Nell'estate del 1996 gli osservatori dal Brasile raccontano meraviglie del quindicenne Ronaldinho, ma il Napoli gli preferisce Beto, già nel giro della Seleçao. In Serie A parte forte, poi si perde tra fughe in Brasile e panchine. Fino alla cessione, dopo che Napoli ha sognato anche un Roberto Baggio che non arriverà
di Vanni Spinella
Difficile dire se venga ricordato più per l’enorme abbaglio che fu o per il fatto di essere stato preferito a Ronaldinho. Classico caso di “oltre al danno, la beffa”. Nell’estate del 1996 il Napoli è a caccia di un fantasista, un numero 10 a cui affidare la maglia che era stata di Maradona, quando ancora si poteva, prima che venisse ritirata.
Dal Brasile arrivano relazioni entusiastiche su un quindicenne che con il pallone fa quel che vuole e su un ragazzo da poco entrato nel giro della Seleçao. La scelta ricade su quest’ultimo…
SEMPLICEMENTE, UN FENOMENO
- “Questo è un fenomeno”, è l’incoronazione di Zagallo, il Ct brasiliano che nel 1995 lo inserisce nella lista dei convocati. Destinatario delle sue lodi è Joubert Araujo Martins, noto come Beto, ventenne spuntato dalle giovanili del Botafogo e, secondo gli esperti, il futuro della nazionale brasiliana
CI SAREBBE ANCHE ZIDANE...
- Voci che, come detto, arrivano anche all’orecchio di Corrado Ferlaino, che accantona l’idea di puntare sul ragazzino tutto tricks e decide di andare… sul sicuro. Versa 6 miliardi di lire al Botafogo nella stessa estate in cui la Juventus ne sborsa 7,5 per Zidane, trequartista ancora semisconosciuto del Bordeaux
PIU' PRONTO DI RONALDINHO
- Il ragazzino “scartato”, invece, arriverà in Europa solo 5 anni più tardi, al Psg. Iniziando a scrivere la storia con il nome di Ronaldinho. Come racconterà lo stesso Beto anni dopo, "gli osservatori vennero in Brasile per visionare un centrocampista del Gremio di 15 anni, e poi vennero a vedere me, che ero già stato convocato per giocare la Copa America del 1995. Scelsero me perché pensavano che fossi più pronto e avevo passato del tempo con la Nazionale brasiliana, mentre l'altro era, semplicemente, Ronaldinho"
L'INDIZIO TRASCURATO
- Beto viene accolto da Napoli come un re: 10 sulle spalle insieme a un carico di aspettative enorme giustificato da quel che ha messo in mostra in Brasile. Gran tiro con entrambi i piedi, due cosce che sembrano colonne di marmo, della tecnica inutile parlarne, è brasiliano
L’unico problema, che forse in una città come Napoli poteva suonare come un campanello d’allarme, è quella maglia con cui gioca nel Brasile: la numero 17
PARTENZA A RAZZO
- In ogni caso, l’ambientamento alla Serie A non sembra un problema: in gol alla quarta giornata contro la Sampdoria (sassata di sinistro), replica contro il Perugia (inserimento perfetto e destro fulminante), e intanto il Napoli di Gigi Simoni vola. A Natale è addirittura secondo in classifica, a pari con l’altra sorpresa del campionato, il Vicenza di Guidolin, e a 6 punti dalla Juve in vetta
CAPODANNO E PARTITELLE
- Proprio a Natale, però, ecco le prime crepe. Dopo le vacanze, Beto rientra dal Brasile con due giorni di ritardo, senza avvisare nessuno. “Volevo solo passare il Capodanno con i miei genitori e con Amanda, la mia fidanzata”, si giustifica al rientro. Ammettendo, ("è stato fin troppo sincero, direi quasi poco furbo", dirà Simoni) di non essersi mai allenato e di aver giocato solo due partite sulla spiaggia. Finisce in tribuna, torna titolare il 12 gennaio contro l’Inter e si fa espellere per un ingenuo fallo di mano
QUEL GOL ALL'INTER...
- Si farà perdonare un mese dopo, sempre contro i nerazzurri, questa volta in Coppa Italia, in quello che resta il momento più alto del suo anno a Napoli. Dopo l’1-1 di San Siro il Napoli si gioca nella semifinale di ritorno l’accesso alla finale. Zanetti spaventa il San Paolo, poi Beto si incunea nell’area interista, si presenta solo davanti a Pagliuca e lo batte, portando la sfida ai rigori dove a far festa sono gli uomini di Simoni, che continua a incassare complimenti da Moratti...
LA NUOVA FUGA IN BRASILE
- Aprile è anche il mese della nuova fuga in Brasile di Beto, stavolta - dice - per un consulto medico dopo un infortunio: tornerà due settimane dopo, insieme alla fidanzata Amanda e al figlio di due mesi che il giocatore aveva tenuto nascosto a tutti. A maggio invece si gioca la finale di Coppa Italia, contro il Vicenza: ma con dei precedenti così, è inevitabile che Beto la possa vedere solo dalla panchina
L'AMORE DI NAPOLI
- Tre giorni dopo, tu guarda a volte il destino, si gioca ancora Napoli-Vicenza, ultima giornata di campionato. La decide Beto, e chi altrimenti, in un San Paolo semideserto che fischia tutti tranne il brasiliano
DOPO DINHO, ANCHE BAGGIO
- Sembrerebbe una conferma a furor di popolo, e così pare pensarla anche Bortolo Mutti, quando in estate approda in panchina e si vocifera di un possibile arrivo di Roberto Baggio, in rotta col Milan e rifiutato dal Parma di Ancelotti. «Sarà Beto il nostro Baggio», annuncia dopo il “no, grazie” del Divin Codino. Poche ore dopo, Beto sarà ceduto in Brasile…
