Ecclestone: "Abbiamo comprato la fedeltà della Ferrari"

Formula 1
Bernie Ecclestonme attacca senza mezzi termini la Ferrari lamentatasi per la distribuzione dei proventi della F1
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Il patron della Formula 1 bacchetta il Cavallino per essersi lamentato sulla distribuzione dei proventi del grande circus: "Loro guadagnano 80 milioni di dollari più degli altri. Così evitammo la scissione della F1". La risposta del team: ''No comment''

"Abbiamo comprato la fedeltà della Ferrari, che guadagna più soldi di tutti gli altri. Guadagna molto di più. Prende 80 milioni di dollari più degli altri. Quando vincono il Mondiale costruttori, come è accaduto quest'anno, incassano 80 milioni di dollari in più rispetto alla somma che otterrebbe la McLaren". Bernie Ecclestone, boss della Formula 1, punta il dito contro il Cavallino. Il patron del circus, come riporta il Times, non ha gradito alcune dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, sulla suddivisione dei ricavi generati dal Mondiale. "L'unica cosa a cui non ha fatto riferimento sono i soldi extra che la Ferrari riceve a differenza delle altre scuderie e tutte le cose che la Ferrari ha avuto per anni", dice Ecclestone riferendosi ad un generico "aiuto" di cui Maranello avrebbe goduto.

La Ferrari, prosegue "Big Bernie", "sa esattamente quanto prende, non sono stupidi...anche se non sono neanche particolarmente  intelligenti". Le radici del presunto trattamento speciale vanno ricercate nei roventi mesi del 2003, quando si prospettava l'ipotesi di una scissione del circus. "La Ferrari era l'unico team a rompere il fronte dei costruttori. Perché lo faceva? Ecco dove vanno cercati gli 80 milioni di dollari. Abbiamo comprato la Ferrari, abbiamo comprato la sua fedeltà. Il nostro accordo con la Ferrari prevedeva questo: noi li compravamo, così loro non andavano da un'altra parte".

Se la Ferrari chiede più trasparenza nella gestione del business, "ha il diritto di mandare persone a cercare qualsiasi cosa. La Ferrari, più di ogni altro, ha avuto questo diritto sin dal primo giorno e non lo ha mai esercitato", dice  Ecclestone, che non ha nessuna intenzione di accettare critiche. "Abbiamo qui banchieri e abbiamo le persone della CVC (il gruppo finanziario che controlla la Formula 1, ndr) che controllano ogni singola cosa", aggiunge prospettando anche azioni legali nei  confronti di "chiunque cominci a dire che abbiamo fatto qualcosa di  male".

Secondo il Times, Montezemolo ha stigmatizzato anche il modo in cui Ecclestone ha gestito l'esclusione del Gp del Canada dal Mondiale  2009. "Ne abbiamo discusso con tutti i team, compresa la Ferrari. Si era tutti d'accordo: la somma che il Canada poteva pagare non era lontanamente sufficiente".

"Non abbiamo nessun  commento da fare sulle dichiarazioni di Bernie Ecclestone pubblicate sul Times di oggi". E' questa la risposta ufficiale dell'ufficio stampa della Ferrari alla richiesta di un commento  dopo l'intervista del boss della F1: "peraltro ribadiamo - ha  detto ancora l'ufficio stampa - che il tema dei ricavi è di grande attualità in questo particolare momento della Formula  1".

La sera del 16 dicembre conversando con i giornalisti nel  tradizionale scambio di auguri natalizi, Montezemolo, parlando da presidente della Fota (l'associazione dei team di Formula 1 e  non da Presidente della Ferrari), aveva posto il problema che in futuro la divisione dei ricavi debba andare a soddisfare piu'  che in passato i costruttori e le scuderie rispetto agli  organizzatori del circus. Ora i ricavi sono divisi al 50% tra le  scuderie e la societa' di Ecclestone e secondo Montezemolo e'  ancora troppo poco. Rispetto alla 'rivelazione' che la Ferrari  prenda 80 milioni in piu' rispetto alle altre scuderie, si  tratta di un fatto noto e trasparente che gli altri team hanno accettato riconoscendo il ruolo storico della Ferrari per il  fatto di aver partecipato, unica squadra, a tutti i campionati  mondiali di Formula 1.