Calciomercato Roma, Di Francesco: "Nainggolan all'Inter? Una scelta condivisa"

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L'allenatore della Roma si è espresso sulla partenza di Nainggolan e sull'arrivo di Pastore. E per il futuro, l'idea è quella di conquistare un posto nella lotta scudetto: "Vogliamo esserci anche noi"

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Dal bilancio della stagione passata a uno sguardo sul futuro, passando per la cessione di Radja Nainggolan all'Inter e per l'arrivo di Javier Pastore a Roma. C'è questo e altro nell'intervista rilasciata da Eusebio Di Francesco a Il Centro, dopo una stagione molto significativa per lui. L'abruzzese ha conquistato il pubblico giallorosso, ripartendo dal terzo posto in classifica e dalla semifinale di Champions. "Mi fa piacere, anzi sono orgoglioso di andare in giro e di ricevere i ringraziamenti della gente. Significa aver riportato entusiasmo e senso di appartenenza. Che devono essere un punto di ripartenza. Vogliamo fare meglio, anche se sappiamo che ci sono anche gli avversari. Si può migliorare attraverso gli atteggiamenti, il lavoro e la mentalità". E quel "meglio" potrebbe essere un posto nella lotta scudetto? L'allenatore della Roma ha risposto senza filtri: "Vogliamo esserci anche noi, vogliamo essere ancora più protagonisti e infastidire chi ci ha preceduto in classifica. Nella Juventus c'è un lavoro di squadra. Un po' quello che predico io alla Roma: bisogna badare al noi più che all'io".

Capitolo mercato: da Nainggolan a Pastore

L'estate della Roma è entrata nel vivo con la partenza di Radja Nainggolan, accolto dall'Inter di Spalletti. Una decisione che è stata presa di comune accordo: "È stata fatta una scelta condivisa. Con Radja ho un ottimo rapporto, ci siamo sentiti anche di recente. Gli faccio i migliori auguri a livello personale". Partenze, ma non solo. Tra gli altri, è arrivato Javier Pastore per il centrocampo: "È uno dei pochi nuovi con cui ho parlato e mi ha regalato sensazioni positive. Viene per fare la mezzala, ma la sua duttilità è importante anche per apportare varianti tattiche alla squadra. Ha delle caratteristiche che prima non c'erano nel nostro organico. Qualità e fantasia destinate ad accrescere la nostra forza penetrativa, specialmente contro quelle squadre che si chiudono". Il mercato giallorosso non è ancora terminato, motivo per cui potrebbero esserci ulteriori cambiamenti nella rosa: "Va detto che il nostro ds Monchi si è portato avanti con il lavoro. Si è mosso con velocità. Forse, occorrerà sfoltire la rosa, stiamo facendo delle valutazioni e altre ne faremo durante il ritiro per prendere altre decisioni".

Il primo anno a Roma: tutto rose e fiori?

Dal futuro al passato, con uno sguardo sulla stagione che si è appena conclusa. "Sono andato sempre avanti per la mia strada e, soprattutto, nell'interesse supremo della Roma. Al di sopra di tutto. Certo, ci sono delle pressioni a Roma. Io, per quello che mi è possibile, cerco di staccare. Di leggere i giornali, di vedere le televisioni e di ascoltare le radio il meno possibile, nel bene e nel male. Ma anche rispettando il lavoro di chi sta dall'altra parte della barricata". La partita più emozionante? "Quella con il Barça ha regalato grandi emozioni. Ma penso anche all'importanza della vittoria di Napoli o, sul piano estetico e tattico, alla sfida di Londra di Champions contro il Chelsea".

L'atmosfera nello spogliatoio

Eusebio Di Francesco è arrivato a Roma dopo l'esperienza al Sassuolo. Due realtà differenti. Due spogliatoi da gestire in maniera diversa. Ma non è stata poi così dura conquistare quello giallorosso: "Non più di tanto. Si parte dalle regole. Che sono fondamentali in un gruppo. Ma le regole se le danno tutti, il difficile è farle rispettare per rendersi credibile agli occhi degli interlocutori. Poi, viene il discorso tecnico e tattico. Non è più come un tempo che l'allenatore ordinava di fare un esercizio e tu lo facevi. Ora il calciatore ti chiede conto di quello che fa e perché lo fa. Per ottenere dei risultati devi partire da queste basi". E per la prossima stagione, Eusebio Di Francesco ripartirà proprio da questo. Anzi da Trigoria, sede per il ritiro: "Abbiamo un'organizzazione e delle strutture all'interno del centro sportivo che fanno paura. Ci sono stati tanti cambiamenti, la società ha rinnovato e rinfrescato camere e strutture. Senza contare i campi di allenamento. E poi ci sarà la trasferta negli States".