Ibrahimovic: "Donnarumma poteva essere Mister Milan, come Maldini. Giroud è il benvenuto"

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L'attaccante parla di tutto in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, a cominciare da quello che tra pochi giorni sarà un suo ex compafno: "Gigio per me dovrebbe restare ancora a lungo, potrebbe essere il portiere del Milan per 20 anni e diventare una bandiera". Poi su se stesso: "Forse dovrei chiedere meno al mio corpo ma non ci riesco. Sto provando a portare la mia famiglia a Milano, quando sono in Svezia mi manca questa città e viceversa"

Dopo aver contribuito al ritorno del Milan in Champions League, Zlatan Ibrahimovic ha prolungato il suo rapporto con la società rossonera e anche nella prossima stagione sarà a disposizione di Stefano Pioli. In squadra con lui, però, non ci sarà un altro dei grandi protagonisti dello scorso anno, Gigio Donnarumma, che andrà via a scadenza. "Sono molto dispiaciuto per lui – ha dichiarato Ibra a La Gazzetta dello Sport – Che valore ha Donnarumma? È cresciuto nel Milan, poteva essere il portiere di questa squadra per 20 anni. Anzi, magari non per 20 perché non è Ibra (scherza lo svedese, ndr). Ma è il più forte del mondo, sarebbe potuto diventare Mister Milan come Paolo Maldini. Che valore si poteva dare a Maldini? Non c'è una misura. Se Gigio va via non lo so, ma serve essere in due per ballare il tango. Gli direi di restare al Milan fino alla fine".

"Giroud è il benvenuto, ha grande esperienza"

Sul probabile arrivo di Giroud, aggiunge: "Più giocatori di grande livello riusciamo a inserire, meglio è. Lui ha grande esperienza e non abbiamo in squadra tanti giocatori che abbiano vinto trofei. Se viene è il benvenuto, anche perché questo è un gruppo disponibile, che ha voglia di imparare e migliorare ed è ben guidato".

"Deluso per aver saltato Europei? Lo sono di più per gare perse col Milan"

Ibra era tornato in Nazionale, ma sarà costretto a saltare gli Europei per infortunio: "Sono deluso, ma lo sono più per aver saltato tante partite con il Milan. Avrei voluto giocare di più, normalmente faccio 50 partite l'anno. Ma forse dovrei essere più realista e chiedere meno al mio corpo, ma non ci riesco. Poi, certo, sono deluso per gli Europei, ma rientrare in una competizione così quando non sono al top della forma non sarebbe da me. Preferisco restare fuori e fare il tifo per la Svezia. Gli infortuni mi hanno fatto soffrire, ma sono felice perché il Milan è in Champions Legue, i tifosi lo meritavano. Volevo vincere lo scudetto, eravamo lì in testa. Ma la squadra è comunque cresciuta in mentalità, collettivo. Così migliorano i singoli".

"Famiglia? Sto cercando di portare tutti a Milano"

Inizialmente la seconda avventura di Ibrahimovic al Milan si preannunciava intensa ma breve, ragion per cui la famiglia dell'attaccante era rimasta in Svezia. Dopo un anno e mezzo, però, la lontananza inizia a pesare e Ibra sta pensa di potare tutti in Italia: "Sto cercando di portare tutti più vicini, ma la cosa più importante è che stiano bene e a loro agio. Il problema è che quando sono in Svezia mi manca Milano e quando sono a Milano mi manca la Svezia. Organizzare per otto mesi non è semplice, ma stiamo cercando una soluzione", ha raccontato lo svedese.

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