Calciomercato, giocatori fedelissimi degli allenatori: non solo Moses all'Inter per Conte
Non sono semplici “pupilli”: agli occhi degli allenatori che li hanno già avuti in passato e li richiedono una volta approdati su una nuova panchina sono molto di più. Il frutto di un’idea, di un grande lavoro: perché nessuno come loro li ha saputi valorizzare
L’allenatore dell’Inter sta per avere il suo rinforzo: si tratta dell’esterno nigeriano che, proprio sotto la guida di Conte al Chelsea, ha vissuto la sua miglior stagione in carriera. Nel 2016-2017 diventa infatti il titolare della fascia destra, ed è di fatto il giocatore che consente a Conte il cambio di modulo con cui i Blues iniziano a volare verso la conquista del titolo. Un exploit mai più ripetuto da Moses, che con Sarri in panchina torna ai margini della squadra, fino ad essere girato in prestito al Fenerbahce
Moses sbarca a Milano: gli aggiornamenti
SARRI-VALDIFIORI. A proposito di Sarri: quando allena l'Empoli sono tanti i giocatori che valorizza, facendone emergere le qualità: da Hysaj a Zielinski, da Tonelli a Sepe, tutti giocatori che l'hanno poi seguito al Napoli. Appena approdato sulla panchina degli azzurri, però, il primo desiderio di Sarri è Valdifiori, che nella stagione 2014-2015 ha trasformato in uno dei migliori registi d'Italia, tanto da meritare la convocazione in Nazionale da parte del Ct Conte. Tanti lo vogliono ma lui segue il suo maestro. Quella mitica annata, però, sarà irripetibile
SARRI-JORGINHO. Valdifiori al Napoli non funziona come a Empoli, e Sarri si accorge di avere in casa il suo nuovo regista "preferito". Sotto la sua guida, Jorginho fa il salto di qualità imponendosi come il migliore nel suo ruolo e arrivando anche lui alla Nazionale. Non è un caso che, una volta passato al Chelsea, Sarri chieda di avere la sua "creatura" per far girare la squadra
SPALLETTI-NAINGGOLAN. A proposito di "creazioni" degli allenatori e di giocatori a cui un allenatore ha fatto fare il salto di qualità: Nainggolan non l'ha certo scoperto Spalletti, ma cambiandogli il ruolo (alla Roma) e avanzandolo sulla linea dei trequartisti l'ha reso uno dei campioni della Serie A. Poi, una volta all'Inter, ha chiesto al suo nuovo club di fare di tutto per fargli vestire la maglia nerazzurra
MANCINI-BALOTELLI. Anche le qualità di SuperMario sono fuori discussione, ma nessun allenatore come Roberto Mancini ha saputo tirarle fuori. Il Mancio lo "scopre" all'Inter, giovanissimo, e poi lo porta con sè in Inghilterra, al Manchester City. Con lui usa bastone e carota, trasformandolo in un attaccante decisivo ai fini della conquista della Premier che mancava da 44 anni
MANCINI-CESAR. Anni prima, precisamente nel gennaio 2006, Mancini porta all'Inter Cesar, esterno della Lazio che ha già allenato nel club biancoceleste, portandolo a disputare le sue migliori stagioni. Quando lo ottiene, il brasiliano è tra i migliori esterni in circolazione; dopo l'exploit con la Lazio, però, non giocherà più a quei livelli
MOURINHO-RICARDO CARVALHO. Anche lo Special One ha avuto i suoi pupilli. In particolare, nessuno come Mou riesce a far rendere il difensore portoghese, che nella stagione che culmina con la vittoria della Champions da parte del Porto (2003-2004) si impone come uno dei migliori centrali del mondo: per la Uefa è "difensore dell'anno" e viene anche inserito tra i candidati al Pallone d'Oro. Mourinho lo porta con sè al Chelsea e lo richiederà (non ottenendolo) anche una volta sulla panchina dell'Inter
I due si ritrovano comunque nell'estate 2010, quando il difensore già 32enne viene richiesto da Mourinho, che nel frattempo è diventato l'allenatore del Real Madrid. Carvalho non solo diventa un galactico, ma si prende anche subito il posto da titolare
ZACCHERONI-HELVEG. Tra i casi "storici" c'è anche la coppia nata all'Udinese e poi trapiantata a Milano (prima Milan e poi Inter). Anche Bierhoff (Udinese e Milan) grazie a Zac diventa uno dei migliori attaccanti del campionato, ma la vera invenzione dell'allenatore è il terzino danese, trasformato da perfetto sconosciuto a nazionale
SACCHI-MUSSI. Dalla provincia al Milan anche per Mussi, che grazie al suo "maestro" Sacchi arriva a giocare una finale Mondiale. Quando approda sulla panchina rossonera, Arrigo può contare su tantissimi campioni ma sente di avere bisogno di Mussi e Bianchi, terzini che sulle fasce si comportano come vuole lui, "addestrati" negli anni al Parma
VENTURA-CERCI. Tante altre le coppie "allenatore-pupillo", da Mazzone-Cappioli a Galeone-Allegri (nelle vesti di giocatore), fino a Guidolin-Zauli e Novellino-Volpi. Ma se si tratta di giocatori valorizzati in modo particolare, nessuno ha saputo far rendere al meglio Cerci come Ventura, che dal Pisa se lo portò al Torino. In granata, dal 2012 al 2014, le stagioni migliori della sua carriera: la seconda in particolare, contraddistinta da 13 gol e 11 assist, che gli valse la chiamata dell'Atletico Madrid
