Il presidente del club neo promosso in A parla del suo talentino del centrocampo: "È così difficile trovare bei giocatori che non vogliamo cederne - ha detto a Rai Radio 1 - Tonali ha il sangue freddo del killer, e il sorriso del bambino". E su Corini: "È confermato, litigo spesso con gli allenatori ma con lui vado sempre d'accordo"
La festa per la promozione in A dopo otto anni di assenza è arrivata con due giornate di anticipo, e ora per il Brescia di Massimo Cellino è già tempo di pianificazione. "Il calcio italiano è difficile e restare in A è sempre un'impresa, ma cercheremo di attrezzarci - ha detto il presidente del club ai microfoni di Radio anch'io Sport su Rai Radio 1 -. Abbiamo scelto la qualità, abbiamo più di un giocatore bravo ma è così difficile trovarne che non abbiamo intenzione di cederne nessuno. Torniamo in A dopo tanti anni e ripetere gli errori del passato sarebbe sbagliato, Tonali deve crescere e resterà con noi, come gli altri. Chi mi ricorda? Falcao... A parte gli scherzi, è un giocatore completo e atipico, è bravo nella fase difensiva come in quella offensiva, gioca 95 minuti e ha 62 pulsazioni al minuto, il sangue freddo del killer, e il sorriso del bambino. Ci ha aiutato l'anno scorso in B e quest'anno a venire in A, di giocatori forti ne ho visti tanti ma lui è un mezzo marziano".
"Corini non si muove"
Stesso discorso che Cellino replica anche per Corini, che sostituì Suazo alla quarta giornata portando, alla fine della stagione, la squadra alla gloria. "Corini è confermato, a meno che non voglia andar via lui. Ha il contratto, litigo spesso con gli allenatori ma con lui sono sempre andato d'accordo. Il calcio italiano? L'ho trovato a un livello molto basso e con pochi soldi, c'è tanta politica e ci sono tanti problemi. A Brescia mi sono ambientato in fretta, il calcio lo si deve saper fare ed io ho imparato, sono trent'anni che sono in questo mondo, non tutti hanno la mia stessa esperienza".