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Modric e gli altri Palloni d'Oro comprati dal Milan

Calciomercato

Marco Salami

Introduzione

L'arrivo di Modric al Milan sembra riavvolgere il nastro verso un tempo passato; quasi un colpo alla Milan di Berlusconi-Galliani, negli anni in cui il club rossonero amava circondarsi dei campioni più lucenti. Non a caso, sono stati sei i "già-Palloni d'Oro" acquistati nel corso degli anni: Modric (2018) sarà il settimo. Il primo? Paolo Rossi, uno che col Milan segna solo due gol in campionato, ma li fa entrambi in un derby. Da Rivaldo a Ronaldinho: c'è chi è stato determinante e chi non ha ripetuto i fasti di un tempo; fino a quel campioni da copertina che non hanno mai vinto il Pallone d'Oro ma che, con Modric, regalano un senso di déjà vu. Uno su tutti: David Beckham

 

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Quello che devi sapere

Paolo Rossi

Il primo già Pallone d'Oro comprato dal Milan: arriva nel 1985, dopo aver già vinto il Mundial da uomo copertina e il conseguente Pallone d'Oro, anno di grazia 1982. È un bomber ma prende la dieci, forma con Virdis e Hateley il Vi-Ro-Ha, acronimo alla BBC ante litteram. Una sola stagione, non fortunatissima: un infortunio lo mette subito ko e in campionato segna solo due gol, ma che gol. Doppietta, in un derby. Come solo Gianni Comandini saprà replicare nel 6-0 del 2001. Saluta per firmare col Verona nell'estate successiva, pochi mesi dopo l'arrivo di Silvio Berlusconi come nuovo presidente.

Paolo Rossi

Jean-Pierre Papin

Erano gli anni in cui il Milan di Berlusconi amava circondarsi di campioni. Lucenti. Papin era uno che col Marsiglia aveva vinto quattro campionati francesi consecutivi, era stato per cinque volte consecutive capocannoniere in patria e per tre volte consecutive capocannoniere della Champions, per dire. Nel 1991 - logica conseguenza - vince anche il Pallone d'Oro. E arriva il Milan. Trofei e gol pure in rossonero, ma anche turnover e panchine.

Jean-Pierre Papin
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Roberto Baggio

Era già passato dalla Fiorentina alla Juve, segnato e incantato. Nel 1993 vince il Pallone d'Oro, due anni dopo il Milan lo compra, fresco del suo primo scudetto in carriera con la maglia bianconera. In rossonero vince subito un nuovo scudetto (due consecutivi con due maglie diverse). Gioca al Milan solo per due anni: nella sua seconda stagione col Sacchi bis (subentrato a Tabarez) riaffiorano vecchie ruggini del Mondiale '94. Nel 1997 saluta e va al Bologna.

Roberto Baggio

Rivaldo

Un extraterrestre atterrato su Milano; perché proprio quello era il suo soprannome e perché, al Milan, i colpi di mercato coi fuochi d'artificio mancavano da tanti anni. Il brasiliano arriva fresco di un Mondiale (nientemeno) appena vinto, dominando in campo insieme al Fenomeno Ronaldo. Nel 1999 è già stato Pallone d'Oro e un po' tutti si stropicciano gli occhi quando sventola la sua nuova maglietta rossonera. Rendimento interlocutorio, in realtà: regala magie (la più bella non è a referto: un gol di tacco a Modena annullato per fuorigioco), ma sono ben altri i giocatori che trascinano quel Milan fino alla Champions del 2003 (leggi Rui Costa, Inzaghi, Shevchenko, Seedorf). Resta un solo anno: nell'estate del 2003 c'è un nuovo acquisto che gli chiude ulteriormente spazio, tale Kakà.

Rivaldo
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Ronaldo

Qualche tempo dopo è il momento dell'altro grande protagonista di quel Mondiale del 2002. Un colpo 'alla Milan', alla Milan di Berlusconi e Galliani, non c'è che dire. Non solo una volta, ma ben due volte Pallone d'Oro. Storico ex dell'Inter (i tifosi nerazzurri distribuirono fischietti a tutto lo stadio nel primo derby da 'nemico'): arriva al Milan via Real Madrid, la squadra per cui aveva deciso di abbandonare l'Inter. È il gennaio del 2007 e quel Milan sta volando verso la sua settima Champions League ma, per via delle vecchie regole Uefa, chi ha già giocato i gironi con una maglia (il Real, nel suo caso) non può proseguire la competizione con un'altra. Ronaldo, a suo modo, è comunque decisivo. Si sobbarca la squadra nella rimonta al quarto posto in campionato (ottenuta) e si gode dalla tribuna la vittoria di Atene contro il Liverpool.

Ronaldo

Ronaldinho

C'è un evidente filo rosso(nero) che lega i grandi acquisti da Pallone d'Oro al verde e oro della nazionale brasiliana. Non certo un caso. Nel 2008 Galliani piazza quello che, con ogni probabilità, è stato il colpo più voluto dal tifo rossonero nel XXI secolo. Col Barcellona ha incantato chiunque, ha vinto il Pallone d'Oro nel 2005 e una Champions nel 2006 (eliminando proprio il Milan in semifinale con un assist visionario per Giuly). Nel 2008 sembra già iniziato il declino di un campione nato sicuramente per giocare a calcio divinamente, un po' meno per allenarsi. Accolto da ballerine di samba nel giorno della sua presentazione, fa due stagioni e mezzo al Milan: sono gli anni in cui tifosi anticipano di mezz'ora l'arrivo a San Siro per godere del suo riscaldamento. Segna e incanta a intermittenza, ma non vince nulla. Saluta a metà annata dello scudetto 2011 di Allegri.

Ronaldinho
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David Beckham e gli altri senza Pallone d'Oro

E poi ci sono i campionissimi che sono stati una calamita per gli occhi dei tifosi, soprattutto al momento dell'acquisto, pur senza il Pallone d'Oro in bacheca. "Figurine", pezzi da collezione, molti di loro poi rivelatisi ancora giocatori veri. Verissimi. Su tutti, probabilmente, David Beckham, al Milan nel gennaio del 2009 dopo aver lasciato il calcio europeo per l'MLS e i Los Angeles Galaxy da un paio di stagioni. In quei mesi in America il pallone è fermo e lui vuole continuare a giocare, inseguendo il sogno del Mondiale 2010 con la sua Inghilterra. L'affare è fatto: a molti sembra un colpo da copertina patinata, ma Beckham smentisce tutti con corsa, grinta, gioco, lanci disegnati col compasso e due gol, uno con una magia su punizione. Nel gennaio 2010 ripete il prestito dai Galaxy, ma quella volta gli salta il tendine e salta anche il sogno Mondiale.

 

E poi altri possono rientrare nella stessa lista di colpi seriali alla Modric: Cafu arriva al Milan sopra i trent'anni, due volte vincitore del Mondiale (nel 2002 da capitano) e stupisce tutti diventando un uomo simbolo dello scudetto 2004. Non va ugualmente bene a Redondo, pura classe falcidiato dagli infortuni (e rinunciando allo stipendio nei mesi da ko). Il recente arrivo di Walker dal City è stato un caso simile. Sfortunata col Milan è anche la storia del niño Torres, campionissimo da un gol e appena sei mesi di rossonero.

David Beckham e gli altri senza Pallone d'Oro
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