Coinvolto nelle tante operazioni di mercato dello Zenit, il 29enne difensore ucraino ha lasciato lo Shakhtar Donetsk scatenando le polemiche in patria. La delicata situazione politica tra Ucraina e Russia alla base della vicenda, trasferimento che avrà delle conseguenze: come riporta il Mundo Deportivo, infatti, Rakitskiy rischia seriamente di perdere la Nazionale
PSG, UFFICIALE L'ARRIVO DI PAREDES DALLO ZENIT
Particolarmente vivace la finestra di mercato dello Zenit San Pietroburgo, squadra dove milita Claudio Marchisio dai nuovi compagni a gennaio. Se Leandro Paredes si è trasferito a Parigi in un affare da 45 milioni di euro, i russi hanno colmato la sua partenza con un trio di acquisti: Azmoun dal Rubin Kazan, Barrios dal Boca Juniors oltre a Yaroslav Rakitskiy. Un nome ormai noto per il pubblico internazionale, d’altronde il difensore 29enne trova spazio da anni nelle competizioni europee. A fare notizia, tuttavia, è la nazionalità del giocatore così come il club di provenienza: parliamo infatti dello Shakhtar Donetsk, club ucraino come il passaporto di Rakitskiy che in Nazionale ha accumulato 54 presenze e 5 gol. Inevitabile soffermarsi sulla delicatissima situazione politica che coinvolge Ucraina e Russia, instabilità che non ha scongiurato quello è diventato un caso diplomatico a tutti gli effetti: una bandiera dello Shakhtar, da sempre legato agli arancioneri di Donetsk proprio dove nel 2014 era scoppiata la crisi ucraina con annessi i danneggiamenti della Donbass Arena a causa delle esplosioni, va a giocare nel campionato russo. Insomma, le polemiche in patria sono appena iniziate.
Già, perché come riporta il Mundo Deportivo la scelta di Rakitskiy non è stata affatto presa bene: detto della destinazione contestata, San Pietroburgo è pure la città d’origine di Vladimir Putin ovvero il presidente della Federazione Russa. Ecco quindi che Yaroslav è stato escluso dalla Nazionale per decisione della federcalcio come scrive Tycsport, d’altronde il suo volto non figura più sul sito della selezione: non è dato sapere se la misura adottata dall’Ucraina sia provvisoria o definitiva, certo è che l’operazione di mercato ha incontrato il totale disappunto dei connazionali del giocatore. "Ora per Yaroslav sarà complicato essere di nuovo convocato in nazionale, ma credo che sappia perché questo succede", ha spiegato il ct dell’U-21 Ruslan Rotan. C’è invece chi, come il nazionale Artem Fedetsky in forza al Karpaty, giudica "inammissibile" la scelta del difensore: "Qualsiasi cosa accada, bisogna rispettare il proprio popolo e la propria patria. Non ho parole e credo che per Shevchenko sarà molto complicato convocarlo di nuovo". Proprio l’ex campione del Milan non si è ancora espresso sulla vicenda, caso diplomatico che ha incontrato la solidarietà di Oleg Salenko: "La Federazione dovrebbe valutarlo solo per le qualità calcistiche", ha spiegato il capocannoniere della Russia di origine ucraine al Mondiale del ’94. Non mancano perplessità nemmeno in Russia, trasferimento che farà ancora discutere a lungo.