Ripartire a 23 anni, tornando a casa: Jadon Sancho aveva lasciato il Borussia Dortmund da grande promessa del calcio mondiale, ma dopo le stagioni “flop” al Manchester United torna nel club che lo aveva lanciato… per rilanciarsi. Nel calciomercato non sono una novità i ritorni a casa dopo grandi chance sfumate, esperimenti falliti o semplicemente per nostalgia
- Dopo 2 stagioni e mezza al di sotto delle aspettative, l’ex promessa Jadon Sancho prova a ritrovarsi tornando al “suo” Borussia Dortmund. Inglese di Londra, in Premier con la maglia del Manchester United non è riuscito proprio a fare l’atteso salto di qualità. Appena 9 gol in due campionati, lui che con il Dortmund era abituato alla doppia cifra ogni stagione. Trattandosi di un ragazzo di appena 23 anni, c’è tutto il tempo per recuperare il tempo “perduto”
- Tra i primi a commentare la notizia il suo ex compagno di squadra al Borussia Dortmund, Haaland, al quale fece segnare parecchi gol in Germania e che ultimamente era diventato avversario nei derby di Manchester
- Gli occhi a cuore e un eloquente "bellissimo" sull'immagine di Sancho di nuovo in giallonero
Prima di lui, però, tanti altri "flop e ritorno"...
- A un certo punto, nel 2019, ha prevalso anche in lui il desiderio di provare a vincere tutto aggregandosi a una squadra di campioni. Ma nel Barça di Messi e Suarez finì per essere uno dei tanti. Continuando a segnare, perché con compagni del genere alla fine segni anche senza volerlo, ma senza che scoccasse mai la scintilla con “re” Leo. Meglio allora tornare a regnare a casa: i tifosi all'inzio non la prendono bene, ma dopo due anni è già stato tutto perdonato ed è tornato l’idolo di prima
- Nel corso di quel triennio al Bayern vive il picco più alto della sua carriera, ma non certo grazie al club di Monaco. Nel 2014 è suo il gol che regala il Mondiale alla Germania in finale contro l’Argentina: lo segna da giocatore del Bayern, ma con una tristezza dentro che lo accompagna e che nemmeno tre campionati vinti di fila (abbastanza scontati, quando vai al Bayern) possono cancellare, specie se da comprimario. Chiede e ottiene di poter tornare al Dortmund, e torna anche a sorridere
- Il Milan lo riporta in Italia dopo l’esperienza (con vittoria della Premier) con il City. Subito idolo dei tifosi, nel 2014 torna in Inghilterra, ma al Liverpool non va come sperava, chiudendo con solo un gol in campionato. Richiama il Milan, che può permettersi di riprenderlo solo in prestito… e alla fine non lo riscatterà
- Tra un Dortmund e l’altro addirittura due big del cacio europeo, ma in un anno e mezzo tra Real e Liverpool colleziona poche presenze e non convince mai. A gennaio 2013 il Dortmund lo riaccoglie e torna ad essere centrale
- Quando nel 2016 sceglie lo United è uno dei centrocampisti più determinanti del mondo. Dopo 4 scudetti di fila con la Juve sogna di ripetersi anche in Premier, ma lì comincia la sua parabola discendente: in 6 anni con la maglia dei Red Devils porta a casa solo un’Europa League e una Coppa di Lega. Nel 2022, da svincolato, bussa di nuovo alla porta della Juventus
- Vicenda stranota: lui che era stato preso per “spostare gli equilibri”, destinato a essere la colonna su cui veniva rifondato un nuovo Milan, leader e capitano appena approdato in rossonero, accolto come un eroe. La stagione va malissimo (Milan sesto) e lui chiede la cessione per poter tornare alla Juventus
- Una vita alla Juventus, dal 2001 al 2021, con in mezzo una parentesi dimenticabile. Nel 2018, dopo non aver rinnovato di comune accordo il contratto con i bianconeri, accetta la corte del Paris Saint Germain. Sogna la Champions, vive una stagione tra luci e ombre senza essere nemmeno titolare. E allora si svincola di nuovo e torna alla casa-madre, accettando il ruolo di secondo
- Al Milan è un re, ma quando nel 2004 il Chelsea chiama, non sa dire di no. Nove gol in due stagioni di Premier, lui che veniva da 127 reti in 7 anni in rossonero. “Pentito” e con l’etichetta di “peggior affare di mercato della Premier”, torna al Milan ma non è più lo stesso
- Un altro eroe rossonero, un altro tentativo di diventare immortale altrove. Impossibile dire di no a un club come il Real Madrid, ma paradossalmente quello che vince in 4 stagioni con i Blancos non è paragonabile ai successi che aveva avuto con il Milan
- Anima e bomber dell’Ajax di fine Anni Novanta, quando nel 1999 il suo ex allenatore van Gaal lo chiama al Barcellona pensa di dare una svolta alla sua carriera. Poi la panchina di van Gaal salta, lui si infortuna, e a gennaio viene già sbolognato al Liverpool. Vince tre coppe, ma tutte da infortunato. I Reds lo “liberano”, chiedendogli se abbia preferenze. “Ajax”, dice lui
- Approda nel 1995 al Parma – il ricchissimo Parma di Tanzi – da Pallone d’Oro, finisce per fare la riserva e non si cala mai nella realtà italiana. Chiede di essere ceduto e il Parma non può far altro che ridarlo a prezzo di saldo (4,5 milioni) al Barça, vista la penale da 13 milioni prevista in caso di cessione dopo una sola stagione a un altro club italiano o spagnolo
- L’avete riconosciuto? I tifosi interisti probabilmente sì. Qui esulta in occasione dell’unico gol segnato con la maglia dell’Atletico Madrid, dove resta per 6 mesi, dall’estate 2012 a gennaio 2013, prima di fuggire nuovamente in Turchia, facendo ritorno al Fenerbahce
- A proposito di Turchia, di ex interisti e di nostalgia. La prima esperienza italiana del famosissimo bomber turco è al Torino, nel 1995. Cinque presenze, un gol e un flop accertato. Chiede di tornare a casa e riprende a segnare, tantissimo. Ci riprovano Inter e Parma, e di nuovo si inceppa. Torna al Gala e ne segna altri 55 in 5 campionati. Una costante della sua carriera
- Ancora quella maledetta nostalgia. Nell’anno all’Inter (1999-2000) fa anche bene: cross, assist e un paio di gol che sembrano aver spezzato la maledizione del terzino sinistro che incombeva sui nerazzurri. Ma gli manca la sua Grecia, e i nerazzurri non possono trattenerlo quando chiede quasi in lacrime di essere ceduto a un club greco… meglio ancora se l’Olympiakos
- Un’avventura durata pochi mesi. A fine giugno 2022 la firma con il club della Mls, a fine dicembre il ripensamento. Il Genoa lo riaccoglie con contratto che prevede lo stipendio minimo e non gioca nemmeno sempre: ma quando è il cuore a indicare la strada…