Il calciomercato è di fatto riaperto: i club possono concludere accordi preliminari che diventeranno effettivi dall'1 settembre prossimo, con l'inizio della nuova stagione sportiva. Ma rimane il nodo dei contratti in scadenza al prossimo 30 giugno
Il calciomercato è cominciato: nonostante una stagione sportiva ancora da terminare, dall'1 giugno è possibile infatti effettuare trattative e concludere vere e proprie operazioni tra club diversi. Questa prima finestra di trasferimenti terminerà il prossimo 31 agosto con la conclusione dell'attuale stagione sportiva e dal giorno successivo, gli eventuali accordi preliminari presi in questo periodo di tempo diventeranno accordi ufficiali e i cambi di maglia saranno effettivi. Una sessione di mercato che diventerà, dunque, paradossalmente ancora più lunga del solito, visto che verrà prolungata almeno fino ai primi giorni del mese d'ottobre a causa dello slittamento dell'inizio della prossima stagione sportiva. Una soluzione approvata con una deroga della FIGC e richiesta espressamente dalle società, principalmente per motivi di bilancio. Alla data del 30 giugno, infatti, i club dovranno ratificare il proprio bilancio e quindi potrebbero essere costrette a dover effettuare operazioni con l'obiettivo di riequilibrare i propri conti. Ma il nodo più importante legato al calciomercato è proprio quello che riguarda la data del 30 giugno, con numerose situazioni contrattuali ancora aperte e che necessitano di una risoluzione.
Giocatori in scadenza il 30 giugno 2020: cosa succede?
La questione più problematica riguarda tutti quei calciatori che vedranno scadere il proprio accordo con il club di appartenenza il prossimo 30 giugno. Sono 122 in totale i giocatori di Serie A ad avere una situazione contrattuale ancora irrisolta: questi sono divisi in 52 scadenze di contratto, 29 prestiti secchi, 33 prestiti con diritto di riscatto e 8 prestiti con obbligo di riscatto. Urge dunque trovare una soluzione per uniformare tutte queste situazione aperte, anche se ogni questione va poi affrontata singolarmente e potrebbe regalare colpi di scena. Innanzitutto serve normare dal punto di vista civilistico un eventuale prolungamento dei contratti fino al termine della stagione sportiva, dal momento che il bilancio dei club scade il 30 giugno. Dal punto di vista pratico, ci sono poi alcuni casi molto spinosi che si potrebbero presentare alle società.
Cosa potrebbero decidere i calciatori con un accordo in scadenza?
I calciatori con un contratto in scadenza, potrebbero infatti decidere di non voler proseguire la propria avventura con il club d'appartenenza e scegliere di non prolungare il proprio accordo, mentre invece i giocatori in prestito con scadenza al 30 giugno, potrebbero decidere di voler tornare legittimamente al club proprietario del proprio cartellino. In questo caso non potranno essere schierati nelle prossime giornate di campionato per preservare l'integrità del torneo, ma potrebbero allenarsi e propendere per questa scelta anche per motivazioni economiche. Prendendo in esame due esempi della Serie A, Kulusevski e Nainggolan percepiscono al momento un ingaggio inferiore rispetto a quello che avrebbero dovuto percepire dall'1 luglio prossimo, rispettivamente con Juventus e Inter. Ecco che in questo scenario, i due calciatori presi in esame potrebbero ipoteticamente decidere di abbandonare prima del termine del campionato Parma e Cagliari ed effettuare una scelta puramente economica. Infine, l'ultimo caso riguarda i prestiti con squadre di altri campionati. In questa circostanza, l'accordo dovrà essere trovato anche con il club proprietario del cartellino, dal momento che la Federazione può normare soltanto i contratti tra squadre della stessa nazione. Una situazione, dunque, decisamente intricata e che andrà risolta il prima possibile, visto l'imminente nuovo inizio per il campionato di Serie A.