Calciomercato Juve, Lenglet racconta quel rifiuto: "Avevo 18 anni, c'era già la BBC"

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Lo ha raccontato a El Periodico il difensore del Barcellona che, all'età di 18 anni, rifiutò la possibilità di trasferirsi in bianconero: "In quel momento mi sembrava tutto troppo grande, c'erano pure Chiellini e Barzagli insieme a Bonucci. Sarebbe stato un rischio per la mia carriera, non ho mai avuto rimorsi"

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C’è chi dice no, addirittura quando la chance sembra imperdibile. È il caso di Clément Lenglet, 23enne difensore francese che dalla scorsa estate veste la maglia del Barcellona: operazione da 36 milioni di euro quella che lo portò dal Siviglia al Camp Nou, trasferimento oneroso per uno dei giocatori più interessanti nel ruolo su chiave internazionale. Uno sforzo economico giustificato dall’ottimo impatto del classe 1995 in blaugrana, 40 presenze complessive e due gol segnati agli ordini di Valverde dopo l’ottimo apprendistato spagnolo in Andalusia. Se Lenglet aveva ceduto alla corte del Barça lo scorso luglio, non si può dire lo stesso della destinazione Juventus qualche anno fa: era infatti il 2014 quando l’allora 18enne francese rifiutò la possibilità di accasarsi ai bianconeri. Lo ha raccontato al quotidiano spagnolo El Periodico.

Lenglet e quel rifiuto alla Juve: "Era un rischio sportivo"

Appena emerso in Francia nel Nancy, il giovanissimo Lenglet disse infatti 'no' alla Juventus per motivi di concorrenza e crescita sportiva: "Ero andato a Torino per vedere il centro sportivo - ha spiegato il difensore alla stampa spagnola -, abbiamo anche assistito alla partita tra Juve e Empoli ma in quel momento mi sembrava tutto troppo grande per me. Avevo 18 anni e avevo giocato una decina di partite in Serie B, inoltre lì c’erano Chiellini, Barzagli e Bonucci". Insomma, la presenza della BBC bianconera avrebbe involontariamente ostacolato l’arrivo di un talento d’indubbio valore, ma non si tratta dell’unica motivazione spiegata da Lenglet: "Firmare per la Juve in quel momento era un grosso rischio sportivo. Economicamente l’offerta era decisamente più vantaggiosa rispetto a quella del Nancy, ma era un rischio per la mia carriera: quando non sei pronto non puoi competere ed è difficile poi giocare". Il difensore francese rimase quindi al Nancy fino al 2017 prima del passaggio al Siviglia, tappa spagnola seguita dall’approdo al Barcellona: "La decisione fu mia e presa in accordo con i miei genitori - ha concluso Lenglet in merito al retroscena bianconero -, ero andato a Torino perché volevo vedere con i miei occhi ciò che la Juve poteva offrirmi. Non si può dire di no ad un club così grande, ma non era il momento per me. Non ho mai avuto rimorsi per quella scelta". E apprezzando la parabola del giocatore, attualmente protagonista al Barça, non si può dire come quel rifiuto l’abbia penalizzato finora in carriera.