Il centrocampista neroverde al Corriere dello Sport: "Sono cresciuto e sono pronto per una big. Estero? Non mi precludo niente. L'addio al Milan una grande delusione, ma al Sassuolo ho ritrovato fiducia anche grazie a De Zerbi". Sulla Nazionale: "Sogno l'Europeo". E svela la speciale dedica dopo il gol alla Bulgaria
"Sono cresciuto e sono pronto per una grande. Se sarei disposto a lasciare la Serie A? Giocare all’estero per me è un’opzione e in questo momento non mi precludo niente". Una finestra sul futuro di Manuel Locatelli. Intervistato dal Corriere dello Sport, il centrocampista del Sassuolo proietta l’attenzione in avanti: "Non mi piace parlare troppo di mercato anche perché di questo si occupano i miei agenti e i dirigenti del Sassuolo. Non so se questo sarà il mio ultimo anno qui o cosa mi riserverà il futuro. Quando e se ci saranno delle opportunità, le valuteremo tutti insieme. Certi attestati di stima e l’interessamento di grandi società aumentano le mie motivazioni e mi fanno capire che sono sulla strada giusta", ha ammesso Locatelli.
"Addio al Milan grande delusione, al Sassuolo ho ritrovato fiducia"
Locatelli che in una big c’è già stato, il Milan (dove è cresciuto e dove ha giocato fino alla stagione 2017-2018): "Non vorrei tornare su quell’esperienza perché preferisco concentrarmi sul futuro. Ho già detto che è stata positiva perché mi sono allenato con grandi campioni, ho esordito in Serie A con la maglia rossonera e ho provato il brivido lungo la schiena che ti dà segnare a San Siro contro la Juventus. E’ arrivato tutto in fretta, quasi non me lo sono goduto, e per questo il momento dell’addio al Milan è stato molto pesante, una vera delusione. Avevo perso fiducia in me stesso e l'ho ritrovata grazie al Sassuolo", ha affermato il centrocampista classe 1998.
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"Che litigate con De Zerbi, ma con lui sono cresciuto"
Locatelli maturato al Sassuolo anche grazie a De Zerbi: "Mi ha aiutato a crescere sotto l’aspetto delle conoscenze tecnico-tattiche, ma anche sotto l’aspetto umano. Con lui sono maturato parecchio. Tra noi non sono state solo rose e fiori, ma ci sono stati anche diverbi. Anzi, vere e proprie litigate". Il calciatore neroverde ha poi aggiunto: "Dopo quei confronti ero arrabbiato con lui, ma con il tempo ho capito: ciò che diceva era per farmi crescere. Quando sei giovane puoi sbagliare e io l’ho fatto: pensavo di dover giocare sempre e invece mi trovavo in panchina, spesso dopo essere stato pure rimproverato in allenamento. Nel 2018 avevo scelto il Sassuolo perché De Zerbi mi aveva voluto e, se non mi schierava tra i titolari, me la prendevo. Non capivo che il problema ero io, non il mister. L’obiettivo di quest’anno? L’ottavo posto".
"La Nazionale un sogno". Poi la dedica speciale dopo il gol alla Bulgaria
Un percorso di crescita netto quello di Locatelli, che lo ha portato dritto in Nazionale: "Ogni volta che indosso la maglia azzurra è il coronamento di un sogno del bambino Manuel. Giocare per l’Italia è sempre stato il mio obiettivo e aver convinto Mancini a chiamarmi è un orgoglio. Io però non mi sento arrivato e so che devo confermarmi un giocatore importante in ogni gara con il Sassuolo. Gli Europei sono una competizione importante. Al tempo stesso, però, sono consapevole che la convocazione passerà attraverso un finale di stagione importante con il Sassuolo. Non posso e non voglio mollare un centimetro". Locatelli che svela la sua dedica speciale dopo il gol alla Bulgaria: "Alla mia fidanzata Thessa. L’esultanza era tutta per lei e per il nostro cane Teddy che non c’è più da qualche settimana". Infine, spazio ai sogni per il futuro: "Andare all’Europeo, poi giocare in Champions e poi vincere un trofeo. Non so dirvi ancora quale però…", ha concluso Locatelli.