Confronto fra le tasse in Italia e all'estero: cosa cambia senza il Decreto Crescita
Dal 2024 stop alle agevolazioni fiscali per i calciatori che arrivano dall’estero e per gli italiani che tornano in Serie A dopo due anni fuori. Ecco cosa cambia nell’immediato e a lungo termine. Mettendo invece a confronto la tassazione italiana con quella degli altri paesi, si scopre che la nostra pressione fiscale è fra le più basse considerando solo i top 5 campionati
- Poco, in realtà, soprattutto nell’immediato. Un bel po’ se si pensa alla prospettiva a lungo termine. Il primo impatto è che ora per convincere un giocatore a venire a giocare in Italia (a parità di ingaggio netto) ci vorranno più soldi. Oppure, spendendo la stessa cifra di prima, non è detto che arrivino giocatori dello stesso livello.
- Una bella fetta delle operazioni previste per gennaio (i prestiti) non avrebbero usufruito del decreto crescita. Gli acquisti a titolo definitivo sì. Prendete Buchanan o Guirassy. Ora la cifra che dovranno tirare fuori le società per lo stipendio sarà più alta (con l’aliquota che sarà per tutti al 43%). Bisognerà valutare se valga la pena o meno fare comunque l’investimento: ma difficilmente la risposta sarà negativa.
- In futuro qualcosa cambierà: Roma e Milan (che attualmente sono le due società che hanno maggiormente utilizzato questo strumento, davanti a Inter e Juve) ridisegneranno le loro strategie. Ma non troppo. Magari ci sarà un acquisto in meno o un prestito in più. Alla lunga si potrà pensare - e vedremo se corrisponderà alla realtà - a un utilizzo maggiore di italiani o di cresciuti nel settore giovanile.
- Aliquota al 43%
- In Francia l’aliquota è al 45% oltre i 153mila euro.
- Ma c’è una sorta di decreto rimpatrio: chi rientra in Francia dall’estero paga le tasse sul 70% dello stipendio (il rimanente 20% non è tassato)
- In Germania l’aliquota va dal 42% (fino a 555mila euro) al 45% (per i redditi superiori ai 555mila euro lordi l’anno)
- In Inghilterra l’aliquota unica è al 45% e i diritti d’immagine sono tassati al 19% (il risultato è che molti spostano il più possibile sui diritti di immagine ma che molti sono anche sotto inchiesta.
- In Spagna (dal 2004 al 2010 era stata prevista una tassazione simile al decreto crescita che prevedeva aliquota al 24% invece che al 46%) la situazione è più complessa perché le tasse sono anche regionali. La media è intorno al 50% (anche se per esempio in Catalogna la pressione fiscale è minore)
- In Portogallo per i “non habitual rexident” si paga il 20% sui redditi portoghesi, il 28% su quelli esteri.
- In via ordinaria i non residenti vengono tassati con una ritenuta del 25%
- I residenti al 48% (se sopra gli 80k)
- I “non-domestici” pagano un forfati di 100mila euro su redditi di fonte estera mentre i redditi greci vengono tassati al 44% (con un ulteriore 10% oltre i 220mila euro)
- I calciatori hanno aliquota al 15% (dopo il 2019 al 20%)
- In Belgio si può risparmiare fino all’80% delle trattenute a patto che la somma venga reinvestita dal club in attivita come la formazione