Calciomercato Pogba, il fratello Mathias: "Può lasciare lo United, aspetta il Real Madrid"

Calciomercato

Il fratello del centrocampista francese, Mathias Pogba, ha tenuta aperta la porta a un possibile passaggio di Paul al Real Madrid: "Sta aspettando, voleva trasferirsi. Non credo valga 200 milioni, ma è normale che lo United chieda molto. Fino al 2 settembre tutto può accadere"

MERCATO LIVE, TUTTE LE TRATTATIVE DI OGGI

MERCATO ESTIVO: LE DATE DI CHIUSURA IN ITALIA E NEL MONDO

Pogba-United, non sembra ancora detta l’ultima parola. Almeno stando alle parole del fratello del centrocampista francese, Mathias, che, in un’intervista rilasciata a “El Chiringuito”, ha confermato la volontà di Paul di lasciare Manchester, anche ora che il mercato (in entrata) della Premier League si è concluso: “Sappiamo tutti che Paul voleva trasferirsi al Real Madrid, sta aspettando - ha spiegato - Sta lavorando sodo e vedremo cosa succederà. Fino al 2 settembre tutto può accadere”. Mathias Pogba ha comunque escluso una possibile rottura forzata tra suo fratello e i Red Devils: “Paul non farà mai come Neymar, lui non è professionale. Mio fratello è un professionista - ha proseguito - ha un contratto con il club e finché non firmerà per un altra società darà il massimo. Il suo sogno è vincere la Champions League”.

"A Zidane serve Pogba, manca il sì del proprietario dello United"

A giudicare da quanto raccontato da Mathias, dunque, resta ancora in piedi la possibilità che Paul Pogba possa passare al Real Madrid in questa sessione di calciomercato: “Certo che Florentino può acquistarlo, niente è impossibile - ha aggiunto - A Zidane manca uno come mio fratello Paul, ha bisogno di un altro centrocampista. Se non gli daranno quello che vuole farà fatica. Paul non vale 200 milioni, ma ora il mondo del calcio è così. Il Manchester United chiederà molto, ma non credo chieda 200 milioni. Cosa manca? Il proprietario dello United non ha detto sì”. Una battuta, infine, anche sul pessimo rapporto avuto con Mourinho: “Se un allenatore non è dalla parte dei suoi giocatori, i suoi giocatori non devono stare dalla sua parte. Mourinho non era con la squadra e la squadra non era con lui”, ha concluso.