L'ex centrocampista, a margine del premio "Calabrese", ha parlato del suo futuro da allenatore: "Prima mi devo iscrivere al corso e prendere il patentino". E sull'interesse dei viola: "Opportunità gigante, chiunque vorrebbe iniziare da piazze del genere". Poi su Pirlo alla Juve: "Scelta giusta" e sulla nuova Roma: "Gruppo Friedkin non faccia promesse"
Daniele De Rossi è tornato a parlare. Lo ha fatto a margine del premio 'Calabrese' a Soriano nel Cimino (Viterbo), dove ha fatto chiarezza su quello che sarà il suo futuro in panchina: "Ora devo iscrivermi al corso e poi prendere il patentino da allenatore" ha ribadito, soffermandosi anche sull'interesse dimostrato dalla Fiorentina nei suoi confronti prima della conferma di Iachini: "Sarebbe una piazza dove andrei a piedi, una possibilità gigante. Così come lo sarebbero altre piazze di Serie A, ogni allenatore vorrebbe iniziare da lì". Qualcuno lo vorrebbe pure alla guida della Roma, dove però adesso c'è Fonseca: "Stiamo parlando del nulla, prima devo prendere il patentino e poi vedere chi mi vuole. Ogni mia parola in una piazza come Roma pesa il doppio. La nuova società della Roma e il suo allenatore faranno il loro percorso, io il mio". Un allenatore, quello portoghese, che tra l'altro De Rossi stima molto: "Mi dice mio padre (Alberto, allenatore della Primavera della Roma, ndr) che è una persona squisita. Da parte mia ha tutto il rispetto, umano e professionale". Chiosa anche su un presunto ritorno di Totti nella nuova Roma targata Friedkin: "Non lo so, dovete chiederlo a lui", ha detto l'ex centrocampista.
"Juve-Pirlo, scelta giusta"
Un suo vecchio avversario/compagno che si prepara all'esordio in panchina è Andrea Pirlo, pronto a debuttare subito su una panchina molto prestigiosa: "Dal punto di vista della personalità la Juventus ha trovato la persona giusta, uno con gli attributi - l'opinione di De Rossi - era predestinato già da calciatore, un fenomeno che aveva una visione diversa rispetto agli altri e sicuramente ce l'avrà anche dalla panchina. Avrà un inizio pesante dal punto di vista della pressione perchè la Juventus chiede subito risultati. Ma se c'era bisogno di una persona con le idee chiare hanno scelto la persona giusta. Su tanti allenatori che ora stanno facendo benissimo non avrei puntato - aggiunge - dello stesso Simone Inzaghi non avrei mai detto che sarebbe diventato un allenatore così bravo. Stesso discorso per Gattuso dal punto di vista dello sviluppo del gioco".
"Friedkin non faccia promesse"
Dalla Juve alla Roma, la "sua" squadra. I giallorossi hanno cambiato proprietà, da Pallotta alla famiglia Friedkin: "Che errori non devono fare? Non lo so, io voglio fare l'allenatore, queste cose le lascio giudicare a chi magari vuole fare il dirigente. L'importante è rimanere tutti con i piedi per terra perchè fare promesse che non si possono mantenere è un errore. Meglio partire calmi e poi stupire tutti in una piazza così focosa e passionale come la Roma". Chiosa su Dzeko, obiettivo di mercato della Juventus: "Il mercato è una cosa molto estiva, da giornalisti, io penso a fare l’allenatore".