Barcellona, Suarez: "Nessuno mi ha chiesto di andare via. Se vogliono così, lo dicessero"

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L'attaccante sul suo futuro: "Se la società è d'accordo, voglio continuare a dare il mio contributo. Nessuno mi ha mai detto di voler fare a meno di me, se è così sarebbe bello che il club parlasse chiaramente. Siamo tutti responsabili della sconfitta con il Bayern Monaco, ma nel calcio ci si dimentica troppo in fretta di tutto: mancano coerenza e memoria"

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Sono ore calde a Barcellona, con la rivoluzione in atto dopo il clamoroso 2-8 contro il Bayern Monaco che ha portato all'eliminazione dalla Champions League. Si è ipotizzato anche un possibile addio di Luis Suarez, in blaugrana da sei stagioni e in scadenza di contratto tra un anno. L'uruguaiano ha parlato del suo futuro: "Se la società conta su di me, voglio continuare a contribuire con tutto quello che posso – le sue dichiarazioni a El Paìs - Ho sentito il sostegno delle persone da quando sono arrivato e questo mi dà anche molta forza per continuare. Sento tante voci, ma nessuno mi ha ancora detto di voler fare a meno di me. Se questo è il desiderio del club, sarebbe bello se il responsabile di questa scelta parlasse direttamente con me. Sono al Barcellona da sei anni, abbastanza tempo per dire quello che penso. Meglio quindi essere chiari e dirmi se sono uno di quelli che vogliono far fuori. Voglio bene a questa società, quindi la mia idea è quella di continuare. Ma se il club pensa che io sia sacrificabile, non ho problemi a parlare con chi decide. Ruolo da sostituto? Ovviamente lo accetterei, così come sempre fatto nella mia carriera. La competizione è sempre una cosa positiva e se l'allenatore ritiene che io debba partire dalla panchina, non ho problemi ad aiutare la squadra a gara in corso. Penso di poter dare ancora il mio contributo a questo club".

"Sconfitta col Bayern? Siamo tutti responsabili"

Suarez torna poi sulla brutta sconfitta con il Bayern Monaco: "Per come abbiamo perso, siamo tutti responsabili. È chiaro, non sarebbe giusto individuare un giocatore o qualcuno del club. A volte sembra che uno voglio parlare sempre di se stesso, ma onestamente penso che nessuno possa mettere in dubbio il mio impegno per il Barcellona. Quella, però, è stata una di quelle giornate in cui tutto è andato storto. Siamo rimasti sopraffatti e non sapevamo come uscirne. Non è una scusa ma è stato un anno molto strano per tutti, ovviamente questo ci ha influenzato. Il Bayern si è adattato molto meglio, sembrava avessero tutto chiaro mentre noi siamo scesi in campo con tanti dubbi".

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"Nel calcio mancano memoria e coerenza"

Poi parla dello spogliatoio e del rapporto con Messi: "Quando si parla di pesi massimi, ci si riferisce a quelli che sono qui da più tempo. Ora molti sembrano in difficoltà, ma la realtà è che tutto cambia da un anno all'altro. Quando il Real Madrid nella scorsa stagione uscì con l'Ajax, si parlava di Kroos, Modrid e Sergio Ramos come giocatori finiti. Ora che è andato tutto meglio, sono nuovamente fenomeni. È un peccato che tutto cambi così rapidamente, quel che oggi è bianco domani è nero. A volte penso manchi pazienza, memoria, coerenza. Messi? Essere amico di Leo è per me un orgoglio, perché non ci sono amici in campo, ci sono compagni di squadra e noi siamo qui per aiutarci a vicenda con un obiettivo comune. E, fuori dal campo, sono estremamente fortunato ad avere come amico una persona eccellente come Leo, un'amicizia che va oltre il campo".

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