
Boateng al Barcellona, tutti i colpi di calciomercato che ci hanno sorpreso. FOTO
Operazione a sorpresa quella in dirittura d'arrivo tra Boateng e il Barça, affare difficile da ipotizzare fino a poco tempo fa. Non è la prima volta che l'asse tra la provincia e una big (o viceversa) confeziona colpi che spiazzano tutti gli appassionati: negli ultimi vent'anni di Serie A non sono mancate trattative clamorose andate in porto
CALCIOMERCATO LIVE: TUTTE LE TRATTATIVE

Operazione a sorpresa quella in dirittura d'arrivo tra Boateng e il Barça, affare difficile da ipotizzare fino a poco tempo fa. Non è la prima volta che l'asse tra la provincia e una big (o viceversa) confeziona colpi che spiazzano tutti gli appassionati: negli ultimi vent'anni di Serie A non sono mancate trattative clamorose andate in porto

Davvero difficile immaginare fino a poco tempo l’affare tra Barcellona e Sassuolo, club che ha rigenerato Kevin-Prince Boateng in pochi mesi ed è pronto a cederlo. Operazione da 2 milioni di euro (diritto di riscatto fissato a 8) per il centrocampista 31enne, 4 gol in 13 partite dal suo arrivo in Emilia la scorsa estate

DARIJO SRNA (Shakhtar Donetsk-Cagliari). Altrettanto sorprendente l’arrivo del 36enne croato in Sardegna a giugno, affare a zero euro per un veterano del calcio internazionale. Classe 1982, terzino leggendario dalla Nazionale allo Shakhtar, Srna si è legato al Cagliari per un anno con la possibilità di estendere il suo contratto. Un’operazione più altisonante rispetto a Frosinone-Campbell, quest’ultimo ex Arsenal

BACARY SAGNA (Benevento). Come dimenticare la campagna acquisti dei campani un anno fa: chiamati alla missione salvezza, i giallorossi prelevarono vecchie glorie in Europa come il terzino 35enne rimasto svincolato dal City. Ex Arsenal accolto come una celebrità a Benevento, Sagna raccoglierà 13 presenze e un gol

GIANLUCA LAPADULA (Pescara-Milan). Clamorosa annata in B al Pescara con 27 gol, quanto basta per convincere il Milan nell’estate 2016: 9 i milioni investiti dai rossoneri per assicurarsi l’attaccante classe 1990, peccato che in due stagioni e mezza tra Milano e la Genova rossoblù abbia messo insieme solo 15 reti

YUTO NAGATOMO (Cesena-Inter). Nelle 7 stagioni in nerazzurro ha dimostrato tutta la sua affidabilità, certo è che il suo avvento all’Inter fu davvero sorprendente. Il Cesena lo porta in Italia nel 2010, gioca 16 partite e stimola una trattativa pari a 4,5 milioni di euro. Dopo 210 gare a Milano è passato al Galatasaray

ANTONIO CASSANO (Real Madrid-Sampdoria). Importante l’operazione che lo portò tra i Blancos, sorprendente il ritorno in Italia alla Samp un anno e mezzo più tardi. Difficile dire dove FantAntonio abbia dato il meglio di sé in carriera, tuttavia i quattro anni trascorsi a Genova l’hanno rilanciato ad alti livelli

CRISTIANO LUCARELLI (Livorno-Shakhtar). Livornese e simbolo degli amaranto, club dove ha messo insieme 111 gol in 192 partite, Lucarelli si trasferì in Ucraina nell’estate del 2007 dalla sua città. Solo 8 reti in 21 incontri il suo bilancio allo Shakhtar, parentesi che pochi mesi più tardi gli restituirà il calcio italiano

ROLANDO BIANCHI (Reggina-Manchester City). Recentemente si è ritirato, lui che ad inizio carriera fu protagonista di un trasferimento clamoroso: dopo aver realizzato 18 gol con la Reggina, nell’estate 2007 passò al Manchester City per 13 milioni di euro e senza troppe fortune (4 reti in 24 gare). Sarà la Lazio a riportarlo in Italia nel gennaio seguente

DEMETRIO ALBERTINI (Atalanta-Barcellona). Dobbiamo tornare invece al gennaio del 2005 per assistere all’operazione tra i bergamaschi e gli azulgrana: ormai 33enne e nella fase calante della carriera, Albertini si aggregò alla neopromossa Dea disputando 16 gare e 2 reti. Un bilancio parziale considerando il trasferimento in Spagna a gennaio: 6 gettoni a referto prima del ritiro nel dicembre seguente

JARDEL (Bolton-Ancona). Non era più il bomber dai numeri devastanti tra Portogallo e Turchia, dimostrazione dettata dal suo approdo in Italia: nel gennaio del 2004 ci scommette l’Ancona, peccato che il brasiliano dai tanti problemi personali metterà insieme solo 203 minuti prima di togliere il disturbo

PEP GUARDIOLA (Barcellona-Brescia). Dopo 11 anni al Barça, l’estate 2001 celebra il trasferimento dell’attuale allenatore del Manchester City alla corte di Mazzone. Operazione clamorosa a titolo gratuito, Guardiola risponde con 2 gol in 11 presenze prima di spostarsi a Roma e tornare in azzurro dove si ritira nel 2003

MARCO FERRANTE (Torino-Inter). In Italia è considerato uno dei bomber di provincia, lui che in maglia granata ha totalizzato 123 gol in 252 partite. Già al Torino dal 1996 ma confinato in Serie B, Ferrante cede a gennaio al richiamo dell’Inter pur mettendo insieme solo una rete in 11 incontri. Un prestito comunque altisonante che lo riportò a giocare al Toro

ROBERTO BAGGIO (Brescia). Non può mancare il Divin Codino nella nostra carrellata: reduce dal biennio all’Inter non senza polemiche, Baggio si svincola e nel settembre del 2000 si accasa al Brescia. Ne diventerà un monumento negli ultimi quattro anni della carriera: 46 gol in 101 presenze da capitano

GIUSEPPE SIGNORI (Sampdoria-Bologna). Altro giocatore eccezionale rigenerato in provincia, lui che dopo le briciole raccolte a Genova ripartì alla grande in Emilia. È l’estate del 1998 quando l’ex bomber della Lazio ripara a Bologna tornando protagonista nei 6 anni seguenti: 84 reti totali in 176 partite

STEFANO TORRISI (Bologna-Atletico Madrid). Alzi la mano chi ricorda il difensore romagnolo, un solo gettone in Nazionale e una parentesi all’estero con l’Atletico Madrid. Lo volle Sacchi dai rossoblù nell’estate del 1998, trasferimento che gli riservò 14 gare complessive prima di tornare in Italia e cercare nuovamente fortuna al Marsiglia

RUGGERO RIZZITELLI (Torino-Bayern Monaco-Piacenza). Chiudiamo con l’ex centravanti della Roma, ceduto al Torino nel 1994 e retrocesso in B nonostante i suoi gol a raffica. A prelevarlo è quindi il Bayern di Trapattoni, allenatore che ne applaude i 12 centri e i tre titoli propiziati in bacheca. Due anni più tardi il ritorno in Italia in provincia a Piacenza prima di chiudere il cerchio al Cesena