Inter, da Messi sul Duomo al gol di Lautaro

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Matteo Barzaghi

Matteo Barzaghi

La proiezione di Suning della sagoma di Messi sul Duomo di Milano ha generato due risposte differenti: la battuta di Conte ("Più facile spostare il Duomo che portare Messi all'Inter") e il colpo di Lautaro, tornato al gol con una perla e... esultanza polemica. Ma il finale di questa stagione è ancora da scrivere

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Inter tra sogni e realtà. Vittorie e futuro, secondo e primo posto, locandine e foto di Messi sul Duomo. Un’utopia che rimarrà tale fin quando Messi continuerà a ribadire di voler restare a Barcellona. La realtà invece parla di numeri, di Conte e del futuro da costruire. Con o senza Lautaro che finalmente è tornato a colpire come sa fare. 14 gol in campionato. Non pochi ma nemmeno abbastanza da soddisfare le aspettative create nella prima parte di stagione. L’esultanza con gesto bla bla bla, è un chiaro segnale per difendere la propria professionalità. Voi parlate e io sono ancora qua. Come Conte che tra alti e bassi ha messo insieme 79 punti, solo 3 meno dell’Inter del triplete con la possibilità di attaccare quota 82 nello scontro diretto per il secondo posto.

La sfida con l’Atalanta dirà molto della personalità di questa squadra. Reggere l’urto vorrebbe dire conquistare se non la pole position, la prima fila tra le contendenti al prossimo campionato. Ma prima di arrivare fin lì c’è ancora un finale da scrivere. Qui la passa passa all’allenatore. Dopo aver portato la squadra fino a questo punto, solo lui può sapere se ha la forza di trascinare l’Inter ancora più in alto. La realtà la conosce soltanto Conte.

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