Calciomercato Napoli, De Laurentiis: "Sarri alla Juve? Vincere darà più gusto"

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Il numero uno azzurro ha parlato della possibilità che l'ex allenatore del Napoli possa guidare i bianconeri nella prossima stagione. Poi rivela: "Ho rifiutato 900 milioni, il club non è in vendita". E sul mercato: "Quagliarella meriterebbe l'occasione di tornare. Insigne? Il caso non esiste più"

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70 candeline da spegnere e un regalo già deciso: riportare il Napoli al successo. Nel giorno del suo compleanno, Aurelio De Laurentiis ha parlato del passato, del presente e del futuro della società azzurra in due interviste, una al Corriere dello Sport e una a Radio Kiss Kiss. Tra i tanti temi discussi, il presidente del club azzurro ha parlato anche della possibilità che Maurizio Sarri diventi il prossimo allenatore della Juventus. "Dipende da lui, è maggiorenne. Uscito da casa nostra noi non possiamo che augurargli successo - ha detto alla radio ufficiale del club -. Tiferò per la sua squadra in finale a Baku, sarei felicissimo vincesse. Ci sarebbe più gusto se venisse alla Juventus e noi vinciamo lo scudetto il prossimo anno", ha aggiunto De Laurentiis prima di ricordare che nel 2020 l'ultima di campionato coinciderà con il suo compleanno, e quale miglior regalo? "Dovremo coronare ancora di più quello che stiamo facendo con il massimo che è lo scudetto, ma anche la Champions non sarebbe male". Nessun dubbio su Ancelotti: "Ha un contratto di tre anni dove il Napoli ha la possibilità di recedere pagando una penale. Sono sempre stato innamorato di lui, le mie intenzioni erano precise", ha assicurato.

"Lo scudetto 2018? Moralmente è nostro"

"Il nostro status internazionale è evidente - ha spiegato al Corriere dello Sport -: mai, a parte l’epoca dei successi di Maradona, il Napoli ha avuto un ruolo internazionale così autorevole. Se mi fa male ancora lo scudetto perso un anno fa? Ma no, perché moralmente lo abbiamo vinto noi. Io so che quel titolo è nostro, ci eravamo arrivati con un gioco meraviglioso e unanimemente riconosciuto", le parole del presidente del Napoli. De Laurentiis poi aggiunge: "Però so anche che nel calcio esistono agenti esterni - non i calciatori, non gli allenatori - che finiscono per essere condizionanti: e quando questi fattori verranno sconfitti e si potrà parlare di credibilità, allora certe cose non accadranno".

"Quagliarella meriterebbe l'occasione Napoli"

Per portare il Napoli ancora più in alto, De Laurentiis farà leva anche sul mercato, iniziando dalla forte tentazione di riportare al San Paolo Quagliarella. "Credo che meriterebbe questa occasione. Io penso che non sia una questione economica né per noi e neanche per lui, ma una soluzione romantica per chiudere la propria carriera in quella Napoli che lui, per quello che gli è successo, non ha potuto vivere come avrebbe voluto, e cioè gioiosamente". Sul futuro di Insigne, invece, nessun dubbio: "Lorenzo ha vissuto un periodo di appannamento, che ha inciso nella sua psicologia. Quando ritroverà la condizione, si sentirà più libero nelle sue giocate. E dopo quell’appuntamento a casa di Ancelotti, presente Raiola, il caso non è più esistito". Capitolo rinforzi: "Abbiamo una gradualità di intervento: ci sono calciatori in organico di qualità e anche giovani, penso a Ounas, Verdi, Diawara, e ce ne sono altri in giro, e penso a Inglese e a Rog ma non solo loro, da valutare. Ma siamo consapevoli di dover intervenire, ad esempio in difesa, sulle fasce. A centrocampo non sarà semplice, in attacco abbiamo l'ira di Dio", le parole di De Laurentiis.

"Ho rifiutato 900 milioni. Il Napoli non è in vendita"

Il numero uno azzurro svela poi di aver rifiutato una cifra altissima per cedere il club: “Giorni fa mi si è avvicinato un signore con fare amichevole ma anche circospetto. ‘Sai, Aurelio, ho la possibilità di presentarti un acquirente che avrebbe intenzione di offrire novecento milioni di euro’. Ho sorriso e gli ho ribadito quello che ho detto ripetutamente: il Napoli non è in vendita. Non ho nessuna intenzione che si possa correre il rischio di ricreare quelle situazioni che hanno poi portato al declino. Qui c’è soltanto bisogno di un uomo con la capacità di tenere la rotta giusta", ha concluso.