Calciomercato, quanti sono e quanto si è speso per gli italiani negli ultimi sette anni
CalciomercatoE' un mercato che parla italiano quello degli ultimi sette anni. Quanto hanno investito i club della Serie A su giocatori potenzialmente da Nazionale? In che percentuale e con quale esborso? In testa Juventus e Milan, più attratti di chiunque altro verso i talenti "Made in Italy"
Giorgio Chiellini era da solo in campo contro il Verona: unico italiano insieme a dieci stranieri. Una novità, specie per un club - quello bianconero - da sempre abituato a fornire talenti anche alla Nazionale italiana. Non è però la stessa storia che racconta invece il calciomercato. Non è la fiera degli stranieri la Serie A, gli investimenti verso i giocatori italiani ci sono, eccome. In passato come nel presente. E i dati delle ultime sette stagioni premiano proprio chi il campionato, a fine anno, lo ha sempre vinto. Dal 2011-12 ad oggi, ovvero la prima annata vincente della Juve di Conte, sono passate sei stagioni e mezzo, e gli investimenti verso potenziali giocatori da Nazionale sono stati diversi, con tanti milioni messi sul piatto per ottenere un talento del tutto nostrano. Infatti, sul totale dei suoi acquisti nelle ultime sette stagioni - 13 sessioni di calciomercato in totale - sono stati il 37% gli italiani che la Juventus si è voluta assicurare. Più di chiunque altro. Un dato significativo, a rovesciare la tesi dell’impoverimento del blocco italiano juventino: più di un terzo dei colpi bianconeri di mercato nelle ultime sette stagioni sono stati tricolore, esattamente come lo scudetto cucito regolarmente sul petto a fine maggio. Al secondo posto, poi, c’è il Milan al 33%, con Berlusconi che - prima della cessione societaria - aveva per diverso tempo cullato il sogno di una squadra giovane e tutta italiana. Dunque il Napoli al 25%, l’Inter al 20% - da sempre, oltre che nel nome, squadra molto più legata ai giocatori stranieri - e infine la Roma, al 14%. Numeri da mercato all’italiana.
Non c’è solo la quantità di giocatori in realtà a essere un esempio concreto, c’è anche la quantità dell’investimento a pesare negli ultimi sette anni di mercati “italiani”. Il primo e il secondo posto questa volta si invertono. Ed è il Milan ad aver speso più di chiunque altro per giocatori potenzialmente da Nazionale: 222 milioni in totale. Pesa tanto, ovviamente, l’ultimo mercato estivo, con l’acquisto di Leonardo Bonucci per 40 milioni, a cui si aggiungano anche i 25 di Andrea Conti, poi sfortunato nell’infortunio che ha bruciato gran parte della sua stagione. Ma tornando indietro nel tempo anche i colpi Romagnoli e Bertolacci, per più di 40 milioni in due nell’estate del 2015, fanno decisamene massa. Dietro dunque, al secondo posto, c’è la Juventus, con 160 milioni investiti in giocatori italiani. La scorsa estate è nuovamente esemplificativa ai fini del calcolo: i bianconeri hanno speso infatti 40 milioni per Federico Bernardeschi e 12 per Mattia De Sciglio. E andando a ritroso nel tempo: Caldara, che è di proprietà bianconera, Zaza. Oppure i colpi del 2015: Sturaro e Rugani, due che quest’anno rappresentano molto spesso la parte italiana tra i titolari di Allegri. Occhio però anche a Roma (Lorenzo Pellegrini, Stephan El Shaarawy) e Inter (Candreva, Gagliardini), che sfiorano anche loro quota 100 milioni nelle ultime sette stagioni di acquisti “azzurri”. Chiude, infine, il Napoli con 87,9 milioni spesi.
E poi c’è anche il mercato dell’Italia - inteso però come mercato interno della Serie A, e non come quello degli italiani - ad essere degno di nota. Stiamo parlando dei movimenti esclusivamente limitati al nostro campionato. La Juventus di affari interni ne ha conclusi tanti, tantissimi. I bianconeri hanno infatti concluso il maggior numero di acquisti negli ultimi sette anni, più che con chiunque altro, proprio con le italiane. A simboleggiare una mentalità molto simile a quella del Bayern Monaco in Germania, atta a comprare per rinforzarsi e, contemporaneamente, indebolire le avversarie di campionato. I 100 milioni di colpi in entrata conclusi con il Napoli (suddivisi in realtà poco equamente tra i 90 per Higuain e i 10 per Quagliarella nel 2011) sono messi lì apposta per dimostrarlo: strappare il più forte dei rivali per essere ancora più forti. Al secondo posto degli affari ci sono proprio i bavaresi, (Benatia e Douglas Costa), unico caso estero in classifica. Dunque l’Udinese - oltre 60 milioni per sette diversi giocatori - su tutti i più costosi Asamoah, Pereyra e Isla. Dunque la Roma (come dimenticare lo sgarbo Pjanic?), Palermo (Dybala), Fiorentina, Atalanta e Genoa. Il risultato finale? È un mercato che parla decisamente italiano, soprattutto quello bianconero. Da sette anni a questa parte.