De Ketelaere: "Voglio riportare il Milan ai grandi successi del passato"
L'INTERVISTAPrima intervista ai canali ufficiali del Milan da parte del talento belga, che ha raccontato tutta la sua emozione: "Sono molto orgoglioso, volevo assolutamente venire qui e spero di aiutare il club a tornare ai grandi successi". Colpito dalla passione dei tifosi rossoneri, De Ketelaere ha svelato chi è il suo idolo e da dove arriva il numero 90 che indossa. Che tipo di giocatore è? L'ha spiegato lui stesso
È appena iniziata l'avventura al Milan di Charles De Ketelaere, colpo dell'estate rossonera che l’ha acquistato per 32 milioni di euro (più 3 di bonus) dal Bruges. Prime ore da milanista per il 21enne belga, che ha concesso la sua prima intervista ufficiale (in inglese) ai canali ufficiali del club: "Diventare un calciatore è qualcosa che si può solo immaginare: ho sempre sognato di esserlo, ma non avrei mai creduto di poter giocare in un club come il Milan. Ora tutto questo è realtà e sono molto orgoglioso". Ma come era andata la trattativa? "Ho parlato con Maldini e Massara - racconta De Keteleare -, mi hanno detto che credevano in me e che mi volevano al Milan. Ho avuto dei colloqui con loro, anche i miei agenti erano in contatto sin dall’inizio dell’anno. Quando inizia il mercato c’è sempre un po’ di confusione, poi ho avuto modo di parlare coi dirigenti del Milan e con Pioli. Volevo assolutamente venire qui, c’è voluto un po’ di tempo ma ora sono felice. Spero di aiutare il Milan a tornare ai grandi successi: gli obiettivi del club sono i miei per le prossime stagioni".
"Non mi perdevo mai il derby di Milano"
Come è stato il primo impatto in rossonero? "Lo dicono tutti, ma non lo si può capire finché non sei qui. O lo senti, o vedi i tifosi: questo club ha un calore speciale, c’è tanta passione e loro la trasmettono tutta. Saelemaekers mi ha spiegato che tipo di club è il Milan, mi ha raccontato molte cose belle in Nazionale come la passione dei tifosi. Gli ho fatto i complimenti quando ha vinto lo scudetto. Non ho ancora parlato invece con Origi. Ho visto alcune partite ma non tutte, ad esempio il derby che non mi perdevo mai: Alexis gioca nel Milan e mi sono sempre interessato ai risultati e alla classifica. Sono felice di giocare nella squadra che ha appena vinto lo scudetto".
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L'idolo CR7 e il numero 90
Un club dalla straordinaria tradizione in Italia e in tutto il mondo: "È difficile parlare della storia del Milan - ammette il belga -, ci sono stati tantissimi campioni come Maldini, Ronaldinho e Kakà ma anche gli olandesi come Gullit e Van Basten. Il mio idolo sin da bambino è Cristiano Ronaldo, ma anche il Milan ha avuto campioni incredibili. Da ragazzo ho guardato molti loro video. È stata una squadra fantastica e lo è anche adesso. Il numero 90? Ce l’ho da ragazzino, mi fu assegnato: lo ricevetti e iniziai a giocare bene e quindi non l’ho più lasciato. Mi ha aiutato molto".
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L'identikit tecnico
Lo conoscono benissimo Maldini e Massara, ma è lui stesso a raccontarsi come calciatore: "In campo sono un giocatore molto offensivo, mi piace iniziare e finire l’azione muovendomi di conseguenza. Tendo ad abbassarmi e ricevere il pallone, cerco l’ultimo passaggio e segnare da attaccante. Lavoro duramente anche in fase di non possesso, ma preferisco avere la palla tra i piedi. Del calcio amo la passione e quello che desidero più di ogni altra cosa è divertirmi e giocare un bel calcio. Prometto di dare sempre il massimo in ogni partita e ogni volta che indosserò questa maglia. Spero di vincere dei trofei, ma l’unica cosa che posso promettere è che darò tutto me stesso".
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Dalla famiglia all'amore per l'Italia
Talentuoso in campo, fuori sereno e riservato: "Sono una persona solitamente molto calma, ma in questo periodo non sapevo bene cosa sarebbe successo. Condivido tutto con la mia famiglia, quindi non ho avuto bisogno di spiegare loro molte cose perché sanno cosa sta succedendo nella mia vita. Sono felici per me, mi lasciano fare: non mi hanno mai detto cosa fare o non fare. Fuori dal campo sono una persona che vive la propria vita assieme alla famiglia. Faccio cose normali che mi rendono felice. Dell'Italia amo il cibo, la pasta e tutto il resto. Anche il tempo è bello, ma non è così importante. Gli italiani sono passionali, lo si è visto anche all'Europeo. C’è grande calore tra i tifosi di ogni squadra, della Nazionale o del Milan stesso".