Milan, idea Füllkrug: gli 8 giocatori tedeschi nella storia rossonera
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Per l'attacco del Milan spunta anche una pista che porta al centravanti della nazionale tedesca e che, nella testa dei tifosi, fa scattare un immediato paragone con un altro bomber dalla Germania, Oliver Bierhoff. Mattatore di uno scudetto (e di una finale di un Europeo, per restare in tema), è stato uno degli otto tedeschi della storia rossonera
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- Perché Niclas Füllkrug - centravanti, tedesco, altissimo - porta immediatamente la mente a un altro centravanti, tedesco e altissimo: Oliver di nome, Bierhoff di cognome. Per tutti "Oliviero bomber vero", dopo gol su gol che portarono a Milano sponda Milan uno scudetto, targato 1998-99. Un parallelo immediato per uno dei nomi seguiti dal club rossonero per il post Giroud (Olivier-Oliviero e mattatore di uno scudetto pure lui). Sembra quasi destino…
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- E la vita la vita, e la vita l'è bela, l'è bela
basta avere l'ombrèla, l'ombrèla
che ti para la testa.…
Segna Bierhoff di testa! - cantavano per lui i tifosi milanisti sulle note di due degli esponenti artistici della milanesità per eccellenza, Cochi e Renato (milanisti pure loro, tra l'altro). Perché Oliver Bierhoff - per chi non lo avesse mai visto in azione - metteva la palla in rete di testa con la semplicità di chi sta calciando col piede forte.
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- Non andiamo troppo lontani dall'attualità: il tedescone Bierhoff al Milan ci arriva dall'Udinese: giocava in Friuli quando decise con una doppietta (per di più da subentrato) una finale degli Europei, quella del 1996 contro la Repubblica Ceca. Gol del pari (ovviamente di testa) a circa un quarto d'ora dalla fine della partita, poi griffe decisiva col Golden goal del trionfo. L'ultimo titolo continentale degli organizzatori di Euro 2024.
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- Detto di chi era Oliver Bierhoff e di quell'ovvio paragone con Füllkrug, c'è da passare in rassegna la (breve) storia del Milan con la Germania, da sempre invece legatissima alla tradizione nerazzurra della città (Rummenigge, Matthäus, Brehme, Klinsmann). In rosa c'è Malick Thiaw, al Milan dal 2022 e out dai convocati di Nagelsmann per Euro 2024.
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- Primo portiere straniero della storia del Milan: appena sei partite giocate, sei gol presi e almeno tre papere. Arriva in rossonero a quasi trent'anni ma delude. Contro la Fiorentina, nel 1998, Batistuta lo beffa una volta sotto la pancia e una sotto le gambe. Non da sogno anche un'uscita a vuoto a Cagliari che costò la sconfitta. Con in porta il diciottenne Christian Abbiati quello stesso Milan di Zaccheroni (e di Bierhoff) vincerà lo scudetto.
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- Ricordato anche per una moicana alla Robert De Niro in Taxi Driver al Mondiale del 2002, era passato dal Milan negli anni Novanta. Preso dopo un duello di mercato con la Juventus: parte titolare e via via scivola in panchina. Nel suo palmares c'è anche lo scudetto 1999 (di nuovo, quello di Bierhoff), ma non da protagonista
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Schnellinger insieme a Gianni Rivera, a proposito di Milan e di Italia-Germania 4-3…
- Soprannominato Volkswagen perché, come le macchine tedesche, era una garanzia di quantità e di qualità. Leggendario terzino sinistro (ma anche libero, mediano e stopper) del Milan degli anni Sessanta e Settanta: campione d'Italia, d'Europa e del mondo col diavolo. Regalò al mondo intero la partita del secolo: Italia-Germania 4-3 non sarebbe mai esistita senza di lui, che segnò il gol del pareggio (1-1 al 90') mandando quella semifinale Mondiale ai supplementari e, in definitiva, nella storia del gioco.
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In foto Johann Ferdinand Mädler
- Completano il quadro altri tre giocatori dalla Germania di inizio secolo scorso: Hans Mayer Heuberger, che coi rossoneri vinse il campionato del lontanissimo 1906; Johann Ferdinand Mädler, che vinse quello del 1907 e quindi Max Laich.