Messi all'Inter Miami: "Impossibile tornare al Barcellona, lascio l'Europa"

L'ANNUNCIO

Dopo le indiscrezioni emerse nel pomeriggio, Lionel Messi ha rivelato il suo futuro. Giocherà in MLS, all'Inter Miami, come ha confermato in un'intervista al Mundo Deportivo e a Sport: "Volevo tornare al Barcellona, ma non si poteva. Preferisco allora lasciare l'Europa e pensare di più alla famiglia. Non ho preso in considerazione altre offerte, se fosse dipeso dai soldi sarei andato in Arabia". Il Barcellona: "Comprendiamo la sua decisione. Lavoriamo per un tributo con i tifosi"

Messi va in America. L'attaccante argentino, in un'intervista rilasciata al Mundo Deportivo e a Sport, ha confermato le indiscrezioni emerse in Spagna oggi pomeriggio. Giocherà in MLS per l'Inter Miami, la squadra di David Beckham. Mai considerata l'ipotesi saudita come Ronaldo e Benzema, il desiderio dell'argentino era quello di tornare a casa, al Barcellona: "Non ho ancora chiuso al cento per cento. Mancano dei dettagli ma ho deciso di continuare a Miami il mio percorso. Lascio l'Europa, avevo offerte da altre squadre ma non le ho valutate nemmeno perché la mia idea era quella di andare al Barcellona e se non fosse stato possibile avrei lasciato il calcio europeo. Dopo aver vinto il Mondiale, voglio chiudere la mia carriera in America, vivendo in modo diverso. Divertirmi molto di più, giorno dopo giorno, con la stessa responsabilità di voler vincere ma con maggiore tranquillità e meno pressione".

"Su di me e il Barcellona sono state dette cose non vere"

Messi ha spiegato come mai non si sia concretizzato il ritorno in blaugrana nonostante la sua volontà: "Ero entusiasta di poter tornare, ma non era possibile e non volevo rivivere la situazione di due anni fa. Il club avrebbe dovuto cedere giocatori e chiedere ad altri di abbassarsi gli stipendi. Volevo essere più tranquillo e non avere la responsabilità di avere a che fare con qualcosa che comportasse tutto ciò. Anche l'ultima volta la Liga aveva accettato il mio tesseramento, invece alla fine non si era potuto fare e io non volevo rivivere tutta quella corrida. Già troppe cose non vere sono state dette sul mio rapporto con il Barclelona. Alla fine ho preso una decisione per essere più tranquillo, per pensare di più alla mia famiglia. Vengo da due anni brutti a livello personale nonostante il Mondiale vinto, volevo ritrovare il divertimento con i miei figli ogni giorno". 

"Sono stati due anni difficili, ma ora è il passato..."

Il filo diretto con il Barcellona non si è mai interrotto in questi due anni: "Ho continuato a seguire la squadra in questi due anni e soprattutto a sentire Xavi. Discutevamo e analizzavamo le partite, con Laporta ho parlato solo un paio di volte". Al legame con il Barcellona fa da contraltare quello mai sbocciato con il Paris Saint Germain: "Il primo anno è stato molto difficile per diversi motivi. Il secondo anno durante i primi sei mesi mi sono sentito molto, molto bene, molto a mio agio nel club, in città, con la mia famiglia. In mezzo c'è stato il Mondiale e credo che il Mondiale abbia segnato un po' tutte le squadre in generale, ha segnato un po' la stagione, con in mezzo una competizione così importante per la prima volta. Penso che abbia condizionato molto la stagione. Mi aspettavo che finisse diversamente, sono stati due anni difficili, ma ormai è il passato…”.

"Mai parlato di soldi, altrimenti sarei andato in Arabia"

Il trasferimento in America e il mancato ritorno a Barcellona non dipendono da questioni di ingaggio: "I soldi per me non sono mai stati un problema o un ostacolo. Se fosse stato per quelli, sarei andato in Arabia o altrove.  Col Barça non siamo nemmeno arrivati a parlare di soldi. La verità che il Barcellona, oggi, non era nelle condizioni di farmi tornare. La mia storia col Barça è una ferita aperta… non ho potuto salutare le persone come avrei voluto, come penso avrei meritato. Ero il cattivo nel film e non era così. Ecco perché mi sarebbe piaciuto un vero addio. Ma un giorno tornerò a vivere a Barcellona. È una delle cose che abbiamo già deciso con mia moglie e i miei figli. Non so quando ma tornerò e, un giorno, mi piacerebbe tornare ad aiutare il club che amo. La mia famiglia era entusiasta di tornare subito, ma mi supportano in questa decisione ora".

Il comunicato del Barcellona: "Messi è stato, è e sarà sempre amato"

Il Barcellona ha emesso un comunicato dopo l'annuncio di Messi: "Jorge Messi, padre e rappresentante del calciatore, ha comunicato al presidente del club, Joan Laporta, la decisione del giocatore di firmare per l'Inter Miami nonostante una proposta presentata dal Barça in risposta alla volontà espressa sia dall'FC Barcelona che di Lionel Messi per tornare a vestirsi da azulgrana. Il presidente Laporta ha compreso e rispettato la decisione presa da Messi di voler disputare un campionato con meno pretese e più lontano dall'attenzione e dalla pressione a cui è stato sottoposto negli ultimi anni. Sia Joan Laporta che Jorge Messi hanno anche deciso di lavorare insieme per organizzare un grande tributo da parte dei tifosi del Barcellona a un calciatore che è stato, è e sarà sempre amato dal Barça".

L'effetto Messi, biglietti alle stelle

Non è ancora ufficiale il suo arrivo ma l'effetto Messi già si avverte sul mondo Inter Miami e, nello specifico, sul costo dei biglietti. I biglietti per la gara col Cruz Azul del 21 luglio sono schizzati da 29$ a 329$, quelli per la partita contro il New York Red Bulls del 26 agosto da 30$ a 401$, quelli contro Los Angeles FC del 3 settembre addirittura da 81$ a 422$ (questo potrebbe essere il match d'esordio dell'argentino)

La storia dell'Inter Miami

L'Inter Miami (abbreviazione di Club Internacional de Futbol Miami) nasce nel 2018, dopo che la MLS aveva annunciato sei anni prima di voler assegnare una franchigia alla città di Miami. A cogliere l'opportunità è stato David Beckham, presidente del club e proprietario insieme ai fratelli Jorge e José Mas, imprenditori nel settore dell'ingegneria e delle costruzioni. Il club ha disputato la prima stagione in MLS nel 2020, chiudendo al 10° posto nella Eastern Conference. Attualmente gli Herons, dopo 16 partite disputate, sono ultimi nella Eastern Conference, tanto che nei giorni scorsi è arrivato l'esonero dell'allenatore Phil Neville. Tra i giocatori in rosa c'è anche una vecchia conoscenza del calcio italiano: è Josef Martinez, attaccante venezuelano che ha indossato la maglia del Torino dal 2014 al 2017.

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