Il centrocampista francese spiega i motivi che nell’estate del 2012 lo spinsero a lasciare lo United, suo attuale club, per trasferirsi alla Juve: "Ferguson mi spezzò il cuore, volevo dimostrare di essere pronto per giocare in prima squadra"
Manchester-Torino andata e… ritorno. Paul Pogba, centrocampista dello United, racconta alla radio ufficiale del club i motivi che nell’estate del 2012 lo spinsero a lasciare i Red Devils per trasferirsi a parametro zero alla Juventus. "Questione di contratto? Fu piuttosto una mancanza di fiducia di Ferguson. Lui resta sempre il miglior allenatore della storia per me, ma la partita contro il Blackburn fu la goccia che fece traboccare il vaso", ricorda Pogba. “Mancavano tutti i centrocampisti, giocarono Park e Rafael in mezzo al campo e io invece non entrai. Perdemmo. Ferguson mi fece riscaldare, pensavo che sarei entrato, mi spezzò il cuore", le parole del centrocampista francese. Che rivive quei giorni che lo portarono a maturare la scelta dell’addio allo United: "Dissi ad Evra che sarei andato via, ma fu difficile. Così andai alla Juventus, senza la garanzia di essere titolare. Volevo dimostrare di essere pronto per giocare in prima squadra".
"Da giovanissimo stavo per firmare col Lione. Poi chiamò lo United…"
Pogba, tornato allo United nell’estate del 2016, svela poi un retroscena relativo alla suo primo approdo – da giovanissimo – ai Red Devils: “Stavo per firmare con il Lione. Volevano che firmassi un contratto da professionista, mi dicevano di non andare all'estero perché sarebbe stato difficile. Io dissi che mi aveva cercato lo United, il club più grande del mondo, e che questo tipo di opportunità si verifica solo una volta nella vita”.