Calciomercato, Buffon: "Futuro al Psg? Mi prendo una settimana per decidere"

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Il portiere ormai ex Juve, cui ha detto addio lo scorso 19 maggio ha parlato durante La Notte del Maestro, la partita di addio al calcio di Andrea Pirlo. Argomento principale il suo futuro, per cui ha detto ai microfoni di Sky Sport: "Devo ragionare come uno sportivo di quarant'anni, non posso farmi prendere dalle varie emozioni provate"

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LA NOTTE DEL MAESTRO

È stata la notte di Andrea Pirlo, ma gli occhi di numerosissimi tifosi di calcio erano anche su di lui. Gianluigi Buffon ha comunque fatto parlare di sé durante La Notte del Maestro, visto che il suo futuro (a differenza di quello dell'ex compagno alla Juventus e in Nazionale) non è ancora conosciuto. già prima dell'ultima in bianconero contro il Verona, infatti, era stato annunciato l'addio alla Juve, con una porticina aperta alla possibilità di continuare a giocare. Possibilità che si sta trasformando in certezza, con il Psg che è pronto ad accogliere il portiere quarantenne a Parigi, con un contratto biennale. Se la trattativa contrattuale tra le parti procederà senza intoppi, nei prossimi giorni potrebbe già esserci l’annuncio ufficiale, per far continuare la leggenda di Gigi Buffon in Francia, a caccia della Champions League. Il numero uno, ai microfoni di Sky Sport, ha parlato durante l'addio al calcio di Pirlo, non sbilanciandosi però sul suo futuro.

Le parole di Buffon

"Ho bisogno realmente di prendermi una settimanina per stare sereno e analizzare a bocce ferme tutte le dinamiche del caso. Si tratta di scelte non semplici, uno sportivo di quarant'anni deve prendere quelle che reputa le decisioni più giuste non facendosi prendere dall'onda delle emozioni. Il mancato addio alla Nazionale con una partita? Siccome in Nazionale mi sembra di essere diventato un problema negli ultimi due anni, per la reputazione e stima che ho di me stesso, in una situazione di disagio non ci sto bene. Sono sempre stato chiamato e invitato perché considerato un giocatore importante, se gli altri non pensano così (non gli allenatori o dirigenti della Nazionale, che mi hanno sempre dimostrato rispetto), ne prendo atto e di conseguenza prendo le decisioni del caso".