Il direttore tecnico dei rossoneri ha parlato di mercato dopo il pareggio con la Fiorentina: "Ibra ha un contratto di sei mesi con una clausola in caso di qualificazione in Champions. Altrimenti ci metteremo ad un tavolo. Rebic? Sicuramente il prossimo anno sarà con noi".
Un pareggio che frena la corsa Champions. Il Milan si fa rimontare a Firenze e resta a nove punti di distanza dall'Atalanta quarta, che però ha una partita in meno. Non può sorridere Paolo Maldini, che sa benissimo l'importanza di qualificarsi alla prossima edizione della massima competizione europea. Da questo dipende gran parte delle strategie future, a partire ovviamente dal mercato. Due i nomi su cui occorre fare più di qualche riflessione. Il primo è quello di Zlatan Ibrahimovic, arrivato in rossonero con la formula del prestito breve: "C'è un contratto di sei mesi con una clausola di rinnovo automatico nel caso in cui arrivassimo in Champions - ha spiegato il direttore tecnico dei rossoneri a Sky Sport dopo il pareggio con la Fiorentina - altrimenti ci metteremo ad un tavolo con lui. Di centravanti ce ne sono pochi, quelli forti sono in grandi squadre e hanno mediamente 30 anni. C'è anche un discorso di costo, noi non abbiamo la disponibilità del Psg per poter spendere tanto per un giovane forte e già affermato".
"Rebic prossimo anno sicuramente con noi"
L'altro protagonista del mercato sarà Ante Rebic, in gol anche contro la Fiorentina. Il suo 2020, fin qui, è impressionante come dimostrano i sette gol segnati da gennaio ad oggi: "Il suo è un prestito biennale, quindi sicuramente l'anno prossimo sarà con noi - ha spiegato Maldini - poi vedremo quello che succederà. Si diceva che le operazioni Rebic e André Silva fossero legate fra loro, ma invece sono assolutamente separate. Ci sarà un discorso a parte per entrambi". Chiosa finale sulle voci riguardo a possibili divisioni interne alla società, con Boban e Maldini aventi idee diverse rispetto a quelle dell'amministratore delegato Ivan Gazidis: "Esiste un solo Milan, questo è chiaro. Poi i problemi ci possono essere, ma si va avanti, perché è interesse di tutti portare il Milan a livelli alti. Ci possono essere visioni diverse ma questo è normale all'interno di una famiglia. Rangnick? Non l'ho mai contattato, in questo momento non è un profilo adatto secondo la mia visione per la nostra squadra. Rispondo per quello che so e quello che faccio".