Si presentò dicendo di essere meglio di Ibrahimovic, che all'Ajax era suo compagno di squadra e di bravate fuori dal campo. Proprio Zlatan era il vero obiettivo della Roma, ma alla fine, nell'estate 2004, arrivò l'egiziano dopo uno "scambio" orchestrato da Raiola
di Vanni Spinella
- L’amicizia tra Mido e Ibra nasce dopo una feroce litigata. Tra duri ci si riconosce, ci si annusa, e alla fine ci si rispetta, una volta “testato” l’altro. Non nel senso di tirargli una testata, soluzione che comunque non ci avrebbe sorpreso, visto come sono andate realmente le cose. È il 14 dicembre 2002 e tutto nasce da una discussione in spogliatoio, che degenera fino a quando Mido non afferra un paio di forbici che si trova sotto mano e le lancia verso Ibrahimovic...
- “Quelle forbici mi sfiorarono la testa sibilando, andando a colpire dritte la parete di clinker formando una crepa”, ricorda Zlatan nella sua autobiografia. Poco dopo, i due avevano già fatto pace: “A Zlatan dissi: 'Lo sai che ti ho quasi ucciso?', raccontò l’egiziano. “E lui rispose: 'Certo che lo so’".
(dopo aver fallito con le forbici, Mido passerà allo strangolamento durante un'esultanza)
- Inseparabili anche fuori dal campo, Ibra e Mido, che con quell’altro pazzo di Andy van der Meyde si sfidavano in folli corse notturne sull’anello della A10 attorno alla città di Amsterdam. “Zlatan aveva una Mercedes SL AMG, Mido alternava Ferrari e BMW Z8”, racconterà anni dopo l’ex “arciere” interista, svelando tutte le loro bravate
- Sul campo, d’altra parte, non gli si può rimproverare nulla. Qualche follia, certo, ma il talento dei due è cristallino e l’Ajax sa (è la filosofia del club) che si tratta solo di trovare il miglior acquirente. Arrivati entrambi nel 2001, al termine della prima stagione insieme avranno collezionato 24 presenze a testa: 12 gol per Mido, 6 Ibra. L’anno dopo l’egiziano conferma l’ottima media, arrivando a 9 reti in 16 partite, prima dell’episodio del lancio delle forbici che di fatto gli costa la cessione, a marzo 2003, in prestito al Celta Vigo
- Estate 2003, Mido è tornato alla base. Fabio Capello allena la Roma e ha adocchiato da tempo quel giovane centravanti alto ed elegante che con i piedi fa dei numeri pazzeschi. Ibra, non Mido. Vuole Zlatan alla Roma, ma l’Ajax spara una richiesta esagerata e non se ne fa nulla. Intanto, però, Sensi si invaghisce di Mido, che non convince Capello. Non se ne fa nulla solo perché l’Olympique Marsiglia anticipa tutti...
- L'OM mette 12 milioni sul piatto e Mido vola in Francia a far coppia col giovane Drogba, per un super tandem d’attacco, sulla carta. L’ivoriano si rivela al mondo (e il Chelsea gli piomba addosso), Mido chiuderà la stagione con 6 gol in 22 partite e tanta voglia di andarsene
- Estate 2004: Capello è passato alla Juventus e ha ancora in testa Ibrahimovic, un vero pallino. Sa che segna poco, ma ha anche una collezione di vhs dei gol di Van Basten e sa come renderlo un attaccante completo. La storia gli darà ragione. E Mido? Mentre il suo ex-compagno e amico va alla Juventus, lui approda finalmente alla Roma per 6 milioni di euro, con la regia di Raiola. E in questo caso la parola “regia” è veramente la più appropriata
- Raiola è infatti l’agente sia di Ibra che di Mido e a svelare il retroscena, anni dopo, sarà proprio l’egiziano, intervistato da Dmc Sport. “Nel 2004 ricevo un’offerta dalla Juventus, mentre Ibrahimovic ne riceve una dalla Roma. È tutto fatto, vado in aeroporto per prendere il primo aereo per Torino e sostenere le visite mediche, ma mi arriva una chiamata di Raiola che mi dice di annullare il viaggio. La Juve aveva trovato un accordo con Zlatan, così a me toccava andare alla Roma”. Non ha il visino e i modi di Gwyneth Paltrow, ma il film è quello
- Mido arriva a Trigoria il 31 agosto 2004 e la presentazione è già tutto un programma. Gli chiedono di Zlatan e lui risponde alla Zlatan: “Ibrahimovic è bravo, ma io segno di più”. All’epoca era ancora così
Succede però che nella Roma di Voeller (che si dimette dopo 4 partite) e Delneri, Mido gioca solo 8 spezzoni di gara, circa 240’ in tutto, senza mai partire da titolare. Gol, zero.
- A gennaio la sua avventura in giallorosso è già terminata, va in prestito al Tottenham per un anno e mezzo mentre Ibrahimovic, grazie al lavoro di Capello, ha già preso confidenza con la Serie A e si appresta a diventarne un protagonista indiscusso per gli anni a venire
Mido in Premier ritrova anche i gol, tanto da convincere il Tottenham ad acquistarlo a titolo definitivo per 6,75 milioni, garantendo alla Roma perfino una plusvalenza
- Non prima però di essere rientrato a Roma dal prestito iniziale, giusto per il ritiro estivo del 2006, agli ordini di Spalletti, che gli concede anche qualche minuto nella partita di Supercoppa contro l’Inter, persa 4-3 ai supplementari dopo che i giallorossi erano andati avanti 3-0. Mido entra al 72’ al posto di Totti, con la Roma sul 3-2; 2’ dopo Vieira fa 3-3 e ai supplementari la chiuderà Figo. Non è certo colpa sua, direte; ma da parte di Mido non arriva nemmeno quella scintilla che magari gli sarebbe valsa una chance in più
- Dopo un’altra stagione al Tottenham (con un solo gol in campionato) inizia a girovagare tra Middlesbrough, Wigan, West Ham e Zamalek (in Egitto), con anche un breve ritorno all’Ajax, nel 2010, dove però è chiuso da Luis Suarez e finisce per giocare pochissimo e chiedere la rescissione dopo pochi mesi
- Chiude la carriera al Barnsley, in Championship, nel 2013, ritirandosi a 30 anni per i guai fisici che lo tormentano e gli impediscono di ritrovare la forma ottimale. Pochi mesi dopo è di nuovo seduto in panchina, ma stavolta in qualità di allenatore dello Zamalek, il più giovane nella storia del club. Ibra, intanto, continua a giocare…