Devis Vasquez ufficiale al Milan: "È un sogno. La mia filosofia è lavorare tanto"
L'INTERVISTAIntervistato dal canale tematico del club, il portiere colombiano ha rilasciato le prime parole dopo l'ufficialità in rossonero: "Sono molto felice di essere qui, l'impressione è stata ottima". Sulle sue qualità: "Sono serio, attento e determinato. Il mio idolo? Mi ispiro a Yepes, che ha giocato anche al Milan". E sulla filosofia da professionista: "Il talento non basta. Devo lavorare, lavorare…"
Ufficiale il trasferimento al Milan di Devis Vasquez, 24enne portiere colombiano, prelevato a titolo definitivo dai paraguaiani del Club Guaranì. Un acquisto a sorpresa per i rossoneri, new entry che ha svolto le visite mediche e firmato il contratto che lo legherà al club fino al 2026. "Sono molto felice per questa prima esperienza - ha detto Vasquez al canale tematico del Milan -, dei primi giorni in Italia, sin da quando ho ricevuto la notizia. Il Milan è una squadra importantissima, sono molto felice. Per me il Milan è un sogno, come lo è anche il poter giocare in Italia. Sono molto felice di essere qui. È qualcosa di incredibile, avevo tantissima voglia di venire a giocare in Italia e ora sono in una squadra importante come il Milan. Qualsiasi giocatore, se riceve una proposta come questa, si emoziona subito e fa tutto il possibile per giocare in una squadra così importante".
Voglia d'Italia e l'idolo Yepes
Nella prima chiacchierata italiana con Milan TV, Vasquez ha raccontato il suo impatto con il nostro Paese: "La prima impressione è stata ottima, mi sono innamorato subito dell’Italia, così tanto che quando sono tornato dopo il torneo (di Viareggio, ndr) ho subito iniziato a imparare l’italiano ascoltando musica, andando su Internet, senza nessun insegnante. Da quel momento, una volta tornato in Colombia, mi sono fissato come obiettivo il tornare di nuovo in Italia e oggi sono qui". Ma che portiere è il 24enne colombiano? "Dentro il campo sono molto determinato e concentrato, come deve essere un portiere. Attento, un leader. Cerco sempre di aiutare i miei compagni, è una cosa fondamentale perché siamo una squadra e andiamo nella stessa direzione. Sono serio, quando entro in confidenza con le persone mi sciolgo un po’ di più, ma all’inizio sono più per le mie. Penso di essere una buona persona”. L’idolo? "Mi ispiro a Yepes, che è stato anche qui al Milan: un leader con la Nazionale, in Colombia lo amiamo e lo ricordiamo sempre".
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"Lavorare, lavorare…"
Nessun dubbio sulla filosofia da professionista di Vasquez: "Credo che il talento da solo non sia mai sufficiente. Per quanto tu possa avercelo devi sempre lavorare, lavorare, lavorare, lavorare. Perché questo ti permette di raggiungere il risultato quando giochi la tua partita. Questa è la mia filosofia, da sempre". E sulla scelta del numero di maglia: "Il 77 lo devo a una persona a me molto cara, che stimo tantissimo, me l’ha chiesto e io ho accettato di buon grado perché volevo ringraziarlo per quanto fatto per me. Tutta la fiducia che ha avuto in me, tutto il tempo che mi ha dedicato e che ha impiegato per aiutarmi. L’ho scelto anche per restituirgli qualcosa".