Ecclestone minaccia: meno soldi ai team
Formula 1Niente aumenti, anzi all'orizzonte la possibile riduzione dei ricavi: prosegue il braccio di ferro fra le scuderie di Formula 1 e il patron del circus che minaccia un taglio agli introiti commerciali
Niente aumenti, anzi all'orizzonte la possibile riduzione dei ricavi: prosegue, dunque, il braccio di ferro fra i team di Formula 1 e Bernie Ecclestone, che minaccia un taglio agli introiti commerciali. Ogni anno - scrive oggi il Guardian - Ecclestone, detentore dei diritti commerciali dei Gp di Formula 1, ridistruibisce fra i team oltre 550 milioni di euro, provenienti dalla biglietteria, dalla pubblicità sui circuiti e dai diritti televisivi. Ma, in tempi di crisi economica, che in certi Paesi è già degenerata in recessione, non ci sono più margini per sperare in entrate più sostanziose.
"Non pagheremo di più, anzi di meno - ha dichiarato Ecclestone -. In quelli che io chiamo i cari vecchi giorni bastava parlare con la gente coi soldi per chiudere i contratti. Oggi, invece, fra avvocati e rappresentanti ci sono sempre problemi. Le scuderie possono anche pretendere più soldi, ma ne riceveranno di meno". Da tempo i team protestano contro la redistribuzione dei diritti commerciali che, per il 50 per cento, finiscono nelle casse di Ecclestone e della sua Cvc Capital Partners.
"Non pagheremo di più, anzi di meno - ha dichiarato Ecclestone -. In quelli che io chiamo i cari vecchi giorni bastava parlare con la gente coi soldi per chiudere i contratti. Oggi, invece, fra avvocati e rappresentanti ci sono sempre problemi. Le scuderie possono anche pretendere più soldi, ma ne riceveranno di meno". Da tempo i team protestano contro la redistribuzione dei diritti commerciali che, per il 50 per cento, finiscono nelle casse di Ecclestone e della sua Cvc Capital Partners.