Dopo aver giocato per anni nel Psg degli sceicchi, il trequartista argentino potrebbe presto tornare nel Paese che l'ha lanciato. Dal Palermo, alla Roma, uno dei talenti più amati da Walter Sabatini è pronto a rilanciarsi
La storia di Javier Pastore e l’Italia deve essere sempre poco banale. Evidentemente è destino che questo ragazzo, diventato giocatore a Palermo, poi in Italia debba continuare la sua carriera, dopo aver calcato i campi degli sceicchi. Pastore è sempre stato il giocatore a cui Walter Sabatini è stato più affezionato. Lo ha portato lui a Palermo, gli ha strizzato ripetutamente l’occhio quando era a Roma (senza però mai andarlo a trattare), lo ha corteggiato lo scorso inverno quando era all’Inter. E ora che ritrova squadra (la Samp) anche Pastore sembra ri-trovare l’Italia. La Roma, ormai completamente rinnovata rispetto a quella di Sabatini, ma non per questo meno amante della qualità e della leggerezza del Flaco. Ora tutti si chiedono dove potrebbe giocare Pastore. Perché questo interrogativo di fondo ha comunque sempre accarezzato la sua carriera. Più trequartista, più centrocampista. Ma l’esterno lo può fare? Queste sono le domande che si fanno ora i tifosi giallorossi. Le risposte ce le ha Eusebio Di Francesco che ha saputo essere un abile stratega durante la stagione cambiando i piani di attacco e disegnando su misura un vestito per la sua Roma secondo le circostanze.
Pastore, il giocatore perfetto per Monchi
Questa Roma non compra a caso, non prende il nome tanto per prenderlo. Sarebbe l’insulto più grande che potete fare a Monchi e alla sua ricerca del talento. Pastore è un giocatore perfetto per i suoi "standard": un giocatore che ha un anno solo dalla scadenza di contratto, un giocatore che ha voglia di rimettersi in gioco e che ha qualità. Perché non ci hanno pensato gli altri? Ci ha pensato in Premier il West Ham prima degli altri, ma Pastore ha detto preferisco la Roma, anche se mi dà di meno. L’unica big, in Italia, che aveva bisogno di un trequartista era l’Inter che preferisce i muscoli e lo strapotere fisico di Nainngolan, piuttosto che la suola di Pastore. Modi di intendere il calcio diversi, approcci diversi, necessità diverse. Che hanno portato anche alla conclusione di un affare a gennaio, ma il matrimonio non si è consumato, anche per una questione di costi. Il Ninja con Spalletti ha trovato la sua miglior stagione. È scontato che sia il primo della lista. Ma la Roma non molla. Rilancia. E Pastore torna nella "sua" Italia