Chi è Martin Satriano, giovane uruguayano protagonista del ritiro 2021 dell'Inter

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Il giovane attaccante uruguaiano ha rubato l'occhio nell'amichevole contro il Lugano, segnando anche un gol. Paragonato a Ibrahimovic, presentato in patria come "il nuovo Suarez", tra i suoi idoli c'è Ronaldinho. Capitano nelle giovanili del Nacional, è stato portato in prima squadra da Conte e ora prova a convincere Simone Inzaghi

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Al suo arrivo in Italia era stato presentato dalla stampa uruguaiana come "il nuovo Luis Suarez", ma lui vuole essere semplicemente Martin Satriano. 20 anni festeggiati nello scorso febbraio, è tra i protagonisti di questa prima parte di ritiro estivo 2021 nell'Inter. Nell'amichevole pareggiata per 2-2 (e vinta poi ai rigori) sabato a Lugano, il giovane acquistato a gennaio del 2020 dal Nacional ha rubato l'occhio. E non solo per il gol del pareggio, realizzato girandosi in pochi centimetri nell'area avversaria e coordinandosi rapidamente per superare il portiere avversario. "Un giovane che vuole imparare tanto" lo ha definito a fine partita Simone Inzaghi. E Satriano lo sta facendo da gennaio 2020, quando l'Inter lo ha portato a Milano pagando al Nacional circa 2 milioni e mezzo di euro.

Figlio d'arte, radici in Basilicata

Partito dalla Primavera nerazzurra allenata da Armando Madonna, Satriano ha risposto positivamente agli stimoli dell'Italia. Un feeling legato anche alle radici: la famiglia Satriano è infatti originaria di Tito, paese in provincia di Potenza. Con il pallone Martin ci è nato e cresciuto. Suo papà Gerardo, detto El Bocha, è stato tra i protagonisti del calcio uruguaiano negli anni '80, quando giocò con la maglia del Club Atletico Bella Vista. Gran fisico ma mobile, valorizzato da un attacco a due, nella scorsa stagione l'attaccante 20enne ha segnato 13 reti in 31 partite con la Primavera dell'Inter, facendo da spalla a Matias Fonseca, connazionale e figlio d’arte, e decidendo anche un derby contro il Milan con una doppietta. Quei gol non sono bastati per garantire lo scudetto di categoria all'Inter, eliminata in semifinale dall'Empoli, ma gli sono stati sufficienti per rubare l'occhio allo staff di Antonio Conte prima e a quello di Simone Inzaghi poi.

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Paragoni con Ibra, modello Ronaldinho

"Serata indimenticabile". Questo il testo del post scelto da Satriano su Instagram per raccontare la notte di Lugano. Il ragazzino di Montevideo, un metro e 87 per meno di 80 chili, un buon piede sinistro, ricorda da vicino il modo di interpretare la fase offensiva di Lautaro Martinez. Porta sempre nel mirino, grande attitudine a giocare nello stretto, capacità di non dare punti di riferimento. Anche per questo Conte lo aveva portato in panchina con la prima squadra per tre volte a ottobre 2020: derby contro il Milan, Genoa e Parma. Qualcuno in patria lo ha paragonato anche a Zlatan Ibrahimovic ma il suo idolo è un brasiliano: "Ronaldinho - ammetteva candidamente Satriano in un'intervista del 2019 - insieme a Riquelme, ammiro molto la loro tecnica". E la personalità. Che a Satriano non è mai mancata, sin dai tempi della cantera del Nacional dove era capitano e si divertiva segnando anche gol da centrocampo nei tornei giovanili.

Prossima missione: convincere Inzaghi

Sebastián Taramasco, coordinatore delle formazioni giovanili del Club Nacional, non ha dubbi: "Martin Satriano è il migliore talento della sua generazione, ha davvero un grande potenziale". A Milano, sponda Inter, sta avendo l'occasione per dimostrarlo. Il prestito per farsi le ossa resta un'opzione più possibile ma Satriano sogna di convincere Inzaghi a guadagnarsi un posto in un attacco che alle spalle di Lukaku, Lautaro e Sanchez ha salutato Esposito (passato al Basilea) e ha a disposizione anche Pinamonti. L'unico modo per guadagnarsi un posto in squadra è il lavoro: dimenticando la stanchezza, quella di chi gioca ininterrottamente da agosto del 2020 e ha trascorso i giorni di riposo su lago di Como, evitando di tornare in Uruguay anche a causa delle restrizioni anti-Covid. "Lavoro ogni giorno per riuscire ad arrivare a giocare in Europa" diceva Satriano prima di firmare per l'Inter. Ora in Europa c'è. E vuole dimostrare di non essere di passaggio.

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