giocherei - ha aggiunto il calciatore che al momento si sta allenando in Brasile -. È già passato un mese. Le vacanze sono buone, ma diventa faticoso. Se Atletico e Chelsea non trovano un accordo io non posso continuare a voler giocare per un club che non sta cercando di fare un grande sforzo per ingaggiarmi".
"Resterò in Brasile con la mia famiglia"
"Il Chelsea mi ha semplicemente chiamato per darmi una settimana di ferie in più per non entrare a contatto con l'allenatore. E dunque dopo allenarmi con la seconda squadra - ha rivelato -. Non so se sono egoista, però non credo di meritare tutto ciò, per questo resto con la mia famiglia. Se avessi fatto qualcosa di grave abbasserei la testa, mi scuserei. Non ho intenzione di tornare". Così Diego Costa ha fatto chiarezza sulla propria decisione di restare ad allenarsi in Brasile, documentata anche attraverso il suo profilo Instagram: "Conseguenze legali? Ho tutto i messaggi, anche quelli dell'allenatore - ha continuato -, li custodisco con gelosia perché un giorno potrei decidere di ricorrere alla legge. Se dovrò usarli, li userò: non finirò per essere cosiderato come il cattivo".
"Sceglierò chi vorrà davvero puntare su di me"
"Se torno all'Atletico mi allenerò e non so cosa succederà: parlo dell'Atletico adesso, ma tutto può cambiare e può essere che tra dieci giorni io vada ad un altro club. - ha ammesso -. E' possibile che l'Atletico non faccia uno sforzo adeguato per tenermi e che io vada ad un altro club che voglia puntare su di me. Spero solo che questa situazione si risolva quanto prima e che il Chelsea non pensi solo ai soldi ma anche a come mi sento io". Poi sulle indiscrezioni che lo avrebbero visto in direzione Cina ha spiegato: "La gente parla molto. C'è stato l'interessamento di un club, ma non sono andato. Sono stato felice della proposta, mi sono sentito apprezzato, ma non ho accettato perchè volglio giocare il Mondiale".