Napoli, Mertens: "Segno tanto così De Laurentiis è costretto a tenermi"

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L'attaccante si racconta al Corriere dello Sport: "La società può decidere se rinnovarmi un altro anno, io proverò a segnare tanto così De Laurentiis sarà costretto a tenermi. I dollari non mi interessano, mi basta il Napoli. La squadra dei 91 punti la più forte in cui ho giocato, Higuain fu mostruoso"

Dries Mertens e Napoli, un amore nato in maniera immediata e pronto a durare in eterno. "Dal primo momento ha avvertito un’attrazione fatale per la città, per la gente. Qui ci sono nove anni ed un quarto della mia vita: ci sono stato, e ci starò, sempre bene, perché ho immediatamente avvertito affetto. Sono stato fortunato nella scelta. Napoli mi ha conquistato, d’impatto. Ho un rapporto speciale con chiunque perché c’è empatia con la natura stessa di questa gente", ha ammesso l’attaccante belga nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Attrazione fatale con il popolo azzurro, ma contratto in scadenza a giugno: "Il mio futuro? Io sto qua. Ho un contratto con opzione a favore del club. Aspetto e poi si vedrà. So che esistono due strade, una è quella dell’addio. E so anche che nel momento in cui sarà inevitabile salutarsi, a casa Mertens piangeranno tutti, io, Kat, anche il bambino", ha proseguito Mertens. "Io qui sono un uomo felice e lo è la mia famiglia. Ma bisogna essere realisti e pratici: il Napoli potrebbe non avere più bisogno di me, e spero non accada subito, però nel caso in cui questo si dovesse verificare, io tenderò la mano, sarò grato per avermi dato la possibilità di appartenere a questo mondo e di avermelo fatto apprezzare. Non dimenticherò un solo istante", le parole di Mertens. Che ha in mente una strategia ben precisa per guadagnarsi il rinnovo: "Segnare tanto, così Adl sarà costretto a tenermi. Più gol faccio e più lui capirà che varrà la pena farmi firmare. E poi ho l’asso nella manica…"

"I dollari non mi interessano, mi basta il Napoli"

Mertens svela di cosa si tratta: "Invece di andare in giro a buttare soldi, per compare un attaccante nuovo, gli concedo la possibilità di tesserare mio figlio. Ha un centravanti giovane, con una carriera lunga davanti a sé. Ed io non devo mollare né la casa, né tantomeno Napoli. Niente dollari prima di uscire di scena? Non mi interessano, mi basta il Napoli". L’attaccante azzurro crede ancora nello scudetto: "L’Inter è la più forte, sta avanti, ha un vantaggio, ma non è finita. Abbiamo buttato via troppi punti e ci sono stati tolti tanti giocatori, nei momenti-chiave. Se il secondo Napoli di Sarri è stata la squadra più bella, questa lascia dentro di sé tante domande: dove saremmo se Covid, infortuni e Coppa d’Africa non ci avessero sottratto tutti quei compagni? Guardate chi siamo: Koulibaly, Fabian Ruiz, Insigne e Zielinski nella loro fase più matura; un Di Lorenzo di cui sono innamorato, perché le gioca tutte; Rrahmani e Juan Jesus che sembrava - e ribadisco sembrava - dovessero essere le alternative al blocco titolare, che giocano a questi livelli; il ritorno di Ghoulam... Ci metta gli altri, poi: questo è uno squadrone, che però ha dovuto pagare un prezzo altissimo alla sfortuna".

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"Higuain un mostro, il Napoli dei 91 punti la mia squadra più forte"

Mertens conclude aprendo l’album dei ricordi: "La squadra più forte in chi ho giocato è stata quella del secondo anno di Sarri, quella che andò vicinissima allo scudetto, che se fai 91 punti ti tocca quasi per diritto. Il compagno più grande con cui ho giocato? L’Higuain dei 36 gol non ha eguali. Io sono compagno in Nazionale di De Bruyne e di Lukaku, che rappresentano eccellenze. Ma il Pipita di quella stagione faceva di tutto e giocava per la squadra. Fu un mostro".

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