Milan, Scaroni sugli addii di Calhanoglu e Donnarumma: "Liberi di fare le loro scelte"

milan

Il presidente rossonero commenta così, a 'La politica nel pallone', l'addio del turco in direzione Inter: "Se ha trovato chi lo paga di più buon per lui, da parte nostra nessuna recriminazione. Donnarumma voleva uscire dalla sua comfort zone. Ognuno è libero di fare quello che vuole"

CALCIOMERCATO, TUTTE LE NEWS LIVE

Un no alla proposta di rinnovo rossonera per accettare l’offerta, più conveniente a livello economico, dell’Inter. Hakan Calhanoglu continuerà a giocare ancora in Serie A, sempre a Milano, ma per i nerazzurri. Una situazione che il presidente del Milan Paolo Scaroni commenta così a 'La politica nel pallone': "Abbiamo fatto un'offerta che ci sembrava corretta, se poi lui trova altre soluzioni in cui viene pagato di più, è un professionista, buon per lui. Ha fatto un eccellente campionato, si è sempre comportato in modo corretto, ognuno poi è libero di fare le scelte che crede, da parte nostra non c'è nessuna recriminazione".

"Donnarumma voleva uscire dalla sua comfort zone"

Il centrocampista turco lascia il Milan a parametro zero come già accaduto con Donnarumma. "Noi al Milan poniamo un limite ai costi dei giocatori, oltre quei limiti poi ognuno è libero di fare quello che vuole. Abbiamo fatto un'offerta importante a Donnarumma, ma non è stata sufficiente. Poi ho letto da qualche parte che Gigio voleva uscire dalla comfort zone dopo tanti anni di Milan e mi sembra cosa positiva per un professionista che al Milan si è sempre comportato benissimo. È un ragazzo simpatico e solare che prosegue la carriera in un grande club, mentre il Milan ha trovato una eccellente soluzione per il portiere, Donnarumma è andato in un grande club, quindi tutto bene", ha proseguito Scaroni, commento l’addio – sempre a parametro zero, ma con destinazione Psg – di Gigio Donnarumma.

donnarumma_okkkk

vedi anche

Donnarumma-PSG, visite a Roma. VIDEO ESCLUSIVO

"Ibra tornerà agguerritissimo. Pioli ce lo teniamo stretto"

Chi al Milan resterà sicuramente è Zlatan Ibrahimovic, fresco di intervento al ginocchio: "Sono certo che tornerà agguerritissimo. Pioli? Ce lo teniamo stretto, perché oltre ad aver fatto bene è un gentiluomo e incarna lo stile Milan alla perfezione", ha aggiunto il numero uno rossonero. Scaroni che ha poi proseguito: "Nel prossimo budget non abbiamo messo lo scudetto, poi da tifosi è giusto sognare. Certamente ci poniamo l'obiettivo di avere una squadra che sia quasi sempre in Champions e faccia bella figura in Europa. L'ingresso in Champions è stata una sorpresa positiva, per quanto meritata. Non l'avevamo messa in conto, anche se avevamo questo obiettivo nel cuore. Esserci è fondamentale perché abbiamo 430 milioni di persone nel mondo che dicono di avere il Milan nel cuore". Pensiero finale di Scaroni sull’Italia di Mancini: "Abbiamo una Nazionale giovane e divertente che mi ricorda il nostro Milan. Può arrivare molto lontano ma per ragioni di scaramanzia non faccio previsioni. Per come abbiamo superato il girone non dobbiamo però porci limiti, andremo lontano".

calhanoglu_milano

leggi anche

Calhanoglu è a Milano: oggi le visite con l'Inter

 

"Nuovo stadio? Regalo irrinunciabile alla città di Milano"

Scaroni ha parlato anche della volontà del ritorno del pubblico negli stadio nella prossima stagione: "Mi aspetto un campionato con gli stadi almeno parzialmente pieni, in tutta Europa vedo che gli stadi stanno riaprendo, non capisco perché non dovrebbe avvenire anche per la nostra Serie A". Poi il presidente rossonero è tornato a parlare del progetto del nuovo stadio: "È un regalo irrinunciabile alla città di Milano, sono convinto che lo faremo. Inaugurazione per i Giochi Olimpici di Milano-Cortina? Mi auguro di poter arrivare al completamento dello stadio prima del 2026. Ma se così non dovesse essere, per i Giochi si userà San Siro. Il progetto ha subito tutta una serie di asperità che abbiamo affrontato d'intesa, l'ultimo tema sollevato dal Comune è quello della solidità finanziaria dell'Inter, ma mi sembra sciolto. Oggi non c'è nessun ostacolo tra noi e la realizzazione dello stadio, a parte le elezioni a Milano. Con la campagna elettorale in corso non sarei stupito se l'amministrazione preferisse spostare la decisione finale, ma il sindaco e le opposizioni sono tutte favorevoli allo stadio o al massimo non si esprimono".